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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
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Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
« Movimento, sguardo e tatto | lady and bird- the balla... » |
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La nota di esultazione è che ho imparato
a mettere qua le foto che faccio con la
macchinetta piccola che ho. Bravo mi dico.
Ne imparo ogni giorno una di nuova.
Non si vede granchè ma in mezzo
c'è una bambina sullo sgabello.
Una bambina con una giacca a vento rossa,
davanti alle macchinette e, a destra il papà.
Robert Wyatt - Alifib
La suona nel 1975, al piano solo. Lui è gia in sedia a rotelle.
Avevo perso le gambe causa di un volo.
Le immagini dl video sono abbastanza turbanti
Quà arrivano i papà
Quà arrivano i papà
anche quando gli tocca il figlio
e allora se lo portano.
Magari al sabato, come stamattia.
Sarà stato mezzogiorno e mezzo.
Lui arriva con questa bambina
con la giacca a vento imbottita, rossa
Lei vuole che il papà gli tenga la mano
Lui non può, stà frugando
in cerca di soldi nella tasca.
A lui la bambina con la giacca rossa
la mamma gliela dà una volta a settimana.
Cosi ha detto il giudice e lei gliela dà a malincuore.
E' il suo papà. In fondo gliel'ha scelto lei, no?
La bambina con la giacca rossa è felice.
Vuole che il suo papà la tenga per mano.
Il John Foster è un posto con facce brute.
Lui non ci stà senza giocar alle macchinette.
Mezz'ora si è promesso, poi si va a mangiar dalla nonna.
E' tornato da sua madre dopo la separazione.
La bambina urla e salta. Lui le dice di star buona.
E' felice quando stà con suo papà che vede cosi poco.
Vorrebbe lo sapessero tutti che quello è il suo papà.
Un uomo giovane, neanche quaranta,
con il berretto di lana in testa e un sommesso rimbrottare.
Lei non stà buona, non è capace.
Pare dica solo papà. Papà quà e papà là.
Poi lo racconterà alla mamma
che son andati a giocare alle macchinette.
Lui cambia i soldi nella macchinetta per la moneta.
Quel suono là, delle monete che cadono sul metallo
quel suono là stupisce la bambina con la giacca rossa.
Lui pensa che, se vince, gli comprerà un bel regalo.
Lo dice alla bambina. Stai buona però. Vieni su sullo sgabello.
Ti metto una monetina, gli dice e tu premi sempre qui.
La bambina tace. Tutte quelle lucette che non stanno ferme.
tace un pò, poi riprende papà quà papà là.
Lui tace, gioca, le dice stà buona, adesso andiamo.
Si è giocato venti euro, mi pare. Io stavo là a guardare.
Non mi veniva neanche sù il nervoso. Solo pena.
Io ero là sul tavolo alto con lo spritz
e scrivevo di questa storia.
In alto della pagina del blok notes a spirale avevo scritto:
Essere morti
o essere vivi
é la stessa cosa
Cambia niente.
Cosa respirate a fare?
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Le scrivo là le storie, su quei block notes piccoli con le spirali.
Marca Ariston (Blasetti), formato 8 x 12.
Sono 60 fogli ma non li ho mai contati.
Ho anche i Moleskine ma quelli son troppo fighi
per uno come me e li adopero per le storie della festa
o quando vado in giro che ci fabbio anche i disegni.
Cosi sapete anche questa.
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-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)