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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
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Il giorno della memoria. Mi è venuta cosi una risposta ad una poesia di Celan postata da Nagel Che si chiama "Todesfuge"
Bach - Suite V violoncello solo fuga
Suonarono della morte la fuga,
dove la morte è un ritorno costante
prigionieri rachitici, esangui
dovettero porre fine ballando
Eppure il cuore della bestia
scriveva lettere d'amore all'amata
Come fosse possibile amare
con le serpi nel cuore
e chiamarlo ugualmente amore
Cavate dai violini un suono
piu scuro del mio abisso piu nero
Un'orchestra che suoni la morte
la nausea è questa accecante evidenza! (1)
Eppure quell'uomo con le serpi nel cuore
scriveva lettere d'amore a margherete
Com'è possibile mi chiedo?
L'amore è lo stesso?
E' quello che nomino anch'io?
Margherete gli faceva battere il cuore?
Cammineremo attraverso la cecità
Cammineremo attraverso altre stragi dell'umanità
Continueremo a seminare morte
Pare questo il destino toccato in sorte
In un genocidio si puo parlare
di bellezza e d'amore?
Si puo scivere una poesia dell'orrore?
Farne un'estetica, usarne bellezza?
E' una lingua che sanguina e piaga.
Io vorrei che calasse un silenzio assordante
nelle coscienze di ognuno
Che tutto ciò sia inghiottito dall'oblio
una volta per tutte
che non sia implosione
Che non ci sia neppure il ricordo
che non resti piu niente
Mai si è mai imparato qualcosa
dalla distruzione e dalla morte?
Ci sarò sempre un capo
che ne declamerà una giusta ragione
Non è tanto quell'uomo
che scriveva lettere d'amore
l'imputato piu crudele e meschino
E' quanto di questo alberga
in ogni essere umano e ne traccia il destino.
Non nutro illusioni sull'uomo
Il male affascina ed è contagioso
Credo che l'uomo non sia capace
di edificare se non sulla propria rovina(2)
Per questo forse Celan morì suicida
(1) Sartre
(2) Cioran
Paul Celan
Fù una strage anche tra i pensatori e poeti quel secolo : Cesare Pavese, Yukio Mishima Majakovskij, Virginia Woolf, Pierre Drieu de la Rochelle, Klaus Mann, Stig Dagerman, Sylvia Plath, Stefan Zweig, Henry de Montarlant, Romain Gary, Arthur Koestler, Primo Levi, Bruno Bettelheim, Gilles Delouze mi vengono in mente.
Il mal di vivere dimostra, nonostante la psicanalisi, fino a che punto il nostro comportamento dipenda dalle forze oscure e incontrollabili dell’inconscio.
Per Samuel Beckett “stiamo tutti espiando il peccato di essere nati”.
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Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)