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Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
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Nel post di ieri "Si erano seduti ad un tavolo. Io in un altro scrivevo una poesia. poi si sono alzati e sono andati via." Avevo una rivista, "Internazionale" si chiama. C'è sempre un poeta, una poesia verso la fine. La poesia era:
La lucertola
Avevo un Dio - ma un Dio morto
caduto una sera in frantumi
da allora erro tra mucchi e grumi
di rimasugli dell'immenso corpo.
Celarne le macerie? Ebbi paura
Detriti ormai cospargono mia vita
consunta sotto i rovi e dall'ortica
Cosi si screpola il cuore
(Jean Cuttat), uno svizzero
Mi sembra alle volte che crepi
come un vetro ghiacciato dal gelo
e stò la a sentire se cade in frantumi
E' cosi che mi va da un pò di tempo
come mi aggirassi nei miei paraggi
e trovassi macerie, detriti e grumi
con quell'imminenza del corpo
che si fa largo con i gomiti nei pensieri
che mi darebbe anche fastidio, dico
Nascondevo dietro una tenda macerie
Quante volte ho avuto paura
con tutti quei cumuli di detriti
dove crescevano rovi e l'ortica
Adesso son giorni che mi pare
mi abbiano stuccato le crepe sul cuore
ridipinto i muri di bianco
rimesso le mensole per i trofei
Il sole che scalda il muretto di fuori
e una lucertola aggrappata che pianta le unghie
che la vedo da qua che con poco se la gode
Piantare le unghie bisogna
quando senti qualcosa che
ti viene a scaldare del sangue le vene
piantarle bisogna, piantarle.
E' un evidente plagio ma mi veniva da fare cosi, ispirato dalla sua farne anche una mia. Mi piaceva quel dio che cade in frantumi, i calcinacci dove crescono i rovi e l'ortica. La lucertola è poi anche il titolo della poesia. Nella sua non c'era, ce l'ho aggiunta io. E allora, nella scenografia del post di ieri si inserisce anche questo, la poesia, uno che la stava scrivendo. Questo Jean Cuttat, guarda un po mi dicevo, uno scrive una poesia e non sa mica in che mani vada a finire. In che posto verrà letta, in mezzo a quali pensieri, che sentimenti si muovono attorno. Questa cosa mi prende un sacco, a me. Poi la sua è evidentemente piu bella ma non è questo che importa. A me piace che mi abbia dato modo di scriverne un'altra mentre quei due si innamoravano e di vedere la lucertola.
Questo mi pare un post loffio
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Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)