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La prese per la vita

Post n°226 pubblicato il 22 Maggio 2011 da simurgh2
 
Tag: nowhere

 

 

La prese per la vita e si chinò a baciarla
spostando appena, con un dito, il colletto della camicetta
e con il dito andò giu fino all'orlo del reggiseno.
Non era mai stata prima a casa sua
anche se abitavano vicini, in quella campagna piatta.
Il seno di lei ebbe un sussulto quando si sentì sfiorata dal suo dito.
Alle spalle di lui vide le tenda gonfiarsi e sollevarsi
Entrò una piuma marrone di gallina che si posò sul tavolo.
Lui andò a chiudere la finestra. Lei cominciò a spogliarsi.
Si sedette sul bordo del letto e vide con quanto ordine
teneva quella casa. Ma questo l'aveva immaginato.
L'uomo si pose davanti a lei sbottonandosi la camicia.
Un bottone si stava sfilando e il filo penzolava un pò.
"Sei sicura?" lui le chiese. C'era un merlo che cantava fuori.
A lei era morta la bambina, un anno prima.
Non era in grado di rispondere a quella domanda:
Sei sicura? Non era piu sicura di niente. Che domanda era?
Lui era il miglior e forse l'unico amico di suo marito.
Appoggiò con cura la camicia sullo schienale della sedia.
Dopo che era morta la bambina, niente è stato piu come prima.
-Ti piace mia moglie?- gli aveva chiesto una sera il suo amico.
-Ti piace eh? Lo vedo da come la guardi- Quella sera lei aveva capito.
Lui li piantò li . Andò a letto. Loro rimasero in cucina.
Per parecchie settimane, dopo che era morta la bambina,
lui la prendeva ogni notte, senza baciarla;
senza una carezza. La girava e la prendeva da dietro
con un affondo rapido. Si dimenava un pò sopra le natiche
e appena finito crollava e prendeva sonno. Lei piangeva.
Niente era stato piu come prima. Lei voleva andar via.
"Purtroppo credo che dovrò lasciarlo"gli disse lei quella sera in cucina.
Lui si levò i pantaloni e li piegò con cura sulla piega.
Li appoggiò alla sedia e dalle tasche cadde una monetina:
La monetina rotolo girando in tondo sulle assi di legno
Poi si fermò tremolando sotto il letto. Lei sospirò.
Disse al suo amico che voleva lasciare il marito quella sera.
Non aveva preso in considerazione quella cosa
fintantoche non aveva pronunciato quelle parole.
Rimase sorpresa. Era sorpresa anche di esser li adesso.
Era una giornata calda di primavera e i ciliegi erano colmi.
Sopra il comodino era incorniciata una frase all'uncinetto.
C'era scritto -C'è che si intende di tempo, chi di altro-
"Non piangere adesso" Le disse lui accarezzandola.
E si lasciarono andare, stendendosi sul letto.
Delle nubi scure si erano accumulate in fondo, oltre i ciliegi.

 
Rispondi al commento:
simurgh2
simurgh2 il 23/05/11 alle 10:51 via WEB
Grazie terri.
bah, sai "prenderla da dietro, con un affondo rapido", detta cosi puo un po paralizzare, lasciar dell'inorridire in sè ma, in testa avevo una storia con altri aspetti dell'umano reagire ad una tragedia e sulle conseguenze che si spiaccicano improvvise e letali in una coppia. Enfatizzare con quelle parole la frustrazione e il dolore che provava nondimeno anche il padre era un modo per rendere la brutalità del reagire, il suo aggrovigliarsi inesprimibile ed animale. Il padre, immagina, in qualche modo, nella morte della figlia vede colpevole la madre. Involontariamente, senza colpa ma lei, diciamo era presente, non ci è stata abbastanza attenta anche se è stata una tragica fatalità. Mi interessava però questo dettaglio, anzi il mio interesse, al di la del pretesto era per i piccoli dettagli che la mente, per quanto sconvolta coglie. Quella dimensione percepita come assurda ed estraneante, cosi normale mentre qualcosa ci sta sconvolgendo.
Fai bene a dire "..una lama che entra e ferisce nell'intimo..", il contrasto ecco, questa sensazione si volevo dare.
Fatichi a riconoscere un aspetto di me in quel modo di scrivere? Beh, in genere si, presento un aspetto piu duro e infastidito, una delle parti, quella piu difensiva diciamo mentre questa è quella piu vulnerabile, sotto certi aspetti. E poi, sai, pensvo si potesse percepire ugualmente di quell'altro mio lato piu languido. Buon lunedi terri
 
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