Blog
Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

Invidio il vento

ma anche no

 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 19
 

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

ALMOST BLUE-CHET BAKER

 

 

"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

 

« David Lynch - Boat. Quan...Io insomma, ci son delle volte »

Teneva stretta nella mano una mela

Post n°230 pubblicato il 28 Maggio 2011 da simurgh2
 

La mela. è una sorietta che ho scritto dopo una sulle  Albicocche, tempo fà. Mi piacerebbe farne una serie sui frutti . Ripescata da un mio vecchio post

LA MELA

Era un tardo pomeriggio d’estate, le strade sonnolente del pomeriggio si sbracavano per l’ora dello spritz, evitavo il circuito, passavo sotto i portici di via Roggia pensando al declino con leggerezza, un poco inclinato declivio. L’avevo già vista sulla piazzetta che in realta deve essere stato a suo tempo solo un cortile, stretto tra le vecchie case a tre piani post rinascimentali. E’ seduta su quel gradino di pietra fuori di una vecchia bottega artigiana chiusa da tempo. E’ sola, come altre volte. Un paio di volte ho girato prendendo la strada per la piazzetta passandogli vicino. Entrambe le volte piangeva. Ero tentato di fermarmi, era bella.. Mi fermai un po piu avanti, dietro ad una colonna, a guardarla. Stava scrivendo qualcosa su un cartoncino e le lacrime le scivolavano sul viso senza inconvenienti, così, a fiotti lasciando le righe. Pensai pure che stese recitando ma la sua espressione era cosi costernata che non pensai lo facesse per vedere cosa faceva la gente davanti a tanto dolore. Lo dissi a Silvia, la sera. Abitava da quelle bande, da poco, nell’appartamento di un’altra. L’aveva vista anche lei una volta. Non passava di la ma il giorno dopo c’era andata. Lo spettacolo del dolore suscita sgomento ma anche curiosità. Si fermò dietro una colonna e si accorse che erano in due a guardarla, lei e un cane. Si avvicinò, si fermò davanti, in piedi. La ragazza non si muoveva, la testa un po china, piangeva. Silvia si sedette a fianco sul gradino di pietra. Non disse niente, si sedette e basta e stette la, in silenzio. Aveva un sacchetto di mele in mano, l’aprì. Ne prese due e una la offri alla ragazza. Non si mosse. Silvia addentò la sua senza dire niente. Porse ancora la mela, lentamente la tenne la. La ragazza la prese e piangendo la addentò, un piccolo morso, senza girarsi. L’avvertivo la disperata solitudine di quella ragazza mi disse poi Silvia. Disse che gli scavava dentro. Non le chiese se aveva bisogno d'aiuto. Non le disse niente. Le pareva andasse bene cosi.

 
La Tribuna di Treviso del 11 Agosto 2008

La donna è morta appena arrivata all’ospedale. Per quale motivo si fosse tutta avvolta cosi, come un pacco e si fosse chiusa la bocca con il nastro adesivo e anche gli occhi e il naso e persino il sesso con il nastro adesivo, nessuno è riuscito a spiegarlo. In mano teneva stretta una mela

Silvia passava spesso sotto quel portico dove aveva incontrato quella ragazza. In fondo abitava li, a due passi. Non seppe mai che era morta, ne in che modo la trovarono. Forse passava pensando di incrociarla, non sapeva neanche lei del perchè. Mi aveva colpito, questo mi disse. Mi dava da pensare. Insomma qualcosa di lei mi si era incistato dentro. Piu o meno questo mi diceva. Poi un giorno notò un cartone piegato, infilato sotto la serracinesca arrugginita della vecchia bottega. Ero io che l'avevo vista scrivere su un cartone, la prima volta. Silvia neanche sapeva. Dentro quel cartone piegato c'era un foglio e sul foglio una poesia scritta a mano:


"La donna ora è perfetta.
Il suo corpo
morto ha il sorriso del compimento,
l’illusione di una necessità greca
fluisce nelle pieghe della sua toga,
i suoi piedi
nudi sembrano dire:
siamo arrivati fin qui è finita.
I bambini morti si sono acciambellati,
ciascuno, bianco serpente,
presso la sua piccola brocca di latte, ora vuota.
Lei li ha raccolti
di nuovo nel suo corpo come i petali
di una rosa si chiudono quando ilgiardino
s’irrigidisce e sanguinano i profumi
dalle dolci gole profonde del fiore notturno.
La luna, spettatrice nel suo cappuccio d’osso,
non ha motivo di essere triste.
È abituata a queste cose.
I suoi nei crepitano e tirano.
Sylvia Plath

Quel foglio è dentro una piccola cornice, appesa al muro della sua camera. Lo era. Ora Silvia non abita piu li e l'ho persa di vista, anche se ho ancora il suo numero e se quel numero ce l'ha ancora, non so.

 

 

 
Rispondi al commento:
simurgh2
simurgh2 il 30/05/11 alle 11:44 via WEB
Mentre Henry Hamilton-Smythe (8 anni) stava giocando a croquet con Cynthia Jane De Blaise-William (9 anni), sorridendo dolcemente Cynthia alzò in aria la sua mazza e graziosamente rimosse la testa di Henry. Due settimane dopo, nella cameretta di Henry lei scoprì il suo prezioso carillon. Mossa da curiosità lo aprì e, mentre iniziava "Old King Cole", comparve un piccolo spettro. Henry era tornato, ma non per molto, infatti mentre era in piedi nella stanza il suo corpo iniziò ad invecchiare rapidamente, conservando però la mente di un bambino. I desideri di una vita si agitarono in lui. Sfortunatamente il tentativo di persuadere Cynthia Jane ad appagare la sua brama romantica, spinse la bambinaia nella cameretta ad investigare la fonte del rumore. Istintivamente Nanny scagliò il carillon contro il bambino barbuto, distruggendo entrambi

The Musical Box

Play me Old King Cole
That I may join with you,
All your hearts now seem so far from me
It hardly seems to matter now.

And the nurse will tell you lies
Of a kingdom beyond the skies.
But I am lost within this half-world,
It hardly seems to matter now.

Play me my song.
Here it comes again.
Play me my song.
Here it comes again.

Just a little bit,
Just a little bit more time,
Time left to live out my life.

Play me my song.
Here it comes again.
Play me my song.
Here it comes again.

Old King Cole was a merry old soul,
And a merry old soul was he.
So he called for his pipe,
And he called for his bowl,
And he called for his fiddlers three.

But the clock, tick-tock,
On the mantlepiece -
And I want, and I feel, and I know, and I touch,
Her warmth...

She's a lady, she's got time,
Brush back your hair,
And let me get to know your face.
She's a lady, she is mine.
Brush back your hair,
And let me get to know your flesh.

I've been waiting here for so long
And all this time has passed me by
It doesn't seem to matter now
You stand there with your fixed expression
Casting doubt on all I have to say.
Why don't you touch me, touch me,
Why don't you touch me, touch me,
Touch me now, now, now, now, now...<nr> Peter Gabriel CLICCA
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2lightdewklausmannSkorpiodgl8galex5PerturbabiIetucci.lucreziamiglioserosselladf79emma01vivhotmailsilvia79dgl1boezio62lucedarivaombrosaroberto.menga
 

ULTIMI COMMENTI

Trovato adesso questo post, per puro caso, dopo anni....
Inviato da: Daniela Raimondi
il 06/12/2019 alle 16:11
 
Ecco, cercavo tracce o indizi di spiegazioni di questi...
Inviato da: Lorenzo
il 13/10/2017 alle 01:18
 
https://youtu.be/yYHQmjAbwXw
Inviato da: emma01
il 18/04/2017 alle 16:53
 
Indugiò, sempre qua e là muovendo - Poi timidamente Bussò...
Inviato da: lontradelbosc
il 08/04/2017 alle 21:28
 
grazie..
Inviato da: çok güzel oyunlar
il 01/12/2016 alle 20:30
 
 

DARK PRESENCES

site statistics;1&autoplay=1

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

SAINKTO NAMTCHYLAK

 

I LIBRI SUL COMODINO

-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963