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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
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In questa immagine avrò vissuto
"E' successo qualcosa che succede ancora.
Qualcosa che mi vincola.
Era notte e adesso è giorno.
Tanto più adesso.
Chi era? Chi?
Io ero in lei e lei era intono a me.
Chi al mondo può dire d'essere mai stato insieme ad un altro essere umano?
IO sono insieme.
Nessun bimbo mortale è stato concepito.
Ma un'immagine immortale.
Comune.
Questa notte ho imparato a stupirmi.
E' venuta a prendermi
e l'ho trovata a casa.
C'era una volta...
C'era una volta e dunque ci sarà.
L'immagine che abbiamo creato sarà l'immagine che accompagnerà la mia morte.
In questa immagine avrò vissuto.
Solo lo stupore su di noi
Lo stupore dell'uomo e della donna
fatto di me,
un uomo
Io ora so
ciò che
nessun angelo
sa."
da "Il cielo sopra Berlino"
Ah, le parole. Le parole servono, non le frasi. Le frasi formano figure, cercano un discorso, zigzagando qua e la, si imbattono in altre, fanno le finte, si sbattono contro, ordiscono intrighi, suscitano sotterfugi, scappano via, ti tendono un agguato, ti assalgono alle spalle. Un discorso è fatto di vampate di linguaggio, quello amoroso, in seguito a circostanze, aleatorie infine, si fanno assenze. Le parole non sono mai pazze, perverse piuttosto; è la sintassi che è pazza.
(Questo ragionamento è un pò il succo da quanto appreso in una parte di "Frammenti di un discorso amoroso" di Roland Barthes. Libro che di un piu contorto e indistricabile non c'è)
Tornerò a scrivere cosa dice a me quel discorso che fa Bruno Ganz nel video.
Me la vedrò io con lui
"Clodì- diceva mia nonna-tu sei nata d'inverno quando la neve resiste e trovare gli odori diventa magia,nel freddo Clodì impara a tenere dentro le parole grandi,son quelle più corte,ripetendole ti scalderanno ,urla invece le parole piccole che fanno le frasi lunghe,serviranno a prestare soccorso,a chiedere aiuto..ma le parole grandi così-ed allargava le braccia quanto più non poteva-quelle tienile dentro fino a quando il pulsare delle tue vene lo scambierai per il battito del cuore di un altro...ecco,solo allora lasciale esplodere"...diceva una volta " e dunque ci sarà"
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Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)