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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

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Le cose che diciamo

Post n°287 pubblicato il 26 Agosto 2011 da simurgh2
 

 

"Bachtin (1) dice che noi, le cose che diciamo, il cinquanta per cento non sono cose che diciamo, sono cose che ripetiamo. Quel saggio è degli anni cinquanta, e adesso, secondo me, sessant'anni dopo, per me, perlomeno, quella percentuale lì è salita al novantotto percento, e i giorni che mi viene un pensiero mio che l'ho pensato io sono giorni da segnare sul calendario noi siamo veramente, mi sembra, tutti impastati di sonno, non sappiamo neanche distinguere dentro la testa quel che abbiam pensato noi e quello che abbiamo sentito dire dagli altri e io non lo so, quanto si può andare avanti, così, forse all'infinito, ma forse anche no. "

(1) Bachtin è uno studioso russo che ha scritto un saggio che si intitola La parola nel romanzo ed è pubblicato da Einaudi in un volume intitolato Estetica e romanzo

 

Paolo Nori, La meravigliosa utilità del filo a piombo, Marcos y Marcos 2011, pag.188)

Non è un discorso da poco questo qua che Nori tira fuori in quel suo libro là del filo a piombo. Me ne accorgo con gli amici del lunedi, quando ci troviamo il lunedi e quasi tutti i lunedi vengono fuori discorsi che mi fanno venire il nervoso perchè sento che son discorsi degli altri che poi son convinti, loro che sono loro, che li han pensati loro e cosi si sentono anche competenti e il nervoso mi viene perchè assumono questa aria da esperti. Che te a parlar con gli esperti non ci tiri fuori niente. Non c'è dialogo ma solo dogmi, convinzioni che diventano ideologie, linee editoriali. Insomma non c'è un ragionare che abbia il gusto della contraddizione, della sorpresa, dell'andar contromano, dell'invettiva astrusa, dell'ascoltare l'originalità dell'altro, del tirar su il buono che l'altro vuol insinuare. Siccome hanno letto tutti i giorni Repubblica o ascoltato sempre Santoro in tv o quell'altro la come si chiama? Travaglio ecco che, per carità, tutta brava gente e lui piace anche un sacco alle donne come tipo, come a me per esempio allora piace Milena Gabanelli, non so perchè, e cosi via allora si sentono degli esperti, sanno tutto loro. La cosa peggiore che hanno gli esperti è che non ti stanno a sentire. Interessa solo quel che han da dire loro. Scrivevo in un sms ad un'amica che, secondo me, la peculiarità del linguaggio è quella di preoccuparsi solo di sè e che parlando solo per parlare si pronunciano verità meravigliose e originali. Poi alla fine mi accortgo che allora anche io son come quelli che dice Paolo Nori perchè, in fondo ho ripreso una idea sua e che mi sto facendo questa convinzione, che pensavo di avere gia da prima e che perchè la dice lui io allora vengo qua e mi faccio forte per qualcosa che han detto altri dal piedistallo della loro mediaticità e prestigio e  " io non lo so, quanto si può andare avanti, così, forse all'infinito, ma forse anche no. "

 
Rispondi al commento:
simurgh2
simurgh2 il 27/08/11 alle 11:34 via WEB
Non ti basta la quarta, guchi? Hai una quinta allora? come la sinfonia di beethoven? E per questo non vorresti commentare? Io avevo questa idea che le snob ce le avessero piccole
"..dopo che l'ho fatto mi sento sempre una snob, categoria che metterei al muro.."
Spesso, quello che non vorremmo sembrare, come modello almeno, innesca un meccanismo inconscio che per la legge dell'effetto dell'uguale e contrario, come nella fisica il principio di Archimede, che il contrario, a volte va ad essere simile al suo opposto, complementare insomma, funzionale. Il pensiero che si puo innescare è che tu non faresti l'anti snob se non sapessi che ci sono gli snob (che hanno il seno piccolo)e voler fare il contrario, cercarne di imitare il modello che magari era proprio quello a cui avrebbero voluto addestrarti fin da piccola, della signora raffinata, austera, distaccata e un po sprezzante, insomma il tuo alter ego. Per dire, molte volte succede, che ci mettiamo assieme ad una persona che, per molti aspetti è il contrario di noi. Dovrebbe sopperire ad una legge di compensazione no? Ti senti bene perchè ti completa o protegge. Come il fluido in cui archimede aveva immerso il corpo, che riceve una spinta uguale e contraria, che lo porta a galleggiare o uscire spinto verticalmente al di fuori del liquido in cui era stato immerso. E' una metafora che mi viene qua per qua o li per li e mi sa anche che non è un pensiero facilmente permeabile per te che sei suggestionabile. Poi, se andiamo a vedere, un po tutti noi che non vorremmo essere o sembrare snob, poi per altri versi lo siamo, perchè ognuno a suo modo cerca di differenziarsi, di adottare dei gusti anti snob, eppure allo stesso tempo ricercati, per far parte di una piccola cerchia, che si differenzia e distingue, sicchè altri potrebbero pensare, dal loro punto di vista, in genere piu grossolano che anche tu sei una snob, come lo sono io. Mi veniva da fare questo ragionamento, qua per qua. Un ragionamento che è tipico per un rigiratore di frittate come me. Sono un rigiratore perchè no aderisco a grandi verità. Vorrei essere un sostenitore del dubbio ma anche il dubbio per me è una verità, in fondo. Io vorrei disimparare dagli altri. Ti lascio qua per qua anche se a venir dietro al tuo pensiero mi suggestionava altre idee che mi parevano interessanti, tanto per parlare per parlare. Devo uscire a far delle spese, il giornale che c'è il racconto inedito e poi lo spritz lungo il fiume ma tu non smettere di lasciar commenti, su
 
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