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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

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(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

 

« Murakami assieme a Kafka...che sia che si amano? »

bah

Post n°334 pubblicato il 20 Ottobre 2011 da simurgh2
 
Tag: poesia

O' non dite niente eh del video. Son fatti al volo e da vergognarsi. Però vedo che miglioro. Ho delle speranze
Di che cazzo parlano le poesie

Intorbida l'acqua rimescolando nel fondo
depositati sedimenti scarti paure
Logoro lo sguardo incespica opaco
cerca un filo, una corrente, sentirsi venire

Consumi pensieri,congetture, sortilegi
non riuscendo a capire t'ingrippi t'inventi
una cataratta nell'occhio un velo disteso
stringi gli occhi cercando di vedere
In mezzo al frastuono e ai bagliori di luce 

Prendi una frase un suono una parola
qualcosa che a te dentro risuona
restando orbo però alla poesia
e a cio che dentro nasconde di sè

E devi stringerli gli occhi se vuoi separare
la luce potente dal buio incipiente
Da cio che vuol confondere
da cio che cerchi di tradurre e fondere 

La poesia è un linguaggio che acceca
Una femmina ritrosa dietro una tenda
Il suono e il senso si fa confuso mai certo
Miope è lo sguardo che su essa si posa 

Eppure di essa ti basta l'aculeo bagliore
che nello specchio riflette e l'immagine confonde
e t'inganna la verità che pensi appresa
per avvicinarti ogni volta e sentirti piu in la 
E' il gioco di un baro che ha una sua verità
 
(simurgh, che certe volte le poesie gli fanno venire il nervoso) 

 
Rispondi al commento:
simurgh2
simurgh2 il 21/10/11 alle 18:33 via WEB
Saranno state neanche le otto, domenica scorsa. Cercavo per casa un velo, qualcosa da mettere sopra le pagine per renderle illeggibili, sfumate. Quel libro era Tutte le poesie di Emily Dikinson, nelle'edizione dei Meridiani. La voce roca proviene anche dall'ora del mattino. Piu tardi dovevo andare a giocare a pallone. Una volta all'anno facciamo questa partita in memoria di un collega che è morto e giocava con noi. Mi trovo con altri due tre in un baretto dove si andava allora perchè c'era la Giusy, una bella signora.Ha venduto, adesso non c'è piu. Insomma, eravamo la fuori che fumavamo e vediamo dentro un bidone, di quelli belli, da arredo urbano, un raccoglitore, un cestino insomma. Dentro c'era un'epigrafe. Non avevo mai visto che le gettavano nella spazzatura. Sarà stata quella che avevano appeso fuori del bar. Una volta le ritiravano credo no? Beh, era la e ci facciamo una foto. Scherzavamo pure. Dicevamo a questo Romeo (che è lo stesso nome del collega morto) dicevamo cose tipo beh romeo, guarda che fine hai fatto, un mezzo alla spazzatura, una vita cestinata e via discorrendo. Ci ridevamo anche.Aveva 51 anni, avevo letto anche il nome.Il giorno dopo riguardando le foto vedo che era uno che conoscevo. Ci sono rimasto di merda.Aveva un forno, faceva il pane. Era anche un amico allora. Delle volte che aveva bisogno era anche andato ad aiutarlo. Aveva anche un vecchia macchina americana, una Mustang, seimila di cilindrata, tipo quella dei telefilm di Stusky & Huch. Si andava via qualche volta. Poi ci eravamo persi di vista. Faceva la dialisi. Sua madre le aveva donato un rene.Mi è venuto in mente. Non so perchè l'ho scritto. Volevo farne un post, ecco forse. "Uno scoprirsi, un domani". Grazie labirinta. Era una domenica cosi. La mia voce roca
 
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-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

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