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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

 

« Ci sono giorni che sentiMe la dai? Un'equazione »

Sorelle - Donne che mi piacciono- Ana Juan

Post n°340 pubblicato il 28 Ottobre 2011 da simurgh2
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una delle sue foto piu belle, credo, di quelle che ho visto. Emblematica dolcezza, disarmante s'esprime, sapendo poi del suo mondo creativo, l'immaginario che pur tanto di sè contiene, attraverso i disegni, esonda in un terreno che concima, come il suo sguardo che tracima. C'è questo elemento che poi, sapendo le attribuisco, al di la dell'impatto, moltiplica l'elemento del fascino e della seduzione. Se devo trovargli una definizione che s'abbini a quesa sua storia: "Sorelle", è il conturbante. Oltre l'apparenza, la sua zona d'ombra.

Con e col turbante

  

 

 

 

 

 

 

 

Conturbante è la storia delle sorelle. Una favola per grandi, anche se, l'elemento del conturbante attraversa consuetamente le favole per bambini. Ciò che inquieta, angoscia, ha delle proprietà attribuibili al piacere. Almeno quando gli si accede attraverso robe cosi, romanzi, film ecc. Una sublimazione, un ricorso esterno, protetto che ne permetta l'accesso, senza pericolo, pero vivendone analoga emozione. La paura piace.

 diamanda galas-Vena cava

(nota) Unheimlich è una delle parole che mi piacciono di piu. E' riferita al perturbante in psicologia. A ciò che il famigliare nasconde di spaventoso, sconvolgente.

 

"Moltissimi anni fa un terribile temporale fu testimone della nascita di due sorelle, due bambine unite l’una all’altra dai capelli, forti come radici. Quando furono separate un urlo squarciò la notte. Crebbero in solitudine, in un mondo tutto loro a cui nessuno poteva accedere… fino a una primavera in cui una delle due conobbe l’amore."

L'amore ha il suo elemento conturbante e tragico. Le sfumature rosee sono sottratte in questa storia. Il "tradimento" si conferma elemento inelludibile ed evolutivo. In fondo tradisce il mondo costruito in simbiosi alla sorella, con le sue ossessioni, lo abbandona per consegnarsi ad altro da sè. Sfugge all'ambiente lugubre dei grigi, che oltre al rosso dei capelli e ai sogni che le simbiotiche sorelle ideavano e si rifugiavano ecco, lo squarcio, si apre la scena, una nuova possibile, scopre l'amore. Una, non l'altra.  E' pur tuttavia un consegnarsi. Dalla prigione dorata ed ovattata che si erano costruite, una si stacca, recide il legame, abbandona. Languido e triste comunque, il climax.
"Nei sogni cominciano le responsabilità", ha scritto Yeats. Lo trovo scritto sul libro di Murakami. In fondo il sogno conduce ad una soluzione spietata e crudele.
"unite dai capelli e dall’amore, dai sogni di universi e favole a loro concessi.  Separate da una primavera che si trasforma in rancore e morbosità. Una favola per adulti, malinconica e spietata."
Autodistruttivo spesso l'amore, distrugge di sè anche l'altro. Capelli rossi, il flusso che come sangue trasfusfonde, dall'uno all'altro. Sistemi cardio circolatori dove questo sangue, della passione, del desiderio, dello stravolgimento, circola, circola, fluttua, intermittente come onde, sommerge, annega.

 

 

 

 

 

 

 



E' un albo illustrato. Ana Juan è riconoscibilissima. Inconfondibile il suo tratto. Quei grigi e neri, stavolta con il rosso che come sangue cola. S'impone, quel rosso dei capelli, come l'elemento poi tragico, spietato che contrasta con il pallore dei grigi, il richiamo alla morte. A ciò che alla fine sarà gelido, immobile seppur romantico. L'amore che spurga. Illustra, senza parole, declina emozioni nel segno s'inventa, sgorga, apre anche lei la sua ferita, per farlo strangola, stringe le dita attorno alla gola. La rappresentazione, la sintesi che l'illustrazione compie, trattiene in sè la poesia, i simboli del mito, dell'uomo le vicende. Alla Tim Burton,  gotico,è quello il clima.
Lei dell'amore ne estrapola essenze: l'elemento autodistruttivo, il doloroso idillio, la lacerazione, lo strappo, lo sconfinamento. Non c'è lieto fine.

 

 

"Adesso ho bisogno soltanto dei tuoi occhi, guardami e non tornerò a dormire."

 

Matz Mainka è un autore, illustratore e vignettista tedesco. Ha vissuto in Giappone e in Spagna, dove ha iniziato a collaborare con l'illustratrice Ana Juan, con cui ha realizzato Sorelle

Sorelle
Autore: Matz Mainka /Illustratore: Ana Juan
Editore: Logos Edizioni
Collana: Spaccacuore
210 x 297 mm
48 pagine
18 euro

 

 

 

 

 
Rispondi al commento:
Eulalie2
Eulalie2 il 29/10/11 alle 03:22 via WEB
si vede e si sente dalla passione che hai messo nel fare il blog che questo libro ti ha conquistato .Appena l'ho visto mi son detta :no a quest'ora di notte non c'è la fo a leggerlo e invece sono arrivata in fondo alla pagina in un baleno entusiasta e poi questa Diamanda Galas ....fantastica !
 
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