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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

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Stavi la ad aspettare

Post n°359 pubblicato il 07 Dicembre 2011 da simurgh2

Stavi la ad aspettare

 

C'è quasi nessuno
lungo i viali. Angeli
luci, foschie, maiali
Mia zia fuma, la ferma
Ha un cappotto verde
il collo di pelo e io
insofferente, contrito.
Le vado incontro.
Neanche lei sorride.
Camminiamo in silenzio.
Il suono dei passi.
Mia madre è un mese
che è morta di cancro.
Mi hanno dato un posto
in banca e sono un
antieroe in sordina.
Mi sento gia vecchio
mia zia lo sente.
Neanche a lei
è andato mai bene niente.
Vuol sistemarsi
in segreto con me
salvando le apparenze.
Disaminare le dipendenze.
Creare un'alterità
mi ha detto
fatta di delicati contatti.
Lei fa la maestra.
Saliamo le scale
nel suo palazzone.
Mi sfiora la mano.
Poi dentro
lascia le luci accese
in cucina.
Ho preparato il lesso per dopo
il purè e la catalogna, mi dice.
L'abatjour nel tinello.
Andiamo di la, dice
che ci scaldiamo nel letto.
La porta della camera
lasciata appena aperta.
Tutti e due nella vita
ci siamo sempre sentiti
inascoltati e infelici.
Sono ormai dieci anni
che va avanti cosi

L'ispirazione mi è venuta da questo incipit, ripreso dall'inserto del Corriere della Sera di domenica: "La lettura". C'è una rubrica a cui i lettori possono inviare i loro. Il tipo si chiama Marco Berrettini 50 anni, disoccupato (ex assicuratore) Monza

Luci del mattino per vite sfiorite

C'è poca gente al mattino lungo i viali piatti. Angeli, acqua marcia e luci smorzate dalla foschia dell'hinterland. Mia zia indossa il cappotto blu con il collo di lince, io sono insofferente. Come sempre. Finito con mia madre potremmo rilassarci al mercato e poi da Luigi, il macellaio, oggi è martedi, si ammazzano le bestie. Cervella impanata, spinaci al burro e purè con la noce moscata, non vedo l'ora. Leggo i nomi che mi circondano, invento storie di vite sfiorite, sbuffo al terzo inaffiatoio. Finalmente l'ultimo requiem, trattengo le lacrime. Piango unicamente quando vengo solo.   



Una cover. Non so se si chiami plagio. Varizioni sul tema, una canzone.
la foto e il disegno non so dove le ho prese. Le avevo la nelle bozze.
Un passatempo. L'accesso a fantasie torbide.

 
Rispondi al commento:
simurgh2
simurgh2 il 09/12/11 alle 08:49 via WEB
Joy
a me piacerebbe scrivere cose che fanno ridere, che non è mica facile e, se ci provo, mi viene da piangere. Faccio impressione.
Dopo quel post mi ha intervistato un settimanale. Ad un certo punto, l'intervistatrice fa come un sospiro. Io capisco che adesso mi fa la domanda cruciale. C'è quell'attimo di silenzio, quella sorta di tensione, come quando ti levi il maglione di acrilico. La giornalista mi fa la domanda: "Ma lei, cosa sente quando scrive quei post?"
" I Joy Division, ascoltavo quel giorno" le dico.
"Ma no, mi fa lei. Cosa sente dentro?"
"Una vena malinconica gli ho detto. Una vena"
Poi ho pensato: "Ma cosa mi è venuto in mente di mettermi a scrivere? ma cosa?"

Non posso farne a meno che tu ci venga qua Joy, a leggermi. Sforzati dai. Io proverò a far ridere. Vediamo. Grazie del commento.
 
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