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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
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Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
« Cose che passano. Il caimano | Boris Ryzhy (1974-2001) » |
Leonard Cohen - Suzanne
Scorre l'acqua nel fosso. Un fagiano, un colpo d'ali, un piccolo balzo, salta di la. Non era mai stato dall’altra parte, prima. La poiana sul ramo dell'olmo, in fondo al campo, gira la testa. Lo guarda. Tende il collo. Aspetta immobile. Un fremito nell'aria. Una tensione impercettibile attraversa lo spazio, le separa. Immagina. Tu vedi questo. Sei dietro un arbusto appoggiato con una spalla ad un tronco. E’ l'occhio di un innamorato canticchia Suzanne di Leonard Cohen. L'oggetto amato è indistinto. Una weltanschaung. Il fagiano ispeziona il sospetto. Un verme tirò dentro la testa nel buco da dove era uscito. Il merlo diede un colpo a vuoto col becco giallo, infastidito dal fagiano, si alzò in volo frustrato Un baritono nella sua masserizia, lontana dal campo, guardava da quella parte senza vedere. Cantava l'Aida. L'uomo appoggiato al tronco sospirò, tirando su il fucile. Non aveva entusiasmo, ne adrenalina. Il figlio era stato messo in carcere per una stupida rapina. Delle lenzuola sbattevano piano stese al sole freddo in un cortile. L'uomo punto il fucile sul fagiano. Un giovane maschio. Di colpo si ritrovò alla fine di un pensiero che durava da tanto. Di quel pensiero si era seduto in disparte. L’estraneo che gli era sempre stato di spalle ora si era seduto di fianco. Dentro quella casa dove le lenzuola erano stese , una donna si metteva una collana di perle. Le braccia alzate, le mani dietro al collo, senti un soffio sulla nuca. Si spezzo il filo della collana e le perle rimbalzarono come pioggia per terra. Era successo qualcosa in quell’istante nel mondo.
(simurgh)
haiku
Lacrima neve
millemila farfalle
alzano il cielo
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SAINKTO NAMTCHYLAK
I LIBRI SUL COMODINO
-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)