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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
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Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
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Ho postato un commento a questa foto, tempo fà.
Adesso però. dopo tempo tornando a quel blog emmedivi non c'è piu
Ora è quà Clicca
L'immagine nella sua grandezza, non pare piu raggiungibile pero.
Ma, in fondo è un pretesto per parlare d'altro
The Cure - A reflection
"Lo sguardo non riunisce ma scompone, libera dettagli, lascia che diventino altro a sè. La storia non viene raccontata, ma solo resa possibile.. L'enigma del riconoscimento in fondo è quella di una realtà della quale dubitiamo..."(1)
E' l'abito appeso, un corpo svuotato, il primo elemento scenografico che l'occhio cattura, al centro della scena, come un'impiccato. La gruccia gli impedisce di essere un grumo sformato, di scivolare dall'aria, di reggersi altrove, di non essere indossato. Uno dei modi dell'attesa. Un modo bianco, come un abito da sposa. Oppure un abito che appare brutto quando sta appeso, diventa stupendo appena indossato. Ecco, a me sembra quel tipo di vestito. Poi, oniricamente traccia un desiderio di purificazione, ne suggerisce il simbolico richiamo, essere purificati ma anche l'imminente rivelazione di aspetti nascosti.
Elementi alchemici depongono al sofisticato inconscio, come pure una ricerca di sofistificazione, di alterazione adulterata, un adulterio infantile torbido e vergognoso, da compiersi nel bosco, luogo di mille fantasmi e paure. La mela rossa, lucida seduce vogliosa sopra il nano, che complice sorride, da pittura barocca, natura morta da associare alla forca.
Cappuccetto rosso potrebbe spogliarsi.Bambina che indossa un abito da donna. L'abito bianco simboleggia innocenza. Un'innocenza a cui la forca si potrebbe piantare. Sarebbe possibile fargli scendere del sangue da quell'abito? Che la scena abbia un seguito narrativo?
L'enigma della composizione forse, ma forse è spiegabile dall'autore. L'intenzione è comunque evocativa, sollecita l'immaginario, le molteplici visioni soggettive, al teoria dei dettagli. Quel registro per ospiti in fondo. Pare un 17 o forse il 7 è un falcetto, qualcosa di associabile alla morte e alla purificazione comunque, ancora.
Potrei star qua un'altra mezz'ora ad osservare, ad ascoltare cio che mi suggerisce l'immagine, la somma degli elementi. Poi, alla fine ti resta un'impressione, una, complessiva. La mia è il desiderio incestuoso, è difficile dirlo. Non c'entra con il pedofilo, è qualcos'altro, piu complesso. Qualcosa che sento s'annida, che cova da chissà quale era geologica. Forse solo eros e thanatos. Una thanatografia. Qualcosa che si imprime sulla pupilla. Come venerdi, al lavoro. Una collega mi mostra un'immagine sul cellulare. Mi dice di fissarla per dieci secondi. Lo faccio. Poi di chiudere subito dopo gli occhi. Di tenerli chiusi pochi secondi e poi aprirli sbattendo le ciglia. Guardavo un muro bianco. L'immagine era stata trattenuta nella mia pupilla. La rivedevo ingrandita sul muro. Non avevo mai fatto questo giochetto. Impressionante.
"Il dettaglio vanifica ogni pretesa
del sapere che si fa completo.
Il suo cenno è arbitrario,
le porte si spalancano infinite.."
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Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)