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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
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In realtà volevo dire de "Il nuotatore" di John Cheever.
Per analogia con l'acqua e la piscina mi si impone un saggino straordinario di Antonella Anedda, avuto in regalo tempo fà: "La vita dei dettagli".
C'è un modo del guardare che si rivolge al "sentire", nel mio caso funziona per fulminazioni, invoca il dettaglio e lo sperdimento e finisce per essere arbitrario ma, con questo, spalancare infinite porte; almeno pare a me.
"Lo sguardo non riunisce ma scompone. Libera dettagli.. e lascia che questi diventino altro. La storia non viene raccontata, ma solo resa possibile. L'enigma del riconoscimento in fondo è quello di una realtà della quale dubitiamo, per questo può ferire, per questo può consolare. Spesso, come tutte le cose del mondo, dipende dalla luce". Scrive nell'introduzione la Deledda.
"Questo è il dettaglio di un video che potrebbe essere raccontato nuotando. Amo nuotare lentamente con qualcuno e parlare lentamente immergendo alternativamente la guancia a sinistra e a destra. Trattengo l'aria, l'acqua e le parole. Tra le mie frasi e gli abissi c'è lo stesso dialogo dei vivi con i morti. Nulla di cio che vive sotto l'acqua respira a lungo sulla terra, nulla di umano vive a lungo sott'acqua.
Se mi distraggo e tu ti allontani, il mare mi riempie le orecchie, le labbra, il naso. Gli occhi si accecano, il sale si fissa in gola come calce accesa.
Immagina i morti come creature ormai marine che cerchino di oltrepassare la parete dell'acqua e poi ritornino di nuovo dalla vita delusa come risacca.
(Antonella Anedda - La vita dei dettagli)
Bill Viola - The reflecting Pool
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Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)