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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
Delle volte dal lavoro esco per fumarmi una cicca. III Potrebbe essere qui. Una nuvola Lascia che non si opponga, soffi sul buio (Antonella Anedda - "Salva con nome")
Si prende confidenza (simurgh)
A memoria coltiva nell'alba
I geki strisciano intorno al collo |
Post n°498 pubblicato il 11 Febbraio 2013 da simurgh2
La necessità della lentezza
Un uomo trasognato nei suoi pensieri con lentezza nell’erba alta cammina assieme a loro è in altro luogo. Ha un grande piede che poggia e piega l’erba verso la terra. La lumaca lo vede, muove circospetta le antenne, si orienta, ascolta, poi teme, gli angeli malati che sente nell’erba che geme, una soffitta, i giocattoli, un trenino di legno, una scatola di Lego, una scatoletta di legno, come uno scrigno con dentro un Ussaro di stagno che, una volta, lui metteva sotto il cuscino. Un cancello, si ferma, un confine delimita, più oltre erba ancora, un pascolo, alta quell’erba , nasconde in un fruscio dentro i suoi passi, e freme l’intorno, le foglie, i legni, i vermi per terra, le cerva ai margini del piccolo bosco e la lumaca lo sente, muove le antenne e striscia la sua bava e lui pensa alle tettine tremanti della bambina, ai piccoli capezzoli induriti dal freddo. L’uomo aveva perso la strada per casa. Da quattro giorni camminava senza meta. Non era cosi sveglio, se cosi si puo dire, quell’uomo. La lumaca viene presa su dagli occhi dell’uomo, dall’erba, tra le dita, nel palmo lei posa. Lui da sempre, negli occhi lo stesso stupore, come sfugge l’impermanenza delle cose e questo, per lui è qualcosa che spinge verso quell’inquietudine che cerca la pace. Come ogni uomo, l’andare. La testa piena di piccoli sonni, un argine separa, da cui non sa mai se il suo è un’essersi svegliato e allora, quel guardarsi attorno ogni volta., in quella sorta di sgomento cova stupore., come ogni strada persa che riporta a casa.
"Irreale ...il racconto continua nello spazio dei commenti |
Post n°497 pubblicato il 10 Febbraio 2013 da simurgh2
Basta conoscerla abbastanza per capire che l'acqua è stanca di essere un liquido. Lo dimostra il fatto che appena si presenta l'opportunità si trasforma in ghiaccio o in vapore. Ma neanche cosi è soddisfatta, il vapore si perde in assurde divagazioni e il ghiaccio è goffo e grezzo, si sistema dove può e in genere serve solo a dare vivacità ai pinguini e al gin tonic. Perciò l'acqua preferisce la delicata neve, che l'aiuta ad avverare la sua speranza più segreta: quella di fissare la forma di tutto ciò che non è acqua, le case, i prati le montagne, gli alberi. Dicono che domani nevicherà. Signora che in me posi Signora dei manti veli bianchi
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Post n°496 pubblicato il 09 Febbraio 2013 da simurgh2
E' la visione del video che mi fà immaginare
Occhio che schiara Finzione che è poesia e viceversa |
Post n°495 pubblicato il 08 Febbraio 2013 da simurgh2
Cavalli di legno Ero in macchina stamattina Fai girare la mia testa
Con un tetto e con la sua ombra gira e a quando a quando un elefante bianco Da bambino salivo in groppa Perfino un cervo c'è, come nel bosco In paese non arrivava mai la giostra dei cavalli E cavalca il leone il bimbo bianco E quando a quando un l'elefante bianco
Come falchi nei cerchi del volo
agli estremi si scatenano danze magnetiche
E il tutto và e s'affretta alla sua fine
Poi ti trovi nelle età di Rilke
Television - Tom Verlaine - The dream's dream Si bemolle minore: la sonata 35.
E cosi ho appoggiato La giostra di Zamparò è una chicca |
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Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
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