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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
Messaggi di Novembre 2010
Siamo alle pagine finali e il climax è questo, in tutto il libro BIANCO “ reverendo”, io anelo all'oscurità. Io prego che arrivi la morte..Se pensassi che da morto incontrerei le persone che ho conosciuto in vita, non so cosa farei. Sarebbe la cosa piu orrenda. Il colmo della disperazione. Se dovessi rincontrare mia madre e ricominciare tutto daccapo, ma stavolta senza la prospettiva della morte a consolarmi...Beh, sarebbe l'incubo finale. Kafka con i controfiocchi (pag.109)
NERO Cazzo, professore
BIANCO Mi faccia finire. Io non considero il mio stato mentale una visione pessimistica del mondo. Io lo considero equivalente al mondo cosi com'è. L'evoluzione non potra condurre la vita intelligente alla consapevolezza di una certa cosa al di sopra delle altre, e questa cosa è la futilità
NERO Mmm. Se capisco bene stai dicendo che tutti quelli che non si bevono la visione del mondo dei poveri stronzi si dovrebbero suicidare.
BIANCO Si.
NERO Mi prendi per il culo?
BIANCO No che non ti prendo per il culo. Se la gente vedesse il mondo e la propria vita per com'è davvero, senza sogni o senza illusioni sceglierebbe di morire il prima possibile. Io non credo in dio, lo capisce questo?...E io rifuggo queste discussioni. Il discorso dell'ateo del villaggio che ha come unica passione quella di vilipendere dalla mattina alla sera qualcosa di cui nega innanzitutto l'esistenza. La comunanza di cui lei parla è basata solo e soltanto sul dolore. E se quel dolore fosse veramente collettivo invece che soltanto ripetitivo, il suo peso basterebbe a staccare il mondo dalle pareti dell'universo e a farlo precipitare in fiamme in mezzo a quel po' di notte che saprebbe ancora generare prima di ridursi ad un nulla che non è neppure cenere. E la giustizia? La fratellanza? La vita eterna? Santo cielo, amico mio. MI mostri una religione che prepari l'uomo alla morte, al nulla. Questa sarebbe una chiesa in cui potrei entrare. La sua prepara solamente ad altra vita. Ad altri sogni, illusioni, bugie. Se si potesse bandire la paura della morte dal cuore degli uomini, non vivrebbero un giorno di più...Sopra ogni gioia pende l'ombra dell'ascia....eccetera eccetera
NERO Da quant'è che si sente cosi?
BIANCO Da tutta la vita. La rabbia, di fatto, la provo solo nei giorni migliori. (pag 113) |
Ieri abbiamo fatto la partita, il memorial secondo per Romeo. Abbiamo messo dieci euro a testa noi, invece quelli che stavano in comunità non hanno messo niente. Pioveva dalla notte e veniva giu gelida di traverso e non c'era mica proprio tutta sta voglia alle dieci di mattina li, sul campo dietro la chiesa di Porcellengo. Avevano anche la chiesa rotta sicchè facevano la messa dentro il capannone della pro loco. Noi eravamo sotto una tettoia dietro il capannone mentre facevano la messa. E insomma mica si poteva non giocare cosi ci siam fatti coraggio. Poi son arrivate anche le femmine che aiutavano la moglie di Romeo che è morto a prepararci il pranzo per dopo la partita. Il pranzo si sarebbe fatto dentro il capannone con l'altare e i banchi. Prima della partita sono andati a portare i fiori sulla tomba di Romeo. Io sono andato al bar del circolo parrocchiale anspi a farmi un paio di caffè che ero rintronato. Prima di partire da casa per la partita avevo anche scritto le mie impressioni sul libro “L'Angelo Nero” di Tabucchi. Che se uno vuole puo leggersi qua quelle impressioni http://www.anobii.com/01823202d99cb0be08/books dove alla fine dico che dovevo prepararmi per andare a giocare la partita. Com'è come non è si gioca e, intanto, mentre stavamo la a scaldarci i muscoli mi veniva in mente quel pensiero di com'ero morto, che io in pratica volevo spiegare questo. Poi, dopo quel pensiero da morto mi è venuto un altro pensiero. Alla domenica mattina a me ne vengono sempre uno alla volta. Avevo visto una signora carina con i denti davanti appena appena sporgenti come piace a me. Poi a me piacciono anche quelle con lo strabismo di Venere per il resto mi va bene tutto. Insomma mi son detto un secondo quella là mi pare gia di averla vista, poi non ci ho piu pensato ed è stato giocando che mi è venuto in mente senza neanche pensarci Ecco chi è. Con lei, quando avevo 36 37 anni son andato via un po' poi lei voleva far cose serie e sistemarsi e io non avevo voglia e cosi mi ha lasciato. Poi dentro il capannone della pro loco ho chiesto e mi han detto suo marito è quello là, ed era uno che ha giocato, con l'orecchino a sciona e i capelli lunghi con la coda (che non so come si dice in italiano, son quegli anelli che si mettono al naso o all'orecchio come i pirati), quei due la son suoi figli. Insomma poteva andar cosi anche con me, se ci mettevamo assieme a far le cose serie e sistemarci, ho pensato. Adesso potrei aver i capelli lunghi con la coda e due figli, l'orecchino no però non me lo sarei messo, ho pensato. Poi sarebbero successe un sacco di altre cose ma non è che posso star qua a scriver tutto. Oggi mi fanno male tutti i muscoli e cammino duro come un robò. |
Stavo a correre assieme agli altri lungo la linea bianca del campo, a scaldar i garretti come tutti Era una partita di calcio commemorativa. Romeo era morto due anni prima Giocava sempre con noi la domenica Poi a me han detto che ero bianco Mi han detto siediti, mettiti il giaccone Stai male? Poi mi han detto siediti. Sei tristo mi hanno detto, stenditi sulla panca. Pioveva domenica e sferzava gelida Li avevo tutti attorno con i pantaloncini corti Poi mi dicevano dimmi il tuo nome Come ti chiami? Dimmi il tuo nome Mi senti? Mi dicevano e io li sentivo Poi non ho sentito piu niente Non so neanche se hanno interrotto la partita dopo, non so mica |
Post n°45 pubblicato il 28 Novembre 2010 da simurgh2
Ci son stato una volta. C’era una piazza chiusa, un muro non intonacato, le seggiole di plastica. Bianche. Ho mangiato delle cose fritte, su una tovaglia di carta, di quella che usano per asciugare il fritto. Marrone. Ho dormito in un letto da bambini, in una casa deserta, avevo fame. [Paolo Nori, Sei città, in Flavio De Marco, Vedute, cit., p. IV]
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