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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

Invidio il vento

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ALMOST BLUE-CHET BAKER

 

 

"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

Messaggi di Gennaio 2011

non serve a niente riempire le ore

Post n°136 pubblicato il 31 Gennaio 2011 da simurgh2
 

E' il mio tavolo all'angolo, sotto un'attaccapanni. Al Foster ricevo dalle 22 alle 23. Uno studio volante. Un gin tonic mezzo finito. Una rosa strappata dalla siepe di un giardino appena li fuori. Mi piacciono i boccoli che vengono fulminati dall'inverno e non si apriranno mai piu. Gli ultimi dell'estate, gli impavidi, quelli che son morti giovani, i James Dean. C'è un libro sul tavolo. Forse la biografia fotografata di Manganelli.
Insomma le mie sere vanno cosi. Pratico una vocazione per il metafisico e l'astrazione. Questa vocazione per l'interminabile e l'infinito par a me che definisca l'indeciso, l'inconcludente.  Quelli come te, mi ha detto (adesso dico chi), sono portati per l'incubo e la visione, mi fa. Allora mi vedete che son girato no? che guardo un po in alto e ridacchio. La, che non si vede è un angolo e, se allungo il braccio tocco la vetrata del Foster. Sopra la trovo sempre il ragnetto che si tira su ogni volta la sua piccola ragnatela. Mi fa ridere quando pende dalla ragnatela con il suo filo e lo fa per venirmi piu vicino. Quel che mi fa ridere è che ogni volta, siccome a lui piacciono gli aforismi, ogni volta poi, quando ne dice uno comincia a saltellare su e giu con quel filo come fosse elastico e pare che anche lui sghignazzi. Io gli ho detto va bene, è vero che non faccio niente di queste mie ore però, trovo che sia meglio che star là a cercare di riempirle. Lui mi fà, Trovarsi una morosa non ci pensi?Poimi dice, come te, quando ho fatto la tela cosa faccio delle mie ore? aspetto la preda. Discorsi cosi, inconcludenti. E cosi spesso passo il mio tempo al Foster. Adesso lo sapete.

 
 
 

Per non dire niente

Post n°135 pubblicato il 30 Gennaio 2011 da simurgh2
 

Music by Eno/Schwalm (Feat. Laurie Anderson), 'Like Pictures'.

quando succede e, al contempo non succede
qualcosa di cui non cerchi di sapere
qualcosa che ti viene detto e non avevi chiesto
quando si nomina qualcosa gli si da un nome
quel nome puo essere terrificante
una rivelazione che ti spezza e demolisce
tutti siamo pieni di speranze e di occasioni perdute
tutti potevamo esser quel che non siamo e anche altro
perchè a volte bisogna dire, dire ad un'altro
perchè svelare una cosa di cui non si era chiesto
perchè non lasciare tutto come stava
perchè è niente tutto cio che ci succede
un niente che si sussegue ed accumula
senza requie, ininterrotto che cosi par tanto
un niente che non dura, che cambia sempre
ed uno puo anche star bene con quel poco che pare niente
perchè bisogna dire a tutti i costi
far partecipi di qualcosa a cui si era estranei
perche dire quel che di te si pensa
perche invece di scrivere questo non ho taciuto
a chi potrà mai servire sapere questo
quando si possono aver certezze a chi importa
quando l'unica certezza è la provvisorieta di esserci
ma anche che, forse non c'è mai stato

(scritta dalle dieci e trentuno alle dieci e trentasei. Determinarne il tempo quantifica la quantità che uno ne perde. Un pensiero che non dice niente e che dura ciinque minuti. Cinque minuti per dire che, a volte è meglio non sapere niente.)

 
 
 

Todesfuge

Post n°134 pubblicato il 29 Gennaio 2011 da simurgh2
 

Il giorno della memoria. Mi è venuta cosi una risposta ad una poesia di Celan postata da Nagel Che si chiama "Todesfuge"

 

Bach - Suite V violoncello solo fuga


Suonarono della morte la fuga,
dove la morte è un ritorno costante
prigionieri rachitici, esangui
dovettero porre fine ballando
Eppure il cuore della bestia
scriveva lettere d'amore all'amata
Come fosse possibile amare
con le serpi nel cuore
e chiamarlo ugualmente amore
Cavate dai violini un suono
piu scuro del mio abisso piu nero
Un'orchestra che suoni la morte
la nausea è questa accecante evidenza! (1)
Eppure quell'uomo con le serpi nel cuore
scriveva lettere d'amore a margherete
Com'è possibile mi chiedo?
L'amore è lo stesso?
E' quello che nomino anch'io?
Margherete gli faceva battere il cuore?
Cammineremo attraverso la cecità
Cammineremo attraverso altre stragi dell'umanità
Continueremo a seminare morte
Pare questo il destino toccato in sorte
In un genocidio si puo parlare
di bellezza e d'amore?
Si puo scivere una poesia dell'orrore?
Farne un'estetica, usarne bellezza?
E' una lingua che sanguina e piaga.
Io vorrei che calasse un silenzio assordante
nelle coscienze di ognuno
Che tutto ciò sia inghiottito dall'oblio
una volta per tutte
che non sia implosione
Che non ci sia neppure il ricordo
che non resti piu niente
Mai si è mai imparato qualcosa
dalla distruzione e dalla morte?
Ci sarò sempre un capo
che ne declamerà una giusta ragione
Non è tanto quell'uomo
che scriveva lettere d'amore
l'imputato piu crudele e meschino
E' quanto di questo alberga
in ogni essere umano e ne traccia il destino.
Non nutro illusioni sull'uomo
Il male affascina ed è contagioso
Credo che l'uomo non sia capace
di edificare se non sulla propria rovina(2)
Per questo forse Celan morì suicida

(1) Sartre
(2) Cioran

Paul Celan
Fù una strage anche tra i pensatori e poeti quel secolo : Cesare Pavese, Yukio Mishima Majakovskij, Virginia Woolf, Pierre Drieu de la Rochelle, Klaus Mann,  Stig Dagerman, Sylvia Plath, Stefan Zweig, Henry de Montarlant, Romain Gary, Arthur Koestler, Primo Levi, Bruno Bettelheim, Gilles Delouze mi vengono in mente.
Il mal di vivere dimostra, nonostante la psicanalisi, fino a che punto il nostro comportamento dipenda dalle forze oscure e incontrollabili dell’inconscio.
Per Samuel Beckett “stiamo tutti espiando il peccato di essere nati”.

 

 
 
 

Cortazar - La bava del diavolo . (II parte)

Post n°133 pubblicato il 28 Gennaio 2011 da simurgh2
 

Serge Gainsbourg & Anna Karina - Ne dis rien

"Il ragazzo si spinse fino all'estremità dell'isola, vide la donna e la trovò meravigliosa. La donna non aspettava altro perchè era la appunto per aspettare cose del genere..Gli andò incontro, provocando il dialogo con qualunque pretesto, sicura fin dal primo momento che lui avrebbe avuto paura e voglia di fuggire, ma che naturalmente sarebbe rimasto arrogante ed accigliato, fingendosi veterano, esperto nei piacere dell'avventura.
Quello con la macchina fotografica, una Contax, seduto su una panchina, a cinque metri osservava misurando le tappe del gioco, il suo svolgersi, la previsione dell'esito.
Il ragazzo avrebbe finito per allegare un pretesto qualsiasi, un appuntamento, un incarico e se ne sarebbe andato vergognoso e vacillante, nudo sotto lo sguardo ironico che lo avrebbe seguito fino alla fine.. Oppure sarebbe rimasto, affascinato o semplicemente incapace di prendere l'iniziativa e la donna avrebbe cominciato ad accarezzargli il viso, a scompigliargli i capelli e all'improvviso lo avrebbe preso per un braccio per portarselo via, a meno che lui, con un tremore gia permeato dal desiderio, dal pericolo dell'avventura, non osasse passarle un braccio intorno alla vita e baciarla."

Julio Cortazar con il suo gatto Teodoro W. Adorno

 
 
 

Cortazar _ La bava del diavolo _

Post n°132 pubblicato il 28 Gennaio 2011 da simurgh2
 

Edith Piaf - Non, Je ne regrette rien

Ad un certo punto dice:" Fra i molti modi di combattere il nulla, uno dei migliori è quello di scattare fotografie, attività che dovrebbe essere insegnata precocemente ai fanciulli, perchè richiede disciplina, educazione estetica."
Lo dice Cortazar, nel racconto "La bava del diavolo", racconto che ispirò a Michelangelo Antonioni, il film "Blow up". Lo facevano l'altra notte in tv e che stessi leggendo questo racconto è una coincidenza che mi inclina al sortilegio e alla premonizione.

Qualcuno esce con una Contax un mattino di un 7 novembre a Parigi e si dirige verso il quai de Bourbon all'estremità dell'isola, dove un'intima piazzetta si spalanca tutta al fiume e al cielo. Nota una coppietta e vede per la prima volta un ragazzino. Simile ad un bambino con la propria madre ma, al tempo stesso si tratta di una coppia e scrive:
"Siccome non avevo niente da fare e tempo in abbondanza per domandarmi perchè mai quel ragazzetto sembrava cosi nervoso, cosi simile ad un puledro o a un leprotto(..) e sopratutto mi domandavo perchè aveva paura. Si indovinava in lui, in ogni gesto una paura soffocata dalla vergogna, un impulso a buttarsi indietro come se il suo corpo fosse teso ad una fuga precipiitosa, trattenendosi solo per un estremo e penoso decoro. Lei era una donna bionda"(..)
"Credo di saper guardare, se qualcosa sono capace di fare, e che ogni guardare trasuda falsità, perchè è cio che ci getta piu al di fuori di noi stessi, senza la piu piccola garanzia" (..)
"Era sottile e snella, due parole ingiuste per dire quel che era. Tutto il vento della mattina le era passato tra i capelli e il suo viso bianco e ossuto-due parole ingiuste- lasciava il mondo in piedi e orribilmente solo davanti ai suoi occhi neri..."(..)
"Il ragazzo pareva un uccello atterrito, riso col latte e una schieda da adolescente che vuole dedicarsi allo judo e ha sostenuto un paio di zuffe per una idea o per una sorella. Sui quindici anni, lo si indovinava vestito e nutrito dai genitori. Doveva camminare per le vie pensando alle compagne di scuola, o come sarebbe bello andare al cinema, o comprare romanzi o cravatte o bottiglie di liquore. Nella sua casa, rispettabile, pranzo a mezzogiorno in punto e paesaggi romantici alle pareti, l'ingresso piuttosto buio, il tempo lento di studiare, di essere la speranza di mamma, di assomigliare a papà, di scrivere alla zia di Avignone ecc(..)"

 Jiulio Cortazar

Adesso devo tagliare la corda che vado al lavoro ma dopo riprendo.

 
 
 
 

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SAINKTO NAMTCHYLAK

 

I LIBRI SUL COMODINO

-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

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