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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
Messaggi di Agosto 2011
Post n°292 pubblicato il 31 Agosto 2011 da simurgh2
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Post n°291 pubblicato il 31 Agosto 2011 da simurgh2
Brandelli di tovagliolo di carta forgiati da mani distratte, come d'inconscio si esprime un vago tormento, e chissà a quali parole e discorsi e ragionamenti andavano a torcersi contro. Secondo la mia concezione questo rappresenta un manufatto inconsapevole dell'espressione artistica umana, la sua manifestazione inconscia e spontanea, con un materiale deperibile ed effimero per la sua momentaneità. Rappresentazione simbolica di fantasmi e figure, lasciati su un tavolo, abbandonati allo sguardo disattento e al passaggio di un colpo di spugna della cameriera, gettati per terra o portati via in un piatto, un vassoio, mai tenuti in mano.
Le "foto" che scatto non hanno nessuna velleità artistica, ne ricerca di un qualche perfezionamento tecnico. Le scatto perchè qualcosa mi colpisce, qualcosa che innesca un pensiero, una sensazione, una suggestione. Hanno, in genere un valore documentale, che mi ricorda di tornarci su, a prestare a loro del tempo, dell'attenzione. I simboli sono rappresentazioni arcaiche e profonde che agiscono nel nostro inconscio. Ne abbiamo corredo incistato nel patrimonio genetico e, quindi trasmesse, riemergono. Questa è l'originale, del com'erano quando le ho viste. Poi ho spostato un po i pezzetti di carta evocando nuove figure, fantasmi, angosce, paure.
parevano poi figure teutoniche, mostri arcaici e funesti, dei giganti guerreschi dalla testa d'uccello. Agivano su di me come in un teatrino oscuro e quelle figure le avvertivo possenti, minacciose, inquietanti. La mente tornava ai giochi da bamino, fantasie con cui trascorrevo molto tempo dei miei pomeriggi, ad inventarmi scenografie, luoghi minacciosi, storie in cui terrorizzato scappavo oppure diventavo impavido cacciatore di mostri, un eroe ammirato, integerrimo e puro. Ma guarda te!
Ero con altri poi a quel tavolo. Ci si faceva una birra. Eravamo da Cucchi, un posto dove hanno la Tennent's doppio malto. Mi richiamavano perchè mi vedevano distaccato, distratto. Poi gli ho detto che mi piacevano quei pezzetti di carta. Mi hanno riso dietro. Che amici gnoranti che ho! Ciò che ci abita, che digrigna d'oscuro Invisibili come orti nascosti tra i capannoni Quando accadono questi fatti dovrebbe |
Post n°290 pubblicato il 30 Agosto 2011 da simurgh2
Dov’è per questo interno (R. M. Rilke, Das Rosen-Innere, nel suo vol. Poesie, vol. I, p.666)
Chissà per quale verità deponi, rilke? Oltre alla rosa fatali furono le spine e tu era alla morte che pensavi Sul tuo petto la poggeremo con mano tremante la rosa aperte come occhi sull'infinito e ogni mistero resti sotto palpebre ricolme. Il traboccare nel silenzio della notte estiva e aprir a te le stanze disabitate che adornerò di rose petali come palpebre dischiuse si apriranno all'infinito spasmo che tu Rilke andavi perdendo Lui che pur ne conosceva la grazia ne donò a te la rosa Si schiuderanno le estati con te dentro una stanza ed entrerà la notte dove le parole non possono dire che come petali e palpebre qua si chiudono per tenerti dentro a quella rosa il suo mistero (simurgh) come la porpora che infiamma il mattino (Vinicio Capossela)
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Post n°289 pubblicato il 29 Agosto 2011 da simurgh2
Quando sei bambino, le pozzanghere sembrano un mare
Su una barchetta di carta ho scritto parole
Una parola nuova, ogni tanto: Geremiade
GEREMIADE - Discorso lamentoso dal nome del profeta biblico [Geremia], celebre per le sue Lamentazioni - con un suffisso proprio delle opere letterarie, come "Iliade". Geremia mise in guardia il popolo d'Israele circa la sorte funesta in cui sarebbe incorso se avesse perseverato nella corruzione e nella lontananza da Dio: infatti Gerusalemme fu rasa al suolo dai Babilonesi, per ordine del Nabucco - e da qui in poi lasciamo a Verdi la narrazione. (Una parola al giorno- la trovi qua)
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Sabato 27 agosto Ero la seduto sotto il portico dalla parte che da sul giardino. Erano le cinque. Avevo un libro chiuso in mano con il dito infilato a tenerne il segno. Leggevo la storia del cane Brown a pag 24 del libro Felicità a oltranza di Ugo Cornia, edizioni Sellerio. Guardavo una lucertola ferma al sole. Lei mi aveva appena guardato fissandomi un po. Ero fermo immobile e, probabilmente non rappresentavo una minaccia. Poi una farfalla bianca si è appoggiata sul cespuglietto di origano cresciuto vicino al sasso grosso. Pochi istanti (1) E' scritto proprio cosi Ps : ""Il suo talento era naturale come il disegno tracciato dalla polvere sulle ali di una farfalla. In un primo tempo non lo capi' più di quanto lo capisca la farfalla, ed egli non se ne accorse neppure quando il disegno fu guastato o cancellato. Più tardi si rese conto delle sue ali danneggiate e comprese com'erano fatte e imparò a riflettere e non riusci' più a volare perchè era scomparso l'amore per il volo e poté solo ricordarsi di quando volare non gli era costato il minimo sforzo." |
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SAINKTO NAMTCHYLAK
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-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
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-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
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