Blog
Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

Invidio il vento

ma anche no

 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Dicembre 2011 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 19
 

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

ALMOST BLUE-CHET BAKER

 

 

"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

Messaggi di Dicembre 2011

La luna e il corvo

Post n°374 pubblicato il 31 Dicembre 2011 da simurgh2
 

L'altra sera tornavo in macchina dal lavoro e prendevo degli appunti sul cellulare.
C'e una luna ottomana
Una luce sultana. Sdraiata supina si regge appoggiata su di un gomito, diafana. Luna magra la luce di un abat-jour coperto da veli damasco. È intimo il cielo con voce di soprano canta sommessa qualche aria dalla Bhoeme nel suo salotto di trine, scalda un pò dal gelo come una sottoveste color perla che gli scivola sulle cosce. Fa un po la puttana risentita per il sole di questi tempi freddo con lei e così intanto solleva maree, sposta le elissi cosmiche, ci rimescola l'umore, il vino nelle botti, i fluidi femminei gli sgravi dei parti cosi, tanto per giocare. Tira su sempre qualche casino. Com'è volubile e bizzosa la luna. Una cavalla nel cielo Sembra stia ferma ma scalpita e sconbussola la strategia degli astri. Chissà perché sennò poeti naviganti santi e amanti da sempre la guardano traendo indicazioni per tragitti misteri spiriti e velieri nel cuore che gonfiano vele di desideri ed immaginazione E poi via, che andavo avanti. Ci metto quasi mezz'ora a far la strada ma mi son fermato al Foster per lo spritz e alla luna ho detto vai, vai a cagare adesso, anche te, luna ottomana. 

 

"La luna ha chiesto al corvo
di fare un piccolo show
Nel crepuscolo confuso color latte
Nessuno lo doveva sapere"

La citazione proviene da questa canzone di due sorelle, le CocoRosie e dal blog di teti che ne traduce il testo. Però il suo blog non si vede

 

 

 
 
 

Inconfessabile

Post n°373 pubblicato il 29 Dicembre 2011 da simurgh2
 

C'è questo antro dell'inconfessabile. In fondo, segretamente, uno cosi che scrive delle poesie quando gli viene o per passatempo, anche se apertamente lo nega e dice che è solo un vezzo, che non è roba da cow boy poi, nel suo intimo infantilmente si compiace. Di suo anche si deride però, sotto sotto quel titolo è figlio della bramosia del vanto: poeta. Poeta di che? Beh cosi, senza offendere.
Anche in paese, l'altro giorno che ero la seduto fuori "Alle Bricole", al tavolo lungo il fiume, succede che si trovano questi personaggi anche, gente tenuta di conto che passa un'ora assieme a dir di questo e di quello, come succede allora me lo chiedono.
Il fatto è che, siccome mi si vede la spesso che scrivo sui tovagliolini di carta o su un notes allora uno si fa un'idea. Sarà anche perchè poi ne hanno appese un paio, una che avevo scritto che me l'aveva chiesta la Nutria, e io ho scritto la poesia Nutria. La Nutria è una tipa che va ad aiutare in quel bar. Non si offende se la chiamo cosi. Una tipa spiritosa che gli piace scherzare. Sarà per questi fatti e perchè altri in paese scrivono, che me l'hanno chiesto. Ho pensato che Casier sia come Sant'Arcangelo di Romagna (1). Che ci sia qualche cosa nell'aria come a San Arcangelo o Sassomarconi, che ci son dei posti cosi? Là uno va per strada o è al bar o nell'orto e gli viene un pensiero e l'urgenza di scriverselo. Sono abituati cosi fin da piccoli. Sarà anche spirito di emulazione. Oppure che se vai in osteria li trovi la a parlar di poesia o a declamarne beh, qualche proselito lo fai.
Insomma mi hanno chiesto: Ma ne fai uno?
Ecco, io mi son sentito un millantatore. Poi faccio la parte del modesto, che dice di no ma è come dicesse ne si ne no. Dico no no, non son capace. E fai le facce.
C'è da provar vergogna poi, a pensarci sopra. E' una cosa cosi infantile e immatura. Io non so quanti uomini adulti abbiano ancora questi pensieri legati ad ambizioni puerili e sogni da ragazzino, che non dicono poi a nessuno. Non so.
Cosi quando mi hanno chiesto del libro e delle poesie mi era venuto da dire questo:
Io sono solo un  bambinetto che gli vien da piangere.


Voci - L'acqua (Poesie: T. Guerra, Raffaello Baldini, Nino Pedretti)

(1) Santarcangelo di Romagna è terra di poeti,: Raffaello Baldini, Tonino Guerra, Nino Pedretti Gianni Fucci, Giuliana Rocchi

Raffaello Baldini  da Sant?arcangelo

1938 
La mèstra ad Sant´Armàid
dal vólti, e´ dopmezdè,
la s céud tla cambra e la zènd una Giubek.
La n fómma.
Stuglèda sòura e´ lèt
la guèrda ch´a s cunsómma.
U i pis l´udòur.
Dal vólti u i vén da pianz.



1938
La maestra di Sant´Ermete
delle volte, il pomeriggio, 
si chiude in camera e accende una Giubek. 
Non fuma. 
Sdraiata sul letto 
la guarda consumarsi. 
Le piace l´odore. 
Delle volte le viene da piangere

Trovo QUA' un altro post mio che non ricordavo, che parla di quei posti in romagna

 
 
 

I Rimbaud della piana e i cardi

Post n°372 pubblicato il 27 Dicembre 2011 da simurgh2

Il presunto poeta esercita l'autoavvilimento e la demolizione per inclinazione nichilista.
In miniera, avrebbe detto mio nonno, sei anni nel pozzo. Quello è l'inferno. Vedrai che ti passa.  


Brutta razza i poeti
(Vil razza dannata, deve aver detto qualcuno)


Mi deposito per caduta
lenta, sul fondo, avverto l'adagio
dell'essere solo un sedimento
che annaspa nel fango del fondale
e là, nel profondo
che ancora sprofondo


Per inerzia sublime
mi decompongo
Eseguo la nemesi
in forma privata
alle mie colpe
Un atto covato
trasforma in mandato
L'esecuzione uno stillicidio
Un lento esercizio
si manifesta
nei giorni di festa 

C'è un godimento inconfessato
Una spermitura del frutto
lasciato a marcire sull'albero
Distillazione per dense gocce
di bile antropomorfa
nel desiderio si sentirsi immolare
e mica sentirsi immortale.
E' questa la dannazione
del voler emulare
il poeta maledetto?
Un Rimbaud della piana.

Lo scrivevo sul cellulare, tornando a casa ieri sera dal Foster. Avevo anche perso a biliardo malamente.

A lavorare in miniera
Sei anni!
Vediamo o no se ti passa 

Per me devono essere
i canditi e l'uvetta dei panettoni
per me
Ogni anno a natale sta storia.
Anche l'intestino
un sacco di aria
Anche i cardi possono essere stati
Come mai non se li cucina
piu nessuno i cardi?
Non hanno voglia a star la a curarli (pulirli)
ha detto il fruttivendolo
che passa in via Bachelet con il camion.
Io ne ho mangiato una teglietta
E anche il pasticcio era con i cardi
Cardi, poca besciamella
grana e latteria ogni strato
un pò di ragù

Per dire, non è che la Stefy sia forte in cucina. Vive a Firenze adesso e mi diceva che gli era venuta la voglia dei cardi. Lei è cresciuta in campagna e se li piantavano i cardi. Allora va dal fruttivendolo e gli chiede se puo prepararglieli lui, come fanno per i carciofi, i fondi ma il fruttivendolo gli dice di no, che non ha tempo e cosi non se li ha fatti neanche
Queste si sono storie. Chi se li cucina ancora i cardi eh? chi?

Conosco un posto dietro il vecchio manicomio. Li c'è un campo di cardi d'inverno. Vengono buoni quando prendono le loro belle gelate. Son passato di la un sera verso notte. Son andato sul campo e ne ho tirato su un mazzo.
Altro che poeti maledetti e seghe mentali
I cardi: pochi, maledetti e subito

 

 

 

 

 

 

 

  Feel Good - James Brown

 

 
 
 

Jesus blood never failed me yet

Post n°371 pubblicato il 25 Dicembre 2011 da simurgh2

Avevo un'amica a Milano. Mi regalò un cd. Lo misi sù tornando a casa in macchina. Prima mi spiegò che era molto particolare ma che a me sarebbe piaciuto. Lei teneva delle trasmissioni a Radio Popolare. Un'esperta. Questo è uno di quei cd che definirei cult. Che non hanno in molti. In pratica questo Gravin Briars, nel 71, mentre girava per Londra, filmando gente che viveva per strada, per delle riprese che dovevano servire per un film, trovava dei tipi che, in genere ubriaconi, quando si vedevano ripresi si mettevano a cantare. Cose cosi, pezzi di opere, canzoni sentimentali. Uno di loro, uno che non beveva si mise a cantare una canzone religiosa, “Jesus’ Blood Never Failed Me Yet”. "Il sangue di Gesù non mi ha mai tradito. Una breve registrazione. Un ritornello. Gravin Bryars lo risentì a casa, poi. Quella voce lo colpì. Portò il nastro in una sala di registrazione e ne fece un loop, registrandolo su una bobina e, mentre registrava il nastro, uscì. Quando tornò erano tutti la che ascoltavano ipnotizzati e commossi questo brevissimo brano. Il potere emotivo della voce. Allora cominciò ad aggiungerci della musica, un'orchestrazione in crescendo, diversa per ogni pezzo ma sempre lo stesso ritornello. Non a caso fu Brian Eno il primo a produrlo e volerlo. Sul momento, mentre correvo in autostrada ne rimasi deluso. Spensi il cd. Mi fermai ad un autogrill perchè mi veniva sonno. Quel ritornello però mi echeggiava in testa. Quando risalii in macchina lo rimisi su. Lo ascoltai fino a casa, ininterrottamente. Milano-Treviso. Attraversai paesaggi che non avevo mai vissuto ne visto a quel modo. Quel loop. Il canto di un uomo semplice, dolcissimo e colmo di fede speranzosa. Non son tanto le parole, la sua fede. E' la sensibilità di un animo. La bellezza e poesia dello spirito. Dura settantadue minuti questo cd e quella frase si sentirà centocinquanta volte. Non ti stufa mai. Dentro quel vuoto, una voce, gli occhi che si chiudono, la solitudine. Non c'è alcuna retorica. Una semplice testimonianza. La semplicità di un canto nel freddo della strada. Pian piano scalda anche te, ti fa compagnia, come un braccio attorno ad una spalla, la canti assieme. Io gridavo in macchina cantandola con lui. Mi sono commosso che, uno dovrebbe vergognarsi un po a dirlo qua. Non è un cd che puoi ascoltare spesso, però ti rimane nel cuore per sempre. Quel tipo la, il barbone, poi Gravin Bryars, tornò a cercarlo. Voleva mostrargli il disco, la sua voce. Gli dissero che era morto.

 
 
 

Tom Waits - Silent Night & Christmas Card

Post n°370 pubblicato il 25 Dicembre 2011 da simurgh2

 

Limenik di natale
vien natale senza senso
mi vien male se ci penso
e seguire questo andazzo
fa girare più di un razzo
teso contro il mio dissenso 

(teti)

La canzone di Waits, dopo il ritornello canonico della canzoncina natalizia, la sua cartolina comincia cosi
- Ehi Charlie, sono incinta...-
Poi racconta, la tipa, la sua storia un bel pò devastante. Il padre di lei gli ha detto che vuol essere il padre di quel bambino e gli da l'anello che era di sua madre e la porta a ballare tutti i sabati notte.
In pratica lei è una prostituta che scrive una cartolina di natale a quel Charlie e gli racconta un po quello che gli è successo durante quell'anno.
- Ehi Charlie, penso a te...
Ero tornata ad Omaha, tra la mia gente, ma tutti quelli che conoscevo sono morti o in carcere, cosi sono tornata a Minneapolis e questa volta credo di restare...
e poi
- Ehi Charlie, penso di essere felice. Per la prima volta dal mio, chiamiamolo incidente e vorrei avere tutti i soldi che eravamo abituati a spendere per la droga Mi piacerebbe comprarmi un sacco di auto usate e non vorrei vendere l'em...-
Cose cosi.
Non proprio natalizia, ma anche si

 
 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2lightdewklausmannSkorpiodgl8galex5PerturbabiIetucci.lucreziamiglioserosselladf79emma01vivhotmailsilvia79dgl1boezio62lucedarivaombrosaroberto.menga
 

ULTIMI COMMENTI

Trovato adesso questo post, per puro caso, dopo anni....
Inviato da: Daniela Raimondi
il 06/12/2019 alle 16:11
 
Ecco, cercavo tracce o indizi di spiegazioni di questi...
Inviato da: Lorenzo
il 13/10/2017 alle 01:18
 
https://youtu.be/yYHQmjAbwXw
Inviato da: emma01
il 18/04/2017 alle 16:53
 
Indugiò, sempre qua e là muovendo - Poi timidamente Bussò...
Inviato da: lontradelbosc
il 08/04/2017 alle 21:28
 
grazie..
Inviato da: çok güzel oyunlar
il 01/12/2016 alle 20:30
 
 

DARK PRESENCES

site statistics;1&autoplay=1

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

SAINKTO NAMTCHYLAK

 

I LIBRI SUL COMODINO

-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963