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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

Invidio il vento

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ALMOST BLUE-CHET BAKER

 

 

"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

Messaggi di Aprile 2012

L'insostenibile agognato peso

Post n°432 pubblicato il 09 Aprile 2012 da simurgh2
 

Quant'è nell'oscuro agognato dell'amor il fardello
Mistero che contrappone il pesante al leggero
Par neanche sia amore se non si fà pure peso
Da qual oscuro bisogno nasce il tragico, mi chiedo
Perchè quell'oppressione evocata si fà desiderio scuro?
L'amor per sentirsi vero deve accedere all'oscura pena
Forse per sentirsi poi rassicurato, convocar la paura
i mostri, la pesantezza del corpo amoroso che t'ingravida
ti salva e ti dispera. L'amore par cosi esser vero
solo quando ne avverti l'insostenibile peso.
"Come un'uccellino...una monetina tra le monetine
..in un piccolo salvadanaio...come un pappagallino...
come un sussurro...come una canzoncina..."
Sussurrerà parole ipnotiche all'orecchio di Tereza
come una nenia, affinchè torni fiaba e ... indifesa
Parole d'elio da soffiare dentro la mongolfiera del cuore
perchè possa rimaner sospeso nonostante il suo peso
possa volare e star nell'aria senza possibilità insostenibile.
Nella beatitudine del sonno e dell'abbraccio
piu ancora del desiderio e dell'amplesso amoroso
par stare il compimento del peso insostenibile
del significato dell'inganno d'esistere amando.

(simurgh)

 
 
 

Mail-art (mario Luzi)

Post n°431 pubblicato il 06 Aprile 2012 da simurgh2
 

Mario Luzi
Chiudi un'occhio
ma non ci vedi meno. 

da "Nel corpo oscuro della metamorfosi"

"- Ma che piccola cosa il tuo lamento -
rimprovera dal fondo pullulante degli occhi
uno sguardo un pò bambino [..]
che ti buca la retina con il suo battito e ride
cacciandoti dal chiuso
dell'infermità dell'anima, chiamandoti al futuro
[..] E non ammette risposta"



Disegnato da me, per farne una cartolina. Mario Luzi

Chiudo un'occhio talvolta..
ripara la vita.
Fingi di vedere a metà.
In quell'occhio chiuso
ci stà ogni verità.
(simurgh)

 

da Aprile-amore

[..]

E’ incredibile ch’io ti cerchi in questo
o in altro luogo della terra dove
è molto se possiamo riconoscerci.
Ma è ancora un’età, la mia,
che s’aspetta dagli altri
quello che è in noi oppure non esiste.
L’amore aiuta a vivere, a durare
l’amore annulla e dà principio. E quando
chi soffre o langue spera, se anche spera,
che un soccorso s’annunci di lontano,
è in lui, un soffio basta a suscitarlo.
Questo ho imparato e dimenticato mille volte,
ora da te mi torna fatto chiaro,
ora prende vivezza e verità.

La mia pena è durare oltre quest’attimo.

 

La notte viene col canto

La notte viene col canto
prolungato dell’assiuolo,
semina le sue luci nella conca,
sale per le pendici umide, trema
un poco. La forza in lunghi anni
acquistata a soffrire viene meno
e la piccola scienza si disarma,
il sorriso virile
non ha più la sua calma.

Tu chi sei
che aspettavi invisibile, appostata
a una svolta dell’età
finché fosse la tua ora? Ti devo
questo tempo di gratitudine
e d’altrettanto dolore.

Ed ora inquietudine s’insinua,
penetra queste prime notti estive,
invade il muro ancora caldo, segue
il volo delle lucciole sulle aie,
s’inselva nelle viottole ove a un tratto
nell’abbaglio dei fari la lepre saetta.

Cara, come ho potuto non intendere?
[..]

"Mondo in ansia di nascere"
Volume di poesie di Mario Luzi.
Uscito con il Corriere della Sera.
Collana "Un secolo di poesia".
L'ho copiato da là

 

La lepre

Sai tu della lepre
dei monti le primavere 
che scarta piu' delle piane? 
Negli occhi grandi 
di xeno le scorre a morte 
la vita quando d'un tratto 
si volge e rovescia  il destino 
come fuggiasca ubriaca zigzaga 
in apparente suicidio

Lei coglie della curva 
lo strappo dei fari I'll binario  
seguendo dello scambio I'll contrario, 
alla luce come del vento 
dell'aria le dice lo scambio all'amore 
cosi' nel cono di buio la curva le dona la vita

 

 
 
 

Lo storione - Carver

Post n°430 pubblicato il 05 Aprile 2012 da simurgh2
 

Non l'ho trovata in rete questa poesia di Carver e allora mi tocca scriverla.
Si chiama "Lo Storione", ed è anche lunga, per dire solo quello che mi ha colpito.
- La pesca è cosa da uomini. 
- Il rito iniziatico
- La prima volta che mio padre mi portò a caccia con lui
e quando mi portò a pesca della sogliola in barena .
- Natalino Balasso: due spettacoli di lui che ho visto e che qua si abbinano nel mio andare per inerenze e analogie.
"La tosa e lo storione"
(tosa, in dialetto, vuol dire ragazza)
" Ercole nel Polesine"
- La strategia del ricordo.
- Lo storione, una volta si pescava anche sul Sile; il mio fiume

Magari ci torno un'altra volta su queste cose, sennò vien troppo lunga.
La poesia, di per sè, può sembrare non una gran cosa.
Ma questo è lo stile di Carver. Poi ognuno ci trova quel che vuole.
"Il pittore e il pesce". In un altro post una poesia (tra le piu belle) di Carver 

Lo storione  

Affusolato, testa di ferro come la parte piatta
di una lancia
           con la bocca sotto,
lo storione si nutre sul fondo
e non ci vede bene.
Antenne che sembrano muschio gli pendono
dalle labbra assonnate,
e le spine dorsali e la schiena a placche
lo distinguono come il residuo di un altro mondo.
Lo storione
vive da solo e si mantiene
in fiumi grandi, d'acqua corrente, e gli ci vogliono
cento anni prima di decidersi di accoppiarsi.

                     Una volta con mio padre
alla Fiera di Stato del Washington Centrale
vidi uno storione che pesava novecento libbre
issato su un verricello in un angolo
del Padiglione Agricolo.
Una cosa che non dimenticherò mai (1)
Su un cartellino c'era il nome in corsivo
e anche un breve schizzo, come si dice,
della sua biografia....
     che mio padre prima lesse tra sè
     e poi ad alta voce.

I più grossi vengono catturati con le reti
nel fiume Don
da qualche parte in Russia
Sono chiamati storioni bianchi
e nessuno può sapere con sicurezza
quanto siano grandi.
Dopo di quelli, i più grossi che si conoscono
sono presi alla foce
dello Yucon, in Alaska (2)
e pesano fino a novecento libbre. 

Questo particolare esemplare
               - cito -
è rimasto ucciso nel corso dei sondaggi con la dinamite
che hanno avuto luogo nell'estate del 1951
a Celilo Falls, sul Columbia
Ricordo che mio padre mi raccontò allora una storia su tre uomini
che conosceva tanto tempo fà nell'Oregon che avevano preso
all'amo quello che doveva essere il più grosso storione al mondo.
                             Cosi grosso, disse,
                        che avevano attaccato una pariglia di cavalli
                        alla corda d'acciaio o alla catena quello che era
                        che usavano come lenza
                        e per un pò, neanche i cavalli erano riusciti
                        a smuoverlo.

Non ricordo molto altro -
magari mi è sfuggito
subito di mente - solo mio padre che era li accanto a me
con le braccia appoggiate alla transenna e lo fissava, entrambi
fissavamo quel gran pesce morto
e la sua meravigliosa storia, e torna tutto
a galla, di tanto in tanto 

 

(1) come il ricordo, un pesce appeso, rimanga emblema, effige, nel ricordo di un padre 
(2) Avevo letto "Scano boa",  di Toni Cibotto,  e poi Natalino Balasso raccontare la storia bellissima a teatro

 


 

 
 
 

Zanzara

Post n°429 pubblicato il 03 Aprile 2012 da simurgh2
 

Zanzara

Dita è andata a letto con un caro amico di Rico, Ghighi Ben Gal. Le ha dato un gran fastidio che invece di scopata dicesse coito. L'ha disgustata chiedendole subito dopo quanto si era divertito, da zero a cento. Lui aveva un'opinione su tutto.
Poi si è dato a blaterare sul fatto che l'orgasmo femminile è meno fisico e piu sentimentale.
[...] e si è addormentato supino. Le braccia larghe a mo di croce. Senza lasciare posto a lei. Anche il suo cazzo si è rintanato a dormire. Con una zanzara sopra: vendetta di sangue.

Dita si è fatta una doccia. Pettinata. Ha indossato una T-shirt nera che Rico aveva dimenticato da lei dentro un cassetto. Meno. Più. Sentimentale. Bulshit. Sensuale. Sessuale.
Notte e giorno, opinioni. Questo no. Questo si. Quel che si è guastato
chi lo ripara più. Bisogna proprio andare a vedere come stà il vecchio

(pag. 14 di "Lo stesso mare" di Amos Oz)

Di questo libro ho detto quà e quà

 
 
 

la spilletta

Post n°428 pubblicato il 03 Aprile 2012 da simurgh2
 

Me l'ha mandata dentro una busta riciclata.
Non carta riciclata ma una busta già usata.
Anche il bollo. Un cartoncino piegato, attaccato con lo scoch.
Era dentro uno dei due libretti. Aveva scritto Pin per di fuori. Dentro il cartoncino c'era la spilletta. Una spilletta con scritto Edizioni Innesto Irreale.
In mezzo alla spilletta un logo. Chissà come gli vengono in mente i logo a chi li fa? Devono essere misteriosi? Un logo non è mai logorroico. Una rappresentazione simbolica. Un marchio. Riconoscibile. Dentro la busta, c'erano anche due pubblicazioni numerate. "Io contro tutti" e "Corro veloce per non vedere". Che sono titoli che rendono l'idea. Lui si fa chiamare ègo_tek. Anche questi, i inck, chissà come uno se li sceglie, attraverso quali gradi, concatenazioni, analogie.Potrebbe essere che lui si sente o vorrebbe un ego, scuro, duro come il teck, un legno che va bene per far i gradini che vanno su in camera. Non lo so. O magari era un'insegna, lungo la statale, di un'azienda, a Gattinara. Vai a sapere.Sono fanzine, quelle che ègo_tek mi ha mandato. Era roba che andava quando ero giovane io. Roba underground, da specialisti dilettanti, psichedelia, racconti, storie, musica indie, oppure anche nel punk, o fumetti, roba cosi. Fanzine che giravano solo tra appassionati. Un fenomeno interessante, le fanzine. Ne avevo stampate anch'io. C'era il ciclostile allora. Insomma, come ci arrivo ad ègo_tek? Un pomeriggio, in mezzo gli appennini, arrivo per caso in una radura, un capannone abbandonato, un murale, bellissimo per me. Metto un video, lui lo viene a sapere. Ecco! Le spillette poi, anche allora, andavano forte tra quelli che erano appassionati di fanzine. ègo_tek è uno che fa anche mail art. E cosi parto a farla anch'io, con il Prometeo.
L'ho disegnata ieri con una biro e un colore che avevo la, al lavoro. L'ho copiata da un giornale. Mail-art eh? Adesso penserò ad un logo. Vediamo come va. Intanto la spedisco a qualcuno.

«Perché la ruvida sabbia
non sciupi la testa anguicrinita
,
egli rende soffice il terreno
con uno strato di foglie,
vi stende sopra dei ramoscelli
nati sott’acqua e vi depone
la testa di Medusa a faccia in giù».
(Ovidio)

"Per tagliare la testa di Medusa senza lasciarsi pietrificare, Persseo si sostiene su ciò che vi è di più leggero, i venti e le nuvole; e spinge il suo sguardo su ciò che può rivegliarglisi solo in una visione indiretta in un'immagine catturata in uno specchio" 
(Calvino)
Per me, questa, è l'immagine del poeta 

 

 

 

 
 
 
 

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DARK PRESENCES

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SAINKTO NAMTCHYLAK

 

I LIBRI SUL COMODINO

-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

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