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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

Invidio il vento

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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

Messaggi del 03/12/2010

"Sulle tristezze e sui ragionamenti"

Post n°54 pubblicato il 03 Dicembre 2010 da simurgh2
 

Ieri sera, andando al Long Island mi sono fermato al bar dei cinesi al di là delle sbarre della ferrovia a prendermi le sigarette. E' una precisa categoria dell'umanità quella che vedo là ogni volta. Quelli che sostano in quello spazio nella terra di confine dove appena oltre sono confinati i diseredati. Vado al banco, ci son due che parlano. Uno dei due si gira e mi riconosce. Mi sorride allegro, mi saluta, mi dice come va? ti ricordi di me? E' un milanista, lavora da Tognana che fanno piatti e tazzine, ha un berretto nero di lana calcato in testa, è uno che va via in motorino. Vuole offrirmi da bere, io dico di no, lui insiste, dice che è il suo compleanno, allora si, prendo un caffe, non era vero che compiva gli anni, il suo fiato sà di grappa, parla con me della curva dove vanno gli ultras del milan a S Siro, poi si gira e riprende a parlare con l'altro di pallone. Io aspetto un po per educazione. Parla sempre lui e dice all'amico "Scusa, lasciami finire il discorso". L'amico cerca di parlare con me ma non lo lascia. Ogni tanto, con pollice e indice si tira via la goccia dal naso. Io che devo andare via mi viene in mente vedrai se non vuole darmi la mano per salutarmi poi. Difatti dopo cinque minuti lo saluto e dico che vado e lui mi porge la mano. Puttanassaeva di una eva, lo sapevo! C'è quell'istante che nella mia testa pare tutto in un rallenty e mi vedo dargli la mano, quella stessa che prima si tirava sempre via la goccia dal naso con le dita. Ecco, un nervoso e un disgusto. Poi al Long Island me le sono lavate però..Che cazzo ti da la mano la gente che io odio sta roba, che magari mi penso che son appena stati in bagno e si son tenuti su il bicio con la mano e poi l'hanno scrollato.
Ieri sera mi succedevano tutte cose così. Ho bevuto la mia Tennent's doppio malto con un certo disgusto. Poi ho letto unb pò di "Sulle tristezze e sui ragionamenti" di Ugo Cornia e mi sono straviato-

 
 
 

Le lucette intermittenti

Post n°53 pubblicato il 03 Dicembre 2010 da simurgh2
 

Ieri sera uscendo, saranno state le dieci, ho visto chi ha già messo fuori le lucette di natale intermittenti. Saranno due o tre qua in queste villette a schiera in via bachelet. Si vede che quest'anno tirano quelle blù. L'anno scorso non erano cosi, di quel colore. Le hanno comprate nuove e non vedevano l'ora di metterle fuori per mostrarle per primi, come a dire O' che non crediate di prenderle uguali eh ?! A me già girano i maroni. Mi toccherà mettere fuori anche le mie, che saranno giu in scantinato dentro un cartone. Le mie sono tutte colorate e avranno vent'anni con le lampadine piu grosse di queste qua che fanno adesso. Le metto nel cespuglio davanti alla finestra del bagno da basso. Fosse per me me ne sbatterei. C'è questa convenzione sociale per cui poi non abbiano a dire, che so dopo avrebbero da malignare, tipo guarda barzi che non ha messo niente, è l'unico con il vialetto buio, senza lucette che mettono allegria. Mi tocca. Non mi va abbiano da dire in paese. cosi ho anche questa sensazione di sentirmi schifoso, pavido, incoerente. Dovrei anche comprarmi delle lucette nuove ma quelle vanno ancora. A me viene una privata desolazione che poi sò diventerà una tetraggine cosmica e astronomica verso le feste. Cerco di collaborare all'universale gioia e mestizia del natale con questa sensazione di un'inutile lotta dell'essere contro il nulla e questa è una cosa che mi schiata. La sensazione dell'inevitabile resa per una guerra che pare ignorata e che si sà da sempre perduta.
Avevo questi pensieri uscendo di casa ieri sera.

 
 
 
 

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Ecco, cercavo tracce o indizi di spiegazioni di questi...
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https://youtu.be/yYHQmjAbwXw
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Indugiò, sempre qua e là muovendo - Poi timidamente Bussò...
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-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

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