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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

Invidio il vento

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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

Messaggi del 13/12/2010

Il signore della Cavaliera

Post n°75 pubblicato il 13 Dicembre 2010 da simurgh2
Foto di simurgh2

Nadia, quella che lavorava al Foster, rientrata dalla maternità, dopo poco è stata licenziata. Pare che fossero ripresi a mancar soldi in cassa. Ma questa è un'altra storia
La cavaliera della morte Domenica scorsa vado al Foster sul mezzodi, a farmi lo spritz e dare un'occhio ai giornali che mi compro in edicola. Lascio i miei giornali sul tavolo, con il pacchetto di sigarette sopra e lo spritz nel bicchiare appoggiato là, sul tavolo, ormai finito. Mi fumo la sigaretta fuori con Ciano che mi racconta del ritiro della patente per due anni. Ma questa è un'altra storia. Poi torno dentro per riprendermi i giornali che ho fretta per andare a pranzo e trovo il signore dell'altra storia della cavaliera della morte che si è piazzato con davanti i miei giornali e stava leggendo beatamente con quel modo suo da orbo. Gli dico "Mi scusi. I giornali sono miei e io devo andar via" Lui mi guarda come pensasse "Che stà a dire questo?" Gli ripeto "Mi scusi. I giornali. Sono miei. Devo andar via" E lui imperterrito con lo stesso sguardo, finche gli dico Scusi, prendo su i giornali e li piego. Il suo sguardo allora si è fatto sgomento ed indignato. Non ha detto niente, neanche Ma come..? Io l'ho guardato e fatto uno di quei gesti che la testa si piega un pò di lato e alzato le sopraciglia come a dir Mi dispiace. Ma quel suo sguardo mi ha colpito veramenrte. Era come se avessi commesso una villania infame, senza alcun rispetto e lui si sentiva profondamente offeso. Poi ho notato che aveva l'apparecchio su un'orecchio. Sordo come un secchio e, magari era anche spento. Beh, insomma, adesso a raccontarla mi si ripropone quella stessa sensazione di aver commesso davvero una villania imperdonabile. Ieri era la ancora. Arriva ad una certa ora. Mi ha guardato ancora con disprezzo. A me continua a dispiacere. 

 
 
 

La cavaliera della morte

Post n°74 pubblicato il 13 Dicembre 2010 da simurgh2
Foto di simurgh2

Devi cliccare sopra la foto e lei si ingrandisce
Quello è il signore di cui parlo

Non l’avrei mai comprato un libro cosi, meno che mai eppure, m’è capitato di leggerlo. Della povera Maria Antonietta sapevo quel poco che serve e cioè che s’è trovata in mezzo al scoccare della storia quando segna i suoi capovolgimenti. Gli antefatti che segnano la personale storia di un libro che ti giunge tra le mani, son sempre stati solleciti alla mia fascinazione. Un vecchio signore, che ogni tanto intravedo al John Foster (un bar tabacchi vicino all’ospedale), dall’aspetto garbato e colto, mi incuriosì fin dalla prima volta. L’ottuagenario, li dentro, era fuori posto. Il luogo è squallido e frequentato da combriccole di stranieri tramaccioni. Lui ci viene spesso con una rosa che dona alla banconiera. Con lei scambia qualche parola bevendo un caffè. Il galantuomo poi, si siede e legge il giornale con la posa buffa del miope che sfiora col naso le parole, come leggesse annusando. Gli ho anche scattato delle foto per una possibile galleria dei personaggi del Foster. Nadja è un’albanese poco sopra i trenta, incinta e lavora lì da tempo. Spesso, nei momenti morti, è seduta li dietro che legge. Vedo questo libro, color carta zucchero dell’Adelphi, appoggiato sotto lo scaffale delle sigarette. “Che leggi?”, le chiedo, parendomi strano il genere presunto della casa editrice. Me lo passa e mi dice che gliel’aveva regalato quello là e fa un cenno con la testa in direzione dell’ottuagenario. “Non è roba per me”, mi fa, delusa. “Parla di morte e non ci capisco niente”. Io mi mostro invece incuriosito e interessato. “Se lo vuoi, tienilo.” mi dice. “Non posso” dico io “E’ un regalo” e intanto lo sfoglio, leggiucchiando qua e là, come per averne un’impressione, avvertirne il suono. “Ha anche un dedica per te”, le dico. “Figurati cosa me ne frega” mi risponde. La dedica dice – SALVE REGINA NADJA, BUON NATALE 2010 ( AIME’ LAVORATIVO ). Poi c’è la data e la firma. La dedica continua così – Le piace la poesia? Dante Alighieri scrisse nella “Divina Commedia” : “Fasti non foste per viver come bruti ma per servir virtute e conoscenza” Buona lettura e, a meliora.- Me lo infilo in tasca e le dico “Poi te lo rendo e ti dico com’è. Dovesse mai chiedertelo” Cosi è stato. L’avrà preso dalla sua libreria. Ha tagliato malamente con le forbici il prezzo. L’immaginifica bellezza della regina Antonietta intendea fosse simbolico richiamo a quella di Nadja e, che lei cogliesse l’intenzione. Ecco, quel libro adesso è mio e mi è giunto attraverso questo tragitto di pensieri ed intenzioni.
Libro che mi è piaciuto

Mi piacciono gli invasati che travolgono portando con sé l’onda d’urto che spazza i detriti dei crolli e gli ori delle famiglie nascosti nei comò.

 

 
 
 

Quella volta che sono morto (3)

Post n°73 pubblicato il 13 Dicembre 2010 da simurgh2

Glenn Gould, Variazioni Goldberg BWV 988: Aria da capo (1981)

 

Quella volta che sono morto
avevo su un disco di Glenn Goud
Ho avvertito come se il meccanismo
che avevo dentro per vivere s'incantasse
nel momento in cui anche sul disco
la puntina si è messa a saltare
e tornare sempre alle stesse note
delle Variazioni Gondelbergh di Bach.
Sentivo quel tac della puntina
che mi era costata una cifra
Poi è stato un tac anche quello
che ho sentito dentro di me
Un ta tac come di un grosso grissino
che si spezza, un ta tac secco.
Mi dispiaceva che la puntina
stesse la a rovinarsi
su un costoso piatto Thorens.
Sono morto che avevo questo pensiero
Adesso vorrei sapere se hanno
alzato subito il braccetto o lasciato là.

"E stamattina ho scelto i morti.
decisamente meno esigenti.
Stanno lì e ti lasciano fare.
Ti lasciano dire.
E lasciano fiori.
Gli annusi.
E stai bene.

Si stà bene con i morti.
Pensò la poetella di mia moglie.
E' proprio vero che ci si abitua a tutto.
A tutto. Non avrei mai creduto" (1)

E la puntina? brutta scema
L'hai lasciata là a girare eh?

(1) Senza la cortese approvazione di poetella. Tanto son morto.

 
 
 
 

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-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

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