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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

Invidio il vento

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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

Messaggi del 23/01/2011

STORIA SENZA RIMA

Post n°124 pubblicato il 23 Gennaio 2011 da simurgh2
 

E' il libro nuovo che una che stà qua a scrivere le sue cose, ha appena pubblicato. Come non ce ne fossero abbastanza, mi vien da pensare. Lei è qua come Poetella. Si chiama Lucia Piombi. Ma chi vuoi che lo compri? Io no, visto che mi ha detto che me lo spedisce "a grati". L'avevo gia letto in pdf, voleva lo leggessi. Io che leggo Manganelli . Leggevo le poesie che postava nel suo blog. Mi piacevano per via di un modo che ha, che mi pare abbastanza suo, di inciampare nei pensieri e nelle incetezze e lo fà sempre con stupore. Voglio dire che ha questa sorta di meraviglia in sè che è quasi come che le sembra impossibile che a lei tocchino certe cose che vede in giro e che vive. Ma, per me, oltre a quel modo che ha di dirle poi, pian piano, percepisci un'altra cosa. Un'altra cosa che è un modo di vivere. E il vivere, secondo me è determinato da come le cose che accadono e che ti inventi per te, del come quelle cose le vedi. Quel tuo punto di vista, che per lei si fa poesia, ecco quel modo la io ho cercato di apprenderlo. Perchè mi pare un buon modo. Un modello. Una sdrammaturgia Carveriana. Tiro in mezzo Carver perchè sò che le piace. Le piace tanto e, inevitabilmente si riflette. Ma lasciamo stare. In questo libro coniuga poesia e prosa, cioè le mette insieme in questa storia d'amore e non solo. Io, di storie d'amore ne avrei anche pieni i maroni, comprese quelle che trovo nei blog che stanno la a piangere il morto per un amore perso che non ti dico di quelle poesie di quando si sono appena messi assieme. Pieni i maroni si, ti stufano. Non mi pare che vi faccio venire voglia di leggerlo. A me è venuta passando a leggere le poesie e altre storie che scriveva. Le dicevo che c'è tanta di quella roba in giro, scrittori, giornali che ne parlano, libri, libri dappertutto, libri a cui viene data una reclame che ti frega, quasi sempre, che io le vollte che ci son andato dietro a quello che dicevano i recensori, quasi sempre mi ha fregato. Allora dico che c'è tanta gente che non ha voce ne gli vien data visibilità, che non trova certo un posto in vetrina o sopra un banco che meriterebbero di esser letti, certo piu di tanta cazzaggine che ti propinano. Insomma io questo libro qua non so mica se lo comprerei, ma sò anche che sarebbe un peccato. Ne abbiamo tanti che abbiamo tirato su per il muro dopo cinque pagine. Ecco, questo potrebbe anche essere un'altro di quelli. Per me no!
Adesso questa cosa l'ho scritta cosi, di corsa ma mi dico che vorrei tornarci e scriverla meglio. Il fatto è che mi metto sempre qua sempre in un'ora che poi arriva quella che poi devo uscire a bere lo spritz. Bon, dai che vado.

TitoloStorie senza rima
AutorePiombo Lucia
Prezzo€ 12,00
Prezzi in altre valute
Dati2011, 112 p., rilegato
EditoreProgetto Cultura   

 
 
 

Giorgio Manganelli

Post n°123 pubblicato il 23 Gennaio 2011 da simurgh2
 

"Mio padre era timidissimo, incavolatissimo, tra l'altro vestito da bambina, secondo me con un trauma psicologico notevole; ed è vero che allora si usava, ma è anche vero che mio padre era brutto, era brutto già allora, cioè nessuno avrebbe mai detto "che bella bambina" vedendo questo tizio con il vestitino da femmina; e infatti lui si difendeva già allora leggendo; è li che si nasconde dietro ai libri già in questa foto"

da "Album fotografico di Giorgio Manganelli"
Racconto biografico di Lietta Manganelli
Edizioni Quodlibet Compagnia extra
Pag. 12

"Mia nonna Amelia, Amelia Censi, madre di mio padre, voleva una figlia femmina, ma ha avuto mio padre, in casa mia è successa due volte di fila questa storia, con mia nonna e con mia madre, tutte e due hanno avuto il figlio che non volevano, cioè un figlio lo volevano, ma non quello. Quando è nato mio padre mia nonna aveva gia un figlio maschio di 13 anni, il classico Manganelli, bello, con gli occhi azzurri; allora aveva deciso che adesso sarebbe stata una femmina, "la mia bambina, la mia bambina", diceva quando era incinta; gli ha preparato dei bauli di pizzi, collettini all'uncinetto, vestine, nastri rosa, poi gli nasce questo maschio, già con la faccia che ha sempre avuto, e che era difficile contrabbandare per femmina; e le fà tutti i dispetti del mondo fin da subito; ad esempio nasce di mercoledi, alle quattro di mattina, per mia nonna il martedi è il giorno buono per i miracoli, si deve nascere di martedi, allora non poteva nascere quattro ore prima?
  Quando sono nata io di martedi, e ho fatto quello che lui non ha fatto, "Ah, -diceva mia nonna- ecco, questa si che è mia figlia!" ; ma mia madre avrebbe voluto un figlio maschio, però un figlio maschio che somigliasse a lei: le nasce una femmina, io, che ero invece la fotocopia di mio padre."
(Pag 14)

 Per me, questo Giorgio Manganelli è un maestro. Da lui mi vengono tutta una serie di pensieri e modi che mi riconosco. Lui è uno scrittore che adesso un pò torna fuori, sennò è sempre piaciuto a pochi. Uno di questi pochi era Italo Calvino, l'altro sono io (he he), scherzo. Ma questo tipo qua è cosi raffinato, imprevedibile, inconcludente, spaziale, delirante, ossessivo che per leggerlo devi amar la parola, il suono che la parola fa dentro la testa. Secondo me questo è uno da cui imparare l'arte. Uno scrittore per scrittori, secondo me. Come dire che ci vuole un ladro per scoprirne un'altro. Quel che ho rubato io, che ho cominciato a rubare le monete dalle braghe di mio nonno poggiate sulla sedia quando lui dormiva il pomeriggio che faceva caldo.E con quelle monete da cinquanta e cento lire mi son comprato la mia prima pistola. Era una Susy con il tamburo e ci mettevi i capus rossi al posto delle pallottole e tirava di quei colpi bang bang ban bang

Iggy Pop - Bang Bang 

 
 
 
 

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-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

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