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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
Messaggi del 25/01/2011
"Mia nonna povera donna (qui sopra in una rara foto assieme a lui) voleva essere ricompensata del fatto che aveva avuto un figlio sbagliato, per cui doveva essere almeno un genio, ma mio padre era un cane a scuola fino alle superiori, nel vero senso della parola, è riuscito a farsi bocciare in prima elementarre, credo non ci sia mai riuscito nessuno, un suo compagno delle elementari che ho trovato se lo ricorda: l'unica cosa che faceva bene erano i compiti di italiano - mi ha detto questo Franco - lui faceva gia i temi, mentre noi facevamo solo pensierini -mi ha detto- ma per il resto era un cane, non ha mai imparato la matematica in vita sua, contava sulle dita anche da adulto, secondo me non perchè ha avuto una professoressa spaventosa alle medie come dice lui, ma perchè era prorpio un rifiuto e mentre tutta la famiglia era matematica, lui stava dalla parte di sua madre, che scriveva poesie, che io ho, anche molto belle, era una letterata, ha studiato da maestra, che nel 1905 non erano tante che andavano a scuola, suo padre (mio bisnonno Isaia, nome molto sospetto, l'altro bisnonno si chaimava Zebedeo, piu sospetto ancora, lasciamo perdere, si c'è un'origine ebraica), allora mia bisnonno Isaia avevndo questa figlia intelligentissima rimasta orfana a 12 anni e poichè a Roccabianca non c'è nessun tipo di scuola se non le elementari, la manda in un collegio a Parma nello stesso momento in cui si risposa e ha un altro figlio, mi zio Mario; cosi lei (mia nonna Amelia) si sente buttata fuori, abbandonata, disperata, infelice eccetera, e diventerà una persona acidissima, infelicissima, con l'unico spopo nella vita di rendere infelici anche gli altri." da "Album fotografico di Giorgio Manganelli" - Racconto biografico di Lietta Manganelli- |
Music by Penguin Cafe Orchestra, 'Numbers 1-4'. Mi sono accorto stamattina che sono proprio vuoti gli alberi Questo nome, di questo mi sono accorto "Vuoti" . Mi ha fato impressione. E’ vuoto anche gennaio Neanche piu i cachi Niente di niente Ne ho dentro dei barattoli bormioli Marmellata di cachi Ci ho messo del Grand Marnier scorzette di limone, vaniglia chiodi di garofano, non ricordo Ma questo non c’entra Forse mi era rimasto un po di quel colore nei pensieri Un arancio arancino Marmellata di cachi Gennaio non ha un colore Vuoto come gli alberi Neanche a me va tanto meglio stamattina Qualcosa avrò dentro Ma è poco niente Sfioro il vuoto Ma gennaio è piu vuoto Prova a dire vuoto, prova È roboante Senti che giro fa l’aria dentro la bocca a dir vuoto C’è quel punto tra la o e la t che è spaventoso per me Com’è vuoto gennaio Per febbraio vedremo
La scrivo qua al lavoro, due minuti, la rileggo alla Nico e lei mi dice che avrebbe messo ho scoperto stamattina invece di mi sono accorto e dice anche che scrivere scoperto richiama il vuoto degli alberi. Ha ragione ma io non cambio. Poi assieme alla Betty si mette a recitare la nebbia e gli arti colli a memoria e all’unisono però la Betty si ferma mentre la nico la sa tutta, tutta fino alla fine. Poi però credeva che fosse di Pascoli
Foto. La Nico a sinistra, la Betty a destra. Niente, non si carica. Stasera forse
ecco
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Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
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