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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

Invidio il vento

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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

Messaggi del 22/02/2011

Dicevano che era una puttana

Post n°153 pubblicato il 22 Febbraio 2011 da simurgh2
 

 

 

Charlie Haden & Pat Metheny -  Love Theme

E poi sei andata via con un imbonitore di biancheria intima

 

In paese, i ragazzi, si sapeva tutti che faceva la puttana.

Si chiamava Mariangela. Viveva in una casa di mattoni oltre il fiume.

Attraversavo il fiume con il battello, lo nascondevo tra le canne.

Mi avvicinavo piano. Mi acquattavo tra i cespugli..

Era in piedi sulla soglia. Si dondolava e stava là a guardar lontano.

Aveva un vestitino leggero di satin, giallo a vestire quell’aria assorta.

Rincorreva dei pensieri trasognati e i suoi occhi erano penetranti

come volesse perforare quel gelatinoso e opalino velo che si frapponeva

Era scalza sotto la tettoia con i piedi sui gradini.

Lo smalto rosso sulle unghie tagliate in malo modo

Su un gradino il suo beauty case pieno di batuffoli colorati

Dentro dei campioncini di profumo. Ne prese uno e si inumidi il collo.

Nascosto e immobile l’aria mi portò l’odore di essenza di vaniglia

La sua pelle era cosi bella, tranne nei punti dove si infilava gli aghi

per rendere languide le sue movenze, i pensieri, le sue membra.

Il suo vestitino leggero di satin si tendeva alle sue forme

Ai molli movimenti che gli veniva di fare quella creatura  sprecata e sublime

Aveva dieci bottini di perla sul davanti. I due superiori e i due inferiori slacciati

ontrepassavno sfrontati la misura della malizia. Più di un suggerire.

L’orlo del vestito di satin svolazzava ad ogni alito di vento estivo

e il suo respiro profondo gli sollevava i seni appena sotto

i capelli ancora umidi dove infilò le dita  chiudendo gli occhi.

Le palpebre sembravano ancora gonfie di un sonno estivo

e le sue labbra cantavano svogliate le parole di una canzone

non avrò timore della notte quando la fiamma dell’amore si oscurerà”

Ascoltai quella voce sussultare, dondolando appassionata  mi rapì d’amore

All’improvviso, con un piccolo slancio, scese i gradini e,

proteggendosi gli occhi con la mano, guardò in direzione della stradina

che polverosa attraversava le cave per arrivare e finire li da lei.

Un furgone tracagnando sulle buche, rumorosamente veniva avanti

Sentii il mio cuore gemere mentre la guardavo girarsi e tornare dentro

Guardai oltre la soglia lo scuro che permeava un letto e l’abatjour acceso

Ricomparve sulla soglia e riprese a dondolare come prima ma piu convinta

Ed io ero paralizzato dal desiderio che strusciava in quella bellezza

Adesso i bottoni slacciati del vestitino di satin erano tre

La sua bocca era adesso piu scomposta sotto uno spesso strato di rossetto

mentre canticchiava ma tu sarai sempre accanto a me lo stesso”

Sgusciai via tra i cespugli mentre il rumoroso furgone mi passava

Dicevano che faceva la puttana ma io ero cosi innamorato allora.

 
 
 

Come mille altre volte

Post n°152 pubblicato il 22 Febbraio 2011 da simurgh2
 

Rue des Cascades - Yann Tiersen

Come mille altre volte

Poi ti trovi solo
come mille altre volte
Non so mica cosa farci
Imparerò prima o poi
Il mestiere è resistere.
Ogni volta cosi
e ti pare di essere sconfitto
ancora una volta
Chiudere la porta
Non accendere la luce
neanche vederlo il mio viso
temo possa essere invecchiato
Ti sembrano cose che all'improvviso
i lampioni, le auto, il piazzale asfaltato
tutto li fermo, indifferente
i bambini che gridano, il camion dei surgelati
il tipo mi suona alla porta
eravamo d'accordo per ieri mi fa
Sbaglio sempre qualcosa
Mi metto una mano sul petto
in cerca di un piu vasto dolore
Non c'è senso in quello sforzo
quasi il corpo avesse intuito
come sopravvivere sempre
anche senza di me
Ma mica va bene cosi
a perdere affetti, legami, le cose
e tutto li fuori là come sempre
a far finta di non sapere niente

 
 
 
 

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-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

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