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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

Invidio il vento

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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

Messaggi del 25/02/2011

Il principio del piacere

Post n°157 pubblicato il 25 Febbraio 2011 da simurgh2
 

Principio di piacere e di successo. Queste parole sento quando entrano. Parlavano dei ragazzi di adesso, ho capito dopo. Dicevano dei principi che prevalgono. Erano due insegnanti, questo l'ho capito in un istante. Si guardavano e non vedevano altro tanto erano assorbiti tra loro. C'era un sole che si schiatava nel pavimento illuminando la scena. Ho visto le margherite sui prati da giorni. C'è qualcosa nell'aria che stordisce. "Marzo el mato va descalso" dice mia madre ogni anno a quest'ora. L'ho accompagnata in posta stamattina.
Le parole successive dei due son state che "Una volta prevaleva il principio di fatica come valore ed insegnamento" Questo l'ha detto lui. E' vero, ho pensato.
"Non c'è piu questo concetto della fatica - ha ripreso lei - Non come pratica formativa o, perlomeno non è lo stesso concetto di fatica che allora veniva intesa"
Lei aveva una folta capigliaura sale e pepe raccolta sulla nuca, un maglione largo pieno di lane e colori minuscoli, dei gin e stivali bassi, scamosciati chiari con la lana di pecora dentro, come doposci. Aveva una bella forma. Quella la me la ricordavo da giovane. Era una troskista leninista in uno di quei gruppetti sempre in mezzo ai maroni. Una tipa delicata, cresciuta con quel tipo di educazione rispettosa e garbata, che si era fatta il mito operaio e contadino della rivoluzione sovietica. Suo padre era un quadro dell'Inps. Sempre uguale, ho pensato.
Lui aveva una giacca a spina di pesce sul verde
, labbra strette da tignoso, come gli occhi da miope. Un venditore di enciclopedie a rate pareva. 
Teneri tra loro. Amanti da poco, ho pensato. Entusiasti, con un sacco di argomenti e voglia fitta di dirsi le cose. La sentivi quella felicità densa, quell'entusiasmo adolescenziale. Si erano seduti ad un tavolo. Io in un altro scrivevo una poesia. poi si sono alzati e sono andati via.
Lui ha insistito per pagare. Lei ha detto "Ubi maior, ubi cessat". A me fanno un certo effetto le citazioni in latino. Dico sempre di tenerne un po a memoria, per fare una certa figura, poi non mi ricordo mai.
Per me, quella roba che lei gli ha detto mi ha capitolato. Scaltra lasciava a lui il simbolico vanto. Son cose a cui gli uomini ci tengono. Io se lasciassi pagare lei mi sentirei sminuito, per esempio. Che roba sarà questa che abbiamo, non sò.
Poi ho chiesto al tipo al bar, uno che conosco, cosa avessero bevuto. Due spritz mi ha detto. Con cosa gli ho chiesto. Uno con il Campari e uno con l'Aperol, mi fà. Chi ha preso quello con il Campari? Lei? gli chiedo con una sorta di tensione tutta mia. Si, lei, mi ha detto. Chissà perchè queto mi faceva contento? Le donne di solito lo prendono con l'Aperol. Il Campari è per quelli tosti. Lui un pò fighetta, ho pensato. Sarà lei ad avere il potere, anche se finge di lasciarlo a lui perchè abbia la soddisfazione del ruolo.
Allora, almeno io, quando ho vicinanza con situazioni simili di amanti, avverto la tensione amorosa che si espande con la loro presenza. Non so come erano messi nella loro storia, a che punto e via discorrendo ma mi veniva una voglia sentendo la loro. Secondo me quelli che sono o si stanno innamorando e si desiderano lasciano nell'aria una tensione, che devono essere i ferormoni. Mi viene in mente quando lui è via e ha lasciato una maglietta adoperata nella camera dell'amata e lei la prende in mano e se la schiata sotto il naso e va via di testa dalla voglia. Quelli la sono i ferormoni, sostanze volatili. Adesso mi è rimasta addosso tutta una rimescolanza a farmi venire in mente quei due. Ma guarda un pò mi vien da dire.

 
 
 

si saranno fatti un tiro ho pensato

Post n°156 pubblicato il 25 Febbraio 2011 da simurgh2
 

Ero là al Foster nella saletta dove ci sono le macchinette. Ci sono dei tavoli. E' la che mi  metto. Di là guardavano la partita. Si stava anche tranquilli. Leggevo una cosa che diceva "L'affanculaggio a me è venuto dopo la laurea; l'affanculaggio coincide con la maturità intellettuale dell'individuo; l'affanculaggio è un momento bruttissimo. Prima sopporti tutto, non sai comè, ti vai a ficcare nei posti piu strani, lavori sedici ore al giorno e pensi: il culo ti devi fare ragazzo. Poi di colpo non sai com'è, cominci a mandare affanculo a destra e a manca.." (1) Insomma me ne stavo la tranquillo con il mio bel gin tonic che arrivano questi due nella saletta. Due ragazzi sui venti che son sempre lì. Due che si danno delle arie, con quell'aria strafottente che hanno appena scoperto il Melody (2) e si atteggiano da navigati, un pò sbruffoni, di quelli che la raccontano piu grande, di quelli che io guardo un po storto per fargli capire che mi stan un po sui maroni. Per me dovevano aver anche fatto un tiro di coca. Uno dei due, quello che ha fatto anche il servizio di leva nei carabinieri si mette a dire cagate ad alta voce ma alta. Tipo robe che capiscono solo loro due ma l'altro non è che ci vada poi dietro, pareva non interessargli anche lui un tubo che l'altro facesse quei tiri esuberanti con la voce alta da dar fastidio. Non c'è piu rispetto, avrebbe detto uno della mia età una volta.Mi vien da pensare che mancavano di rispetto anche una volta però in modo differente. A me che veniva su il nervoso man mano che questo continuava e non mi lasciava leggere alora mi sono alzato e guardando in un angolo in alto ho detto. " E' accaduto finalmente qualcosa? Uno accade e non si puo astenere? Qualcosa accade ininterrottamente ma sempre qua vengono a rompere le balle. Ditemi voi signore, ditemi.." Piu o meno ho detto con una voce apocalittica che rasentava oltrepassandola poi l'alta voce, diventando un anatema, un'inveire metafisico e inquietante. Quei due là son rimasti sgomenti. Avranno pensato che son matto perchè sembravo parlare da solo. Si sono scaturiti e sono usciti sotto la tettoia a fumare e io ero ancora nervoso. Però poi mi faceva da ridere questo mio scatto e son tornato tranquillo. Poi li ho visti di la, dove c'erano quelli che guardavano la partita e lo ho visti che mi guardavano.

(1) Paolo Nori "Le cose non sono le cose" - Derive Approdi -
(2) Melody è una sala da ballo, una multisala da ballo. Latino americano, anni 60, liscio, cose cosi. E' un posto dove vanno le signore navigate. Arrivano la presto e vanno via presto che la mattina lavorano in qualche impresa di pulizie e se la godono. I ragazzi giovani ci vanno perchè beccano le navigate che sono, è risaputo, in quei tipi di sale da ballo, compiacenti ad esperienze giovanilistico sessuali.

 
 
 

L'indice e l'anulare

Post n°155 pubblicato il 25 Febbraio 2011 da simurgh2
 

Prima, a casa di mia madre, dalla tv ho sentito che chi ha il dito anulare più lungo dell'indice, non di un pelo ma in modo evidente beh. quello là è portato per il tradimento. Allora mi sono fermato a guardare. C'era questo esperto qua che diceva che era una questione di testosterone. Quello con l'anulare piu lungo ne ha di piu e allora questo testosterone lo predispone biologicamente alla fredifregazione. Io ovviamente mi sono guardato le dita della mano e ci sono rimasto un pò male. Il mio anulare è piu corto e allora ho meno testosterone. Io ho sentito la mia autostima calare di colpo. Per un uomo queste cose qua sono un po una botta. Poi mi consolavo pensando che allora io non sono un traditore. Un'idea morale che poi infine non consola un tubo. Ci sono rimasto un po male, questo è il fatto. Adesso mi viene da guardare le dita degli altri, allora. Mi sà che lascerò perdere questa storia qua, però guarda che roba mi ha tirato sù.
Poi ho scoperto che io i nomi delle dita non li so, nel senso che devo partire a dire pollice indice medio anulare e mignolo. Anzi pollice e mignolo è automatico ma, con gli altri tre devo andare in ordine per individuarli. E' una pigrizia mentale, ho pensato. 

 
 
 
 

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-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

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