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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

Invidio il vento

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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

Messaggi del 28/04/2011

Quello di quà e quello di là

Post n°217 pubblicato il 28 Aprile 2011 da simurgh2
 

Gente da Foster

Stavano là, appollaiati al loro dovere
all'impegno per onorore il tempo da perdere
Tipi cosi, alla Bukowski
Quello di qua lavora in un posto
dove costruiscono carrozzoni per i giostrai
L'altro di là si è licenziato per
non pagare gli alimementi alla moglie
Adesso prende duecento euro
per tagliare l'erba del campo di calcio
piu qualche lavoretto qua e la



Questo di quà, il profeta
si fà almeno otto spritz alla sera
poi va via barcollando e borbottando tra sè
Insisteva con l'altro, quello di là
perchè andasse con lui ad una festa
Era il compleanno di Ciccio diceva
un'ipotesi certa per tirar su bagordi
-A me non interessa- dice quello di là
- Ma è il suo compleanno- dice quello di quà
-E chi se ne frega- dice quello di la
-Fà quarantaquattro anni- dice quello di quà
-Non è neanche una cifra tonda, 44- dice quello di là
-Tra un anno ne farà 45 però- dice quello di quà
-Fanculo và- dice quello di là

 
 
 

Ma come si fà? - Nowhere 6 (credo)

Post n°216 pubblicato il 28 Aprile 2011 da simurgh2
 
Tag: nowhere

Ti sarà capitato di vederla con occhi diversi.
Succede che neanche al cinema sanno fare questi effetti
Quelli che vedi son si li stessi ma son del tutto diversi
Robe che capitano, dove niente poi è piu come prima
C'è sempre un momento in cui accade qualcosa
prima che cominci il disastro, uno che tocca a te.
Uno dei tanti. Dicono ce ne saranno ancora. Vedremo.
Dopo di allora, in effetti degli altri ne ho visti
e mica tutti a me son capitati ma li ho visti accadere
Succede che una persona la vedi di colpo in modo diverso
Tipo è sempre lei ma ti diventa sconosciuta, lontana
A quel punto non puo farci neanche niente
Non posso farlo neanch'io, qualcosa. Andata.
Poi di te diranno cosi: Poveretto o ta
Se tu lo sai prima, lei ancora no e continua normale
Uno continua a fare quel che deve, come sempre
Si trucca, si mette per far bella figura, si prepara per te
e a te magari ha gia cominciato a non fregartene piu
Uno comincia a sapere e l'altra no. Lo so che non è bello.
Poi ci saranno le scenate, le ragioni, i torti, che strazio
Si è gia in una cosa morta a quel punto.
Una cosa morta che avevi gia nello sguardo
Neanche io m'ero accorto, non si vedono i morti no?
E sei già nelle cose perdute, finite male
Bisogna star attenti a quando cominci a vedere con occhi diversi
Io sto attento agli occhi degli altri
a quando cominci a sentirti un'ombra
a quando quell'ombra compare nello sguardo degli altri
E' perchè ci sei abituato all'altro, per questo non vedi
Bisognerebbe abituarsi mai a niente, ma come si fà?

 
 
 

Un Happy Meal a pasquetta.

Post n°215 pubblicato il 28 Aprile 2011 da simurgh2
 

E' cosi lungo che non lo leggerà nessuno

- Un Happy Meal
- I gadget mentali
- Una Crysler nera
- Femmine fuori mano

- Siamo andati a farci un Happy Meal al Mc Donald - mi ha detto.
Mi ho fatto spiegare che roba era. Il giorno di pasquetta. Dico io.
Mi dice che con quattro euro ti danno le patate fritte piccole nella scatoletta, poi ti danno un cisburgher o l'hambrurgher oppure un toast oppure ancora le crocchette di pollo. A scelta. Poi c'è la scelta di un dessert che è un nesquick, che son barrette di cioccolato o cereali. Poi non so se ti danno anche la coca cola ma credo di si.
Gli brillano un po gli occhi e quello sfavillio l'ho ben colto quando mi ha detto che assieme alle patatine ti mettono un gadget. Ah! Son patito anch'io, almeno ricordo lo son stato per i gadget, però solo per quelli degli ovetti kinder. La capisco. E che gadget era? Era di Hello Kitty, mi fà. Contenta eh?!
Marina non è una bambina di sei anni, come d'altronde non lo ero neanch'io con gli ovetti kinder, che poi neanche mangiavo. A mia difesa ho da dire che, al tempo, avevo dei pusher che mi allungavano dei doppioni. Non mi serviva farmi di Happy Meal voglio dire.
Marina, che non è una bambina di sei anni ma una commessa di un negozio di abbigliamento del centro, ha quarantadue anni. E' li che spiega al cellulare come arrivare al "Le bricole",

un bar in riva al fiume ad un suo amico che poi arriva con una Smart. Una pettenella, l'ho capito subito che era gay. E' con lui che c'era andata al Mc Donald a mezzogiorno nel giorno di pasquetta. Lo vedo venir avanti come una principessina che sà di essere osservata. Hanno tutti quei gestini accurati, quelle movenze dettagliate, quel mettere un piede davanti l'altro che senti pure quanto stretto tengono il culo. Non mi dà fastidio.
- Non sei andata ad un pic nik (Il posto qua, è anche dove abito io eh)
marina, allora. Credevo ti fiondassi da qualche parte con stefy - gli faccio io
- C'erano i miei che andavano da amici per una grigliata ma non avevo per neinte voglia - mi fà lei - Poi ho chiamato Gabriele -, che mi aveva gia presentato nel frattempo - e siamo andati al Mec che per me è uno spasso, e poi, spendi niente.
Gabri acconsente con leggeti cenni della testa. Quando gli chiedo cosa beve, dice un Gingerino. Noi tre spritz col Campari.
Io continuo a chiedere a Marina di questo affare degli Happy Meal con il gadget.
- Ma ti danno solo quelli di Hello Kitty? -
- No, cambiano. Io conosco un pò il tipo che me ne porta, gli dico quali mettermi via, quali mi mancano o a cui ci tengo. Una figata per me. -
Mi incuriosisce morbosamente questo microcosmo che marina si tiene in testa, che si è messa su tirandoselo dietro da chissà che infanzia senza affetti presunti e mai sufficienti.

Disegni il vento nei pensieri che
spazza con folate ogni nube scura
Niente polvere ne cartacce intorno
ma sai gia che niente dura per poco
o per sempre e, questo ti mette paura

Marina è un'amica di stefy. Quando torna si trovano loro due. Hanno una comune percezione della sfiga che crea la dimensione dell'accolita, tra loro. Una sorta di alleanza-sorellanza da cui attingono ad un intero, inesauribile repertorio di scambievoli cagate con cui spassarsela.
La checchetta si intrufola con discorsi da commesse. Io ho il mezzo toscano, tanto per dire del contrasto. Mi interessano i gadget che sono una dimensione mentale di Marina.
- Quanti ne hai? gli chiedo - Voglio dire, dove li tieni? In camera?-
- Tutti allineati sopra una mensola. Un mio piccolo, segreto vanto! - mi fa.
Poi stefy si mette in mezzo per via di dire di Capo Verde. Partono mercoledi. stefy mi lascia il Crysler se le accompagno a Verona all'aereoporto. Per il Crysler questo e altro. però non si fida tanto perchè ha il cambia automatico.
Insomma, non è tanto questo che sto qua a raccontare ma le considerazioni che mi venivano poi su queste donne adulte che han ben scelto di stare sole, di rinuncioare ad ogni parvenza di famiglia, di rapporto impegnativo di coppia e via dfiscorrendo. Mica son le sole no? Magari altre ci han messo di mezzo un matrimonio e un paio di figli per arrivarci. Non so. Io non son di meglio.

Marina è una bella tipa, mora, ben tornita. E' una che vive con i suoi. Delle volte esce con un Mercedes cabrio che è di suo papà. Insomma fa la sua bella porca figura, almeno ad apparenze. L'altra volta le ho chiesto - Ma scusa marina, diomadonna ma, quanto è che non trombi? Non mi ricordo se mi ha detto che son quattro anni o giu di li - Allora uno rimane impressionato. Ma come si fa? Eppure son certo di quanti gli buttano il sardone, compreso io che la tarmo sempre. Ma ormai è un copione, un clichè scontato. Tanto mi ride dietro.

Personalmente non è che sia una dimensione, la sua, che mi infastidisce. Sono curioso, per quel che la conosco. La vedo ogni tanto, quando esce con stefy e allora andiamo a farci uno spritz. , robe cosi. Una che legge anche romanzi impegnativi, che vede film cult. Non so che ne faccia però pare s'impegni anche. Si è costruita il suo bel fortino con le postazioni armate a difesa e si asseraglia piu che puo dentro là. Non ne vuol sapere di progetti futuribili.  Non hanno affatto torto secondo me, essenzialmente. Le cose stanno andando sempre piu verso questo verso. I disadatti.
Mi diceva una volta. - La mia vita, adesso non mi crea grossi pensieri. Con quelli che ho trovato finora mi è sempre andata a male. Non vogli dire che ho il carattere piu adattabile ma, alla fine, arrivavo al punto che mi rompevo le balle, con tutti. Ho la convinzione di non essere adatta. Mi stufavano. Sempre la appiccicati a starti dietro, gelosi eppure ti tradivano. Sempre la a voler trombare che è cosa che a me non è che interessi tanto. Insomma una prospettiva di virta che, ogni volta che ci andavo a fare i conti, mi deprimeva, mi sconfortava e cosi, meglio lasciar perdere mi son detta. -

Dei passeri saltellavano tra i piedi e anche sopra il tavolo il più ardito. Le briciole delle patatine parevano per loro bjgiou
Gabriele fece una mossetta schifata.
- Ci manca solo mi lascino il guano addosso ai pantaloni-, disse - guarda per terra che schifo hanno combinato-
Aveva dei pantaloni bianchi e bianchi i mocassini di pelle morbida.
"Guano" pensai. Non mi sarebbe  mai venuto in mente di chiamarlo cosi lo scagazzare dei passeri. Una di quelle parole che trovi nellle parole crociate. Loro ridevano, divertite. Di che poi? A me restava impigliata nei pensieri, questa immagine di teste popolate da gadget. Un

catalogo immaginario che ci costruiamo per sopravvivere, inadempienti comunque.

Si fà quel che si può. Basta non farsi cagare addosso dagli uccelli. Che non imbrattino quella parvenza che siamo.
Ormai era ora d cena. Ho pagato quel giro. Ognuno se ne tornava alle proprie solitudini, alle proprie abitudini, ai propri miserandi conforti. Ma che vita è? A darla via pare non sia piu neanche, almeno uno spasso, non sò.
Questa storia poi del non darla piu via. I giorno dopo stefy mi dirà che, in realtà, la marina, son dieci anni che non la dà. Anche queste son cose che mi rimangono impresse in mente. Come il guano, come i gadget della McDonald o della Kinder, Io spero che marina non arrivi a leggere questo. E come potrebbe? Andate a dirglielo voi? Io no. Insomma, poi la stefy mi racconterà dell'altro su quei piccoli mondi infeltriti, rattrappiti, che si restringono sempre di piu. Però loro vanno a Capo Verde, però. Faranno spiaggia e villaggio turistico, su e giu, al massimo andranno in paese a comprarsi qualcosa di etnico. Gli ho chiesto se mi compra dei batick, quei tessuti dipinti con figure primitive, animali, facce, vediamo.
Dove andremo a finire? Non sò. L'ho sentito dire tante volte. Dove sono andati a finire Jack Kerouac, Rimbaud, Francis Bacon e quelli che erano miei amici una volta?

Insomma, ho fatto tutto questo giro di discorsi per mettere assieme questo quadretto futuribile. Mi veniva voglia di tirarne fuori un racconto che non è questo. Butto giu questa roba per tornarci chissà quando. Che se la scrivo sul quaderno poi la dimentico piu ancora.

Mi è capitato questo video games tra le mani adesso. Lo guardavo. Mi pare anche ci calzi. Appocalittico. Altri gadget che popolano l'umanità. Simulazioni. La gente ci gioca.

 

 

 

 
 
 
 

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SAINKTO NAMTCHYLAK

 

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-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

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