Blog
Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

Invidio il vento

ma anche no

 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2011 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30 31          
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 19
 

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

ALMOST BLUE-CHET BAKER

 

 

"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

Messaggi del 07/06/2011

La resa dei conti

Post n°236 pubblicato il 07 Giugno 2011 da simurgh2
 

Questa storia è un pò un'idea che volevo lasciar qua che sennò me ne dimentico. Mi piacevano quei pensieri che intervenivano alla fine a delineare dall'esterno la vicenda.
La storia è vera, per quel che ho potuto capire e anche le facce sono quelle. Gli darò una soluzione definitiva. Lo riscriverò

Le cose di colpo si insaccano
ingrumandosi nella strettoia
come nell'imbuto

Mi pareva strano di vederli in quella situazione da resa dei conti.
Puntuali vengono là, la domenica mattina. Dopo messa e dopo esser passati in cimitero.
Vengono a farsi lo spritz. Lei prende un Crodino.
La figlia, il genero, il padre vedovo.
Leggono un pò i giornali sui tavoli. Il genero la Gazzetta dello sport. Lei Il Gazzettino e la Tribuna. Lui si guarda in giro, poi esce a fumare sotto la tettoia, con il suo vestito della festa. Lo sguardo perso e contemplativo. Stanno la un po di soliito. Aspettano l'ora di pranzo. Penso che la domenica mangino assieme. Penso vadano al ristorante del circolo ospedalieri, la vicino. Hanno un buon prezzo, si mangia pesce. E' lungo il fiume.

 

Ci sono barche a remi e canoe che puoi prender su, se sei iscritto. Una volta ci andavo sempre.

 

 

 


La figlia esce anche lei e si avvicina al padre che fuma a quel modo che avevano gli uomini di una volta che tenevano la sigaretta girata dentro, dalla parte del palmo.

Un pò si vede qua. Butta fuori anche il fumo dal naso che è una cosa che non vedi quasi piu.
Mi accorgo dopo che la figlia aveva intenzione di parlargli. Non come al solito, che penso sia del piu e del meno. Quando si mette là anche il genero, con quel suo bel sorriso e fuma anche lui, e lo vedi che avrebbe voglia di dire due cagate. Invece no. E' rimasto dentro. Lei è seria, anche se tiene quel suo sorrisetto modello cordialità e gentilezza. Insomma non avevano le facce che avevano di solito.
Questi tre qua mi sono sempre piaciuti. Una simpatia per i loro modi discreti, educati. Per una sorta di armonia che percepivo. Mi dispiaceva vederli adesso con quelle facce là.


C'era preoccupazione malcelata negli occhi del padre.

Una sorta di stizza, negli occhi, nei gesti di lei. Un'aspirazione alla sofferenza, l'indole al compatimento. Ecco cosa mi era sempre parsa di fondo, una specie di suora.
C'erano degli umori, dei sentimenti diversi che cercavano di riequilibrarsi. Non pronti a dissiparsi, indolenti, si intorbidiva smossa l'acqua nel fondale.

Mi pareva strano, vista la considerazione che a loro tributavo, il posto scelto per quel chiarimento. Li fuori, in mezzo a tutti, anche se parlavano piano, con toni bassi. Perchè quel posto li tra tutti? Lei che mi appariva cosi discreta, affettata a dir il vero. Forse dopo al ristorante non andava bene. Non volevano parlare davanti al genero.

Ci metto un pò per capire. C'è una firma a garanzia da apporre per un prestito: Non sò se è stato il padre a chiederlo o se volesse farsi garante per uno che conosce e che gliel'ha chiesto. "Ma guarda che è una degnissima persona" il padre dice. "Lo conosco da una vita"

"Guarda, gli dice lei, ho appena finito di pagare il mutuo" Io tiro le orecchie, faccio finta di essere impegnato a scrivere un messaggio e invece prendo appunti sul telefonino, con il mio bel spritz davanti, un racconto bellissimo "La lince" che ti davano con Repubblica.
"Non vorrei che proprio adesso, un giorno, mi capitano la a pignorarmi la casa. Hai capito?"
Io penso che la madre è morta, che ci sono dei ruoli che erediti, dei vuoti di responsabilità da colmare, robe che non chiedi ma che ti trovi assegnate per una sorta di volontà divina. Lo fa sennò poi si sente in colpa.
Il padre l'ascolta. Non gli pare che sia il caso di fargli tutte quelle storie. La mano nella tasca, rigira tra le dita quello che ritiene un portafortuna: un'effige di Padre Pio.
Io scatto delle foto con il cellulare, senza farmi notare. Sonno diventato abilissimo in questo.
"Non ce la fai ad arrivare a fine mese, come mai?" Gli chiede la figlia stringendosi con le dita alla radice del naso, come gli stesse venendo un mal di testa.
"Adesso ho il dentista da pagare", dice il padre. "Ma se ti ha prestato 500 euro Franco, che non è tanto e sempre per il dentista". Capisco poi che Franco è l'altro figlio. "Si, adesso me ne mancano ancora 400"


"Come ti sei messo in questa situazione? dimmi la verità, che sta succedendo?"
"Non sta succedendo proprio niente"
"Come niente? Ma se da un po non ce la fai piu con i soldi."
"E' solo un momento cosi, spese impreviste, il dentista, poi altre cose"
"Allora, faccimo due conti..te ne servono duecento per le rate della macchina, per mangiare quanti?""
"Trecento, piu o meno"
E via cosi, bollette, sigarette, caffè e ombre al bar. Gli suddivide tutto.
Il padre è a disagio, un po in difficoltà. Non vuol mica far scenate. "Ma guarda te se devo far queste cose con mia figlia". Borbotta, un pò si vergogna. Teme che gli altri possano sentirlo. E cosi si sente esposto, vulnerabile. A lui non piacciono queste cose

Non è il tipo. E' uno che da giovane ha tirato con la boxe e adesso arriva questa...come mai? Come mai ha quella sensazione di senirsi stretto ad un'amgolo del ring? Mette una scarpa sopra la sedia, senza accorgersi, mentre la figlia continua a far conto con le dita e a dire e questo e quello con quel taccuino in mano.
Intanto esce il genero. Tira fuori le sigarette, non si avvicina. Svincola e va piu lontano, nell'angolo. Vede che non gira bella aria. Lei quella la la conosce bene.

"Mia moglie dovrebbe lasciarlo stare quell'uomo la. Non è mica mai stato un delinquente. E' un uomo solo, verso la fine della sua vita. Rompe un po le balle, ogni tanto ma è lei che non vuole rogne. Ma chi vuoi che venga a requisicela la casa. Piuttosto pensa a quella di suo padre, quello si, di sicuro. Quella no che non ha voglia di perderla. Un domani poi rivenderla e comprarsene una al mare. Per noi, quandosiamo vecchi"

"Mia sorella con l'età si è inacidita. A volte ha degli sguardi che farebbero cagliare il latte. E' un frutto che si rattrappisce, raggrinza dentro.  Qualcosa deve essergli andato storto. Un'insoddisfazione senza pretese. Non sai mai quando avviene. E poi ti ritrovi un'altra tra le mani. Dovevano fare un figlio quei due là"

" A mia figlia non so cosa le prende. Non era cosi una volta. Da tempo vederla, andar a mangiar con loro è di un peso. Io non so se le dicessi guarda, non ho voglia di venir a pranzo con voi. Che mi fissa in quel modo come avesse sempre qualcosa di grave da rimproverarmi. Ormai pare che trovi soddisfazione solo cosi, dalla vita. Che devo fare? Sentirmi sempre in colpa, provar vergogna? Se dico qualcosa è li pronta a fulminarmi con gli occhi. A me piace dir anche qualche cagata, tanto per ridere. Suo marito non so come fa. Dovrebbe dirgli qualcosa"

"Quando ho detto a mia sorella che finalmente mi sposavo. Quando gli ho presentato Luisa, lei gli ha dato la mano stando a due metri. Le ha detto che le faceva piacere conoscerla ma che non voleva affezzionarsi. Proprio cosi le ha detto. Perchè non voleva restarci male quando l'avrei lasciata, com'era successo gia un sacco di volte"

"A mia moglie non posso piu dire niente. Se vado a casa e le dico che al lavoro mi è caduto in testa un'attrezzo dallo scaffale, lei mi dice che è anche colpa mia. Che dovrei essere piu responsabile. Che dovrei controllare bene la roba come è messa negli scaffali. Ma se siamo in quindici che lavoriamo in magazzino"

"Chissà se viene a sapere che faccio qualche partita di ramino a soldi o che butto qualche euro sulle macchinette. Per fortuna vinco anche, ma se lo viene a sapere sai che storia mi tira su mia figlia?"

E le voci dei coinvolti si susseguivano accavallandosi, nel ritratto di questa signora che non era mai stata prima a questo modo.

 
 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2lightdewklausmannSkorpiodgl8galex5PerturbabiIetucci.lucreziamiglioserosselladf79emma01vivhotmailsilvia79dgl1boezio62lucedarivaombrosaroberto.menga
 

ULTIMI COMMENTI

Trovato adesso questo post, per puro caso, dopo anni....
Inviato da: Daniela Raimondi
il 06/12/2019 alle 16:11
 
Ecco, cercavo tracce o indizi di spiegazioni di questi...
Inviato da: Lorenzo
il 13/10/2017 alle 01:18
 
https://youtu.be/yYHQmjAbwXw
Inviato da: emma01
il 18/04/2017 alle 16:53
 
Indugiò, sempre qua e là muovendo - Poi timidamente Bussò...
Inviato da: lontradelbosc
il 08/04/2017 alle 21:28
 
grazie..
Inviato da: çok güzel oyunlar
il 01/12/2016 alle 20:30
 
 

DARK PRESENCES

site statistics;1&autoplay=1

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

SAINKTO NAMTCHYLAK

 

I LIBRI SUL COMODINO

-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963