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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

Invidio il vento

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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

Messaggi del 09/06/2011

Le mosche prima che piova

Post n°238 pubblicato il 09 Giugno 2011 da simurgh2
 


(Ombre. Sul vetro del finestrino, riflessi e arabeschi. Una pellicola attaccata al vetro lacerata dal tempo, dal vento, dai grifoni, dai millemlila sguardi, dagli andarsene e ritrovarsi, posa il suo dire sulla mensoletta sotto il finestrino nel treno)

Le mosche prima che piova

Ogni tanto mi viene in mente una cosa che odio e che dovrei mettere in una lista.
Parto a scriverne due o tre che mi vengono in mente. Poi mi dimentico. Dovrei tenerla appesa al frigo, la lista. Penso che una lista cosi poi si potrebbe darne copia a chi ci tieni e vuoi che sappia che odi le mosche quando stà per piovere. Che è una cosa che a te fa venir il nervoso. Cosi si regola. Dovrebbe far parte dei dati base, assieme ad altre liste. Secondo me, ad esempio, è una cosa importante per l'altro. Sopratutto se è qualcuno che ami. Mica serve a me che già sò le cose che mi fanno venire il nervoso. Ad esempio oggi ci sono le mosche di quando stà per mettersi a piovere Quelle che ti vengono addosso e ti beccano la pelle. Metti che sono a casa con quella che amo. Metti che mi vede sbarellare e ci rimane un po cosi. Io le dico che sono le mosche. Se le hai consegnato la lista, sei a posto. Si evitano un sacco di incomprensioni e baruffe, dico io, non sò. Gli insegni cosa fare.Prendi un elastico. Uno di quelli gialli che usano negli uffici. Allora, se lei sà, si prende un elastico e si mette la con te a tirare alle mosche. Una poi si allena anche a casa, impara. Quando viene la vuol fare anche bella figura. Ti puoi passare anche una bella ora insieme se ce ne sono tante. Che quando la gente è assieme poi non sa mai cosa fare. A parte trombare. Cosi non mette il muso ne si ingrugna. Bisogna stare attento a quando si odiano delle cose. A uno dan fastidio le cose piu inaspettate. L'altro le deve saper bene queste cose. Ho visto storie d'amore finire per dei fastidi che a son di dai e dai alla fine uno e scoppiato e gliene ha fatto una lista raccolta in anni e anni. Insomma meglio mettersi tutti e due la a tirare con l'elastico alle mosche. Meglio che te lo tiri l'elastico sul muso lei a te, no?

Ecco , con questi pensieri qua mi son passati quelli di prima. Adesso devo sfrecciare a ritirare un libro che avevo ordinato e che mi son dimenticato prima di passar di la e adesso devo correre

 
 
 

Guardava un punto che non c'era, in fondo al cielo

Post n°237 pubblicato il 09 Giugno 2011 da simurgh2
 

 

Era mezzogiorno. Un pò lontano le campane della chiesa. Pioveva. Ero in macchina. Suonava questa canzone quà.



Una delle mie foto, scattate al volo con un click delle ciglia.
Un capitello votivo lungo la strada, con una grande Madonna scolpita su una pietra bianca. Il capitello come un riparo per due ragazzi, fermi sotto, con una Vespa 125 Primavera, bianca. Davano l'idea di due che avevano marinato a scuola. Due dell'ultimo anno.
Lui era seduto sulla murettina bassa, ai lati del capitello.
Lei è in piedi, davanti a lui. Ha un vestitino di cotone, leggero, stampato con un giubottino di jeans.
Lui le stringe un pò le gambe, ed è con la testa china tra le sue ginocchia e le gambe un po divaricate di lei.  Lei non le appoggia le mani sulle spalle, ne sulla testa. Le tiene lungo i fianchi.
La faccia di lui è afflitta e triste. Quella di lei no.
Teneva il mento alto. Guardava un punto impreciso che non c'era in fondo al cielo. Sorrideva appena. Ho immaginato che la loro storia era finita. Che lei glielo avesse detto che aveva un'altro. 
Io mi sono sentito un pò triste ad immaginare tutto questo. Ho pensato a lui, che avrebbe dovuto dar gli esami e non so con che testa poteva prepararsi. Era come se quell'istante si fosse fermato e stazionasse in mezzo a loro, come non dovesse finire mai. Un'istante che teneva in sè due risoluzioni.
In macchina quella canzone che suonava.  Io dopo son andato dal barbiere. Immaginavo che lo schampo me la sciacquasse via quella sensazione che avevo. Che andasse ad ingorgare il lavandino in qualche punto della tubatura. Invece mi viene ancora in mente adesso.Niente, va cosi.

 
 
 
 

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-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
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Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

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