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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
Messaggi del 27/06/2011
Cliccando qui c'è la prima parte Il poeta diceva che quella scritta "Si prega di lasciare i servizi consoni di riutilizzo" a leggerla cosi, sentivi l'andamento di una marcetta che dispone l'anima sull'attenti. |
Ho uno che lavora qua con me, si chiana Erminio, ha 43 anni che non so come si faccia a mettere un nome del genere, Erminio, che non c'è piu nessunbo a chiamarsi a quel modo. Erminio è uno di quelli che dice "L'avevo detto io". Uno che ha sempre detto tutto, che aveva previsto, che sapeva già.. per mecrede di possedere una specie di arte divinatoria. Vai a fare osroscopi no? Oppure il chiromante, che ne sà, dico io. Secondo me porta sfiga uno cosi. Non è neanche che sia lungimirante, ma solo uno che vede le cose per come van storte. Che siccome son sempre tante è anche facile penso io. Non credo viva bene uno cosi. Un pessimista senza ironia. Non è neanche cinico, che a me i cinici piacciono. Tipo Cioran insomma. Quando le cose vanno bene, non dice mai "L'avevo detto io". Come mai? Cosi, se ascolti lui ti pare che le cose vadano sempre male. Lo mando a cagare tante volte ma è come avere un corvo appollaiato sulla spalla. Vai a cagare, vai Erminio. |
In un osteria di Reggio Emilia, un poeta si imbatte in una scritta che trova sul muro di un bagno. La qual cosa sembra a lui un bel poemetto. Due versi. Un endecasillabo elementare e di poco conto e un ottonario, dice. Lui è un professore universitario di letteratura, se ne intende. Mentre io, di metrica sò un tubo. Era scritto questo: Continuerò a scrivere di questa storia, che a me pare illuminante circa il senso profondo della poesia, del suo scaturire e del poter comparire in ogni luogo. ( 1 parte ) Il poeta in questione, nonche professore universitario emerito, si chiama Ermanno Cavazzoni |
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Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
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