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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

Invidio il vento

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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

Messaggi del 22/07/2011

Non sò se si capisce

Post n°268 pubblicato il 22 Luglio 2011 da simurgh2
 

 

 


Paolo Fresu e Uri Caine

 

Una scompostezza si fà desta
Alza la cresta, sbuffa e sospira
La senti dentro che svirgola di suo
Non sai che farci. C'era mica prima.
Ha con me il suo bel daffare
Come volesse star lei con te
E allora mi sormonta, mi scavalca
Non ti agitare, le dico io. Che roba sei?
Non parla con me. Si divincola e si protende.
Ma dove vai? Lei si tende. Ha degli spasmi.
Allora dentro sento questa cosa
che non sò dire se chiamar amore
Un qualche mistero che
prima non mi era mai toccato. Non cosi.
Se dovessi dargli un nome poi
mi dovrei prendere la responsabilità.
Non son mai stato il tipo.
Le cose, quando le nomini,
cominciano ad esistere. E poi allora?
Poi va a finire che ti chiedono
di dimostrare l'assunto che sostieni.
Tu poi, immaginati di star in mezzo
tra queste due entità
Una umana e sarei io, quella la non sò.
Non l'avevo mai vista prima.
E' che stà li a guardarmi, e allora ci guardiamo
ed è ogni volta come un sorprendersi
e negli sguardi c'è meraviglia
e ostilità assieme. Non so se si capisce.
La chiamerò sò se sì

 

“un vecchio errore vuole inseguirmi
e incatenarmi e trascinarmi
lì davanti ad ogni specchio
per dirmi: guardati.
Io non mi guardo, giro lo sguardo,
la so a memoria fin troppo questa storia…
spiega alla gente cosa vuol dire amare l’amore
senza mai fare neanche un errore.
Ci provi lo specchio ad inghiottire
nella sua acqua cupa,
non l’apparenza, ma il volto che l’assenza sciupa”
(Paolo Conte)


Paolo Conte - Epoca

“qui tu sei per me nel tempio vuoto e sordo,
se parliamo non diciamo niente…
Eppur amandoti saprei negarti tutto quel che sei”

 
 
 

Dresda. Un racconto (1 parte)

Post n°267 pubblicato il 22 Luglio 2011 da simurgh2
 

Questa storia me la racconta lui. Una storia in corso. Le foto me le ha date lui. Questa sotto è Dresda 

-Ma tu hai qualche donna la?
-No, sono separato. Ho convissuto con una psicologa ma non è andata
Sono due sms che si sono appena mandati
-Ho vissuto sette anni con il padre di mio figlio All broken with drugs I am alone since free years
Si scrivono in inglese. Lei è di Dresda.
-I think can learne, io penso tu capisca, to love you bat i need the time, ti amo ma ho bisogno di  tempo, le scrive.

Era partito assieme alla compagna e la madre di lui, un giovedì attorno il venti di Luglio, per un tre notti sulla riviera del Garda: un albergo con le terme, beauty farm si dice adesso. Una volta dicevano che andavanoi a fare i fanghi, altro che beauty farm.
Un posto pieno di panzoni tedesci che si fanno di birra e spuma a boccali fin dalla mattina ma gli piace tanto anche birra e anice. Per fortuna ci siete voi, gli unici italiani, gli dice la tipa alla hall, appena arrivati.  Aveva deciso lui. Voleva fare un regalo alla madre. Da un sacco di tempo diceva che gli sarebbe piaciuto farsi qualche giorno alle terme e cosi..Non che ne fosse entusiasta adesso per quei tre giorni che si prospettavano una noia mortale. Già si guardava in giro rapace se c'era qualcosa su cui puntare. Anche per passare il tempo, attorno all'idea di una tresca. Con la tipa della hall era stato scherzoso e ammiccante.Lei è qua anche domani vero? Le aveva chiesto. La compagna lo guarda con quel misto d'orgoglio e irritazione eppure ha sempre questo sorriso benevolo e comprensivo, tipo di quelli ma che ci vuoi fare? Lui è cosi. In fondo lei ha dieci anni piu di lui. Lei cinquanta, lui quaranta, proprio oggi. Non ha alcuna intenzione di perderlo, in parte è anche il suo vanto, cosi lascia perdere molte cose e gli lascia spazi e modi per fare il galletto.
La cosa succede subito, nella sala da pranzo dell'albergo, all'ora di cena. C'è una tipa seduta al tavolo vicino al loro. assieme al figlio di undici anni e la madre e il padre di lei, i nonni. Lei lo guarda intensamente, di quegli sguardi che avverti e che senti ti graffiano la pelle. Non avrebbe fatto finta di niente però c'era lei e lei se ne era accorta. Le femmine lo sanno fare, hanno radar ambientali e traducono messaggi in codice che si diffondono nell'aria trasportati da molecole invisibili. 
-C'è quella tipa bionda di la, nell'altro tavolo che ti sta fissando ininterrottamente, in modo sfacciato direi, gli dice. Lui si gira appena, la guarda, si sorridono. Lui dice alla sua compagna che dev'essere invidia. Che lei gli invidia il pesce che ha sul piatto mentre lei ha la carne. Sarà per quello, dice a lei nel tono di uno che non è che ci badi, che non gli interessa. In fondo è la con un bambino e due anziani. Lei è fiduciosa. Pensa che è impossibile succeda tra loro qualcosa in quelle condizioni la. Sono le undici passate quando si alzano e le due donne decidono di andarsene a letto. Hanno preso una camera da tre. Lui, come per lasciare che facciano le loro cose da femmine che prima di andare a letto si preparano, dice che intanto lui va al bar a prendersi un caffè, qualcosa da bere, che in fondo è in vacanza e che sta un po giu e poi arriva.

Lui è questo. Una foto che tiene nel suo studio, di quando è andato a Lanzarote, un'isoletta minore delle Canarie. Dovevo andarci assieme a maggio, poi non ho potuto e cosi è andato con Giorgio. E' riprodotta con la stampante bn, appesa ad un fianco della vetrinetta che ha la. Cosi tanto perchè, a vederlo, credo si capiscano un sacco di cose, che ci si fa un'idea insomma. Lui è un wilderman, uno selvatico.

Le cose tra loro due funzionano. Convivono da qualche anno. Entrambi separati con figli. Quello di lui ha diciannove anni ormai, un ganzo di ragazzo. Alle superiori promosso. Adesso andrà all'università. Ha messo su una piccola attività in proprio, di vendite on line, di camicie magliette felpe, robe cosi, di marca, griffe che si procura in giro per il mondo, dall'america, alla cina. Le rivende a prezzi vantaggiosi. Suo padre ne è orgoglioso. Non gli crea fastidi ne problemi. Vive dalla nonna e qualche volta sta dal padre. Anche lei ne ha due, piu piccoli però. Tipo sedici e quattordici. Una bella donna lei, una milf che gli tien botta. Fa la psicologa. Tutto normale, niente che stupisca. Poi la storia va avanti cosi.
(1 parte)

Che cos'è l'amor
è la Ramona che entra in campo
e come una vaiassa a colpo grosso
te la muove e te la squassa
ha i tacchi alti e il culo basso
la panza nuda e si dimena
scuote la testa da invasata
col consesso
dell'amica sua fidata
(Vinicio Capossela)

 

 
 
 
 

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SAINKTO NAMTCHYLAK

 

I LIBRI SUL COMODINO

-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

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