Invidio il ventoma anche no |
AREA PERSONALE
TAG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
- Suggestioni effimere
- la finestra
- N u a g e s
- La Donna Camel
- RUMORI SECONDARI
- surfista danime
- ALABURIAN
- parole imprigionate
- Lettere dal delirio
- ... ININ-FLUENDO ...
- LUNA DI MARMELLATA
- Il Gioco del Mondo
- In punta di piedi...
- Mondo Jazz
- InsonniaCreativa
- hasard et nécessité
- Io e Sara
- LUOGHI PERDUTI
- odeon 3.0
- Nuda
- Esercizi di memoria
I MIEI LINK PREFERITI
ALMOST BLUE-CHET BAKER
"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
Messaggi del 12/08/2011
Hai questa voce rob che va via,
"Il Challenger Deep nelle Marianas Trench è il punto dell'Oceano Pacifico laddove si raggiunge la maggiore profondità marina: 11.000 m circa. È il fondo dell'Oceano. E' una canzone vecchia, si sente, roba che viene dal primo progressive rock, con quelle sonorità jazz che evaporavano dalle tue parti, quelle di Cambridge, quelle di cui, al tempo ne fui fulminato. Il mio amore per il jazz comincia da qua, ancor prima con i Soft Machine (un nome preso da William Burroughs). Quindi ho questo debito di riconoscenza Rob. In questa canzone, anche se non si vede, c'è la laguna di Venezia. Da la comincia il tuo viaggio che ci porterà nel Challenger Deep. L'hai ripresa dopo esserti rotto la schiena ed essere rimasto in una sedia a rotelle. Allora in questa canzone nasce dalle nebbie soffuse della laguna e, piu ancora dalla barena secondo me, che è ai margini della laguna. Luoghi instabili, che mutano, scompaiono e ricompaiono, si trasformano con le maree, con il fango portato dai fiumi, luoghi surreali. Ed è la che ti vedo, da questa superficie dove comincia il tuo viaggio per le profondità estreme. E sei la che remi lentamente, quasi l'acqua nemmeno si muove, in una di quelle barche dal fondo piatto spinte con un'asta o con un solo remo. E c'è solo quel suono lieve di sciabordio prodotto dal remo, le grida di un gabbiano lontano, il guizzo di un pesce a filo d'acqua e tu che canticchi sottovoce questa canzone che muove appena l'aria davanti la tua bocca. Eppure pare muovere poi le impressionanti correnti dove si incotrano gli oceani ai capi del mondo. Una voce che è un'appena, quasi niente, un preludio al mistero dello sconosciuto e profondo undicimila metri dentro di noi. Ed è inquietante, ed è un uomo solo. Senti che viene da un cuore che ha vissuto il gelo e dove la luce scompare, da dove ti sei sentito l'unico uomo rimasto, e solo. Le parole della canzone per me neanche c'entrano. Non so neanche se si possono dire, parole, che solo la tua voce sa dire. Sicchè, per me, delle parole valgono come altre. Non son quelle che sento. Sento piuttosto quel remo, il silenzio, il guizzo del pesce a pelo d'acqua, lo strazio, anche la paura ho sentito, eppure anche tutta la dolcezza e l'amore. E, in questo, c'è tutto un universo di suoni. La sensazione di chi ti porta sul fondo e da li ecco, quella spinta, quel momento che spinge all'insù, quello a cui aneli, la bocca poi spalancata per riempirsi ancora d'aria. Aria.
(ad un cento punto li senti nella canzone quei ua uaauaua) SEA SONG sembri diversa ogni volta che arrivi dall' acqua salmastra coronata di spuma è la tua pelle che brilla delicatamente alla luce della luna in parte pesce, in parte focena in parte cucciolo di balena sono tuo? posso giocare con te? scherzi a parte quando sei ubriaca sei fantastica a parte quando sei ubriaca mi piaci di più a notte tarda - sei quasi perfetta ma non riesco a capire la differente 'te' la mattina quando è ora di giocare a essere umani per un pò per favore sorridi! sarai diversa in primavera, lo so sei una bestia stagionale come le stelle marine spinte dalla marea, dalla marea quindi finchè il tuo sangue va a incontrare la prossima luna piena la tua follia combacia perfettamente con la mia, con la mia la tua pazzia combacia perfettamente con la mia, la mia non siamo soli ( Robert Wyatt )
Noi siamo soli e siamo in tanti «E noi che la felicità la pensiamo sprofonda Si ricomincia dal fondo Robert Wyatt - A Last Straw |
ULTIMI COMMENTI
SAINKTO NAMTCHYLAK
I LIBRI SUL COMODINO
-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
Inviato da: Daniela Raimondi
il 06/12/2019 alle 16:11
Inviato da: Lorenzo
il 13/10/2017 alle 01:18
Inviato da: emma01
il 18/04/2017 alle 16:53
Inviato da: lontradelbosc
il 08/04/2017 alle 21:28
Inviato da: çok güzel oyunlar
il 01/12/2016 alle 20:30