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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

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Messaggi del 24/08/2011

Una vita da incipit

Post n°286 pubblicato il 24 Agosto 2011 da simurgh2
 

 L'incipit

Io non sono esattamente quel che si dice un viaggiatore nato. Per me, il concetto di relax si abbina con una casa vuota, un divano comodo (non troppo lontano dal frigorifero), un bel libro e una carabina di precisione con cui stecchire gli eventuali rompiscatole di passaggio.


(Marco Malvaldi, Sol levante e pioggia battente, Corriere della Sera, Inediti d'Autore).

Mi piace l'idea tattile di quelle copertine adoperate per gli inediti d'autore. E' roba che ci stai la a passarci le dita, a sfiorare le parole con i polpastrelli, ad indovinare cosa c'è scritto, come fossi orbo e allora ti metti a calibrare lo sfioramento, concentrato come una iena a seguirne l'impronta, parole impresse, che sfondano la resisteenza, lasciano un'odore nell'aria

 

A me piacerebbe da matti una vita di incipit, quando tutto comincia. Io non finirei mai niente. Comincerei sempre, questo si.  Solo inizi; che lascino solo indizi, mai niente di certo, dev'essere per forza incerto un incipit no? tanto che importa? Eppure anche gli incipit finiscono e tutto ricomincia, un altro incipit ancora. Ci son tante volte che certi incipit li vorrei continuare, che mi sembra che sennò si interrompa sul piu bello. Se sei un professionista però, uno che ha un decalogo, che un decalogo uno lo deve avere ma mica è detto che dev'essere una cosa seria, cioè irrevomibile*. Un decalogo per una vita da incipit dev'essere trattabile (gli intrattabili non è che mi piacciano proprio), cioè adattabile. Tipo tieni il grosso del decalogo e qualcosa la adatti, anche a posteriori, si vede insomma, che poi non si dica ma tu avevi detto, no. Allora del decalogo, un principio dev'essere che un incipit si interrompe, punto; sennò che incipit è? Due, il principio di non si sà mai come va a finire. Tre, non è detto che debba finire per forza; però allora ci vuole immaginazione creativa, non incancherirsi mai, si possono allora sommare incipit su incipit e inventarne sempre di nuovi. Quattro Una vita da incipit non è mai prevedibile e deve sorprendere. E via cosi fino a dieci, sennò che decalogo è. Io mi ricordo quando c'era il deca. Quand'ero giovane avere un deca in tasca andavi fuori o a comprarti qualcosa. Però c'era chi se li metteva via. Gente che era contenta di vederne la, messi via e che ogni volta li contava e godeva a vederne di piu. Quelli fatti cosi non possono avere una vita da incipit, per esempio. 

Adesso sono anche lanciato e questa storia di una vita da incipit potrebbe andare avanti, che mi vengono sempre in mente delle cose ma mi son messo qua quando sono venuto su dal letto e adesso sono le cinque, anzi le sei precise e io è meglio che torni a letto. E cosi è stato. Adesso son qua ma non ho tempo di andarci dietro ancora, anche se mi verrebbe. Devo uscire a bere lo spritz che son la che mi aspettano. Poi, quando son la mi chiedono - Cosa mi racconti oggi, barzi?- E' una cosa che non sopporto e allora digrigno i denti come Clint Eastwood nel film Gran Torino.
Ah, gli ho chiesto se prendono a fare anche le tartine. A me è una cosa che stà qua, che non le fa piu nessuno, che son passate di moda; ma se uno non le chiede e non le rilancia, che io credo che alla gente, ma anche ai gestori bisogna insegnargli cosa s'è perso, che è anche un discorso di cultura, di raffinatezza, di gusto, di glamour e via discorrendo e insomma porto avanti questa battaglia. Chissa perche non fanno piu le tartine, chissà?

 
 
 
 

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