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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

Invidio il vento

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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

Messaggi del 31/08/2011

Lampadine

Post n°292 pubblicato il 31 Agosto 2011 da simurgh2

Sempliceeee..una montatura proprio semplice. Volevo sembrare una mosca fastidiosa. Bah!

In camera ho un lampadario che ha quattro lampadine. Ne era rimasta una, le altre bruciate. Ne ho comprato tre di nuove, a risparmio energetico. Ho speso piu di 25 euro. Poco? Comprate al Famila. Le ho messe su tutte. Due sono rimaste svitate. Cosi adesso ne ho una ad incandescenza che è ancora buona, di 60 watt e quell'altra a risparmio energetico che mi pare ne faccia 80 reali. Durano otto anni l'una è scritto. Se ne tengo una sola accesa mi dureranno piu di vent'anni. Peròò!? Non mi pare mica poco.

 
 
 

La foto della settimana

Post n°291 pubblicato il 31 Agosto 2011 da simurgh2
 

Brandelli di tovagliolo di carta forgiati da mani distratte, come d'inconscio si esprime un vago tormento, e chissà a quali parole e discorsi e ragionamenti andavano a torcersi contro. Secondo la mia concezione questo rappresenta un manufatto inconsapevole dell'espressione artistica umana, la sua manifestazione inconscia e spontanea, con un materiale deperibile ed effimero per la sua momentaneità. Rappresentazione simbolica di fantasmi e figure, lasciati su un tavolo, abbandonati allo sguardo disattento e al passaggio di un colpo di spugna della cameriera, gettati per terra o portati via in un piatto, un vassoio, mai tenuti in mano.



(Questo video l'ho  sentito ad alto volume assieme sentivo l'altro, tipo ad un quarto un quinto del volume. E allora?)

Le "foto" che scatto non hanno nessuna velleità artistica, ne ricerca di un qualche perfezionamento tecnico. Le scatto perchè qualcosa mi colpisce, qualcosa che innesca un pensiero, una sensazione, una suggestione. Hanno, in genere un valore documentale, che mi ricorda di tornarci su, a prestare a loro del tempo, dell'attenzione. I simboli sono rappresentazioni arcaiche e profonde che agiscono nel nostro inconscio. Ne abbiamo corredo incistato nel patrimonio genetico e, quindi trasmesse, riemergono. Questa è l'originale, del com'erano quando le ho viste. Poi ho spostato un po i pezzetti di carta evocando nuove figure, fantasmi, angosce, paure.

 

parevano poi figure teutoniche, mostri arcaici e funesti, dei giganti guerreschi dalla testa d'uccello. Agivano su di me come in un teatrino oscuro e quelle figure le avvertivo possenti, minacciose, inquietanti. La mente tornava ai giochi da bamino, fantasie con cui trascorrevo molto tempo dei miei pomeriggi, ad inventarmi scenografie, luoghi minacciosi, storie in cui terrorizzato scappavo oppure diventavo impavido cacciatore di mostri, un eroe ammirato, integerrimo e puro. Ma guarda te!

 

Ero con altri poi a quel tavolo. Ci si faceva una birra. Eravamo da Cucchi, un posto dove hanno la Tennent's doppio malto. Mi richiamavano perchè mi vedevano distaccato, distratto. Poi gli ho detto che mi piacevano quei pezzetti di carta. Mi hanno riso dietro. Che amici gnoranti che ho!

Ciò che ci abita, che digrigna d'oscuro
che dispiega gli enemoni e le acque fruscianti
la sciagura che temi in figure, le ombre sul muro.

L'odore del buio che riempie gli occhi
e dietro le palpebre si aggirano inquietanti figure
che ti tengono compagnia negli inverni dell'anima

Invisibili come orti nascosti tra i capannoni
abbandonati delle periferie rifugio di clandestini
e a quelle figure non è chiesto permesso di soggiorno

Quando accadono questi fatti dovrebbe
arrivare la tv, riprendere i mostri sul tavolo,
intervistare chi ha visto, parlare sottovoce
non farsi sentire, recitare preghiere,
sentire gli altri cosa ne pensano,
la ridda di voci, i commenti, fermare la gente,
spiegare, sentire che dicono. Io non dico niente

 
 
 
 

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Ecco, cercavo tracce o indizi di spiegazioni di questi...
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Indugiò, sempre qua e là muovendo - Poi timidamente Bussò...
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-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

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