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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
Messaggi del 30/09/2011
Rompia altares Epilogo serale Il vino addormentato sulle coppe A festa finita Lungo la riva le donne
Sedute nell'ombra le donne preparavano la cena Venivano verso la casa, venivano in molti Daniela Raimondi Io non so cosa voglia dire però del tragico il mistero s'incrina la carne, la spolpa, la riordina in pezzi. Anche se ti sai fermo le senti quelle parole ed è un transito, fluttuazioni dolenti. " Raccoglievo gridando i pezzi della bambina rimasti per terra:" Ecco, ti par niente? La parola che rotola via, che va ad avvolgersi altrove, piu in la di dove leggo io, addensandosi in un grumo che poi lo sento nel petto s'allarga. Non ha niente a che fare con la mia coscienza questa poesia. E' in altri strati sotterranei, scuri e arcaici, dove va a scavare. E scavi a che fare da me? Non voglio si sappia, che io debba sapere, non è questo, non è la verità che cerco ma tu, dilla la tua. A me basta mi sfiori. Non voglio sapere chi era quella bambina ma tutti, prima o poi l'abbiamo sentita, fatta a pezzi, anche ora posso sentirlo ed io, di pezzi devo averne bene lasciati in giro. Son quelli che sento tu richiami. Ma non voglio vengano riordinati..... no! Lascia stare và. E' una storia, una vicenda che accade in qualche posto del sud america. Donne dipinte da Frida Kahlo, un erotico dolore, colmo d'epos e di mistero natura e techne si avvitano assieme, poesia che diventa teatro. Ho questa idea della danza teatro, come della poesia
Questi ragionamenti qua, senza arte ne parte
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Post n°311 pubblicato il 30 Settembre 2011 da simurgh2
Ore 6 e 32 Saranno state le 6 e 11 minuti che ero la steso sopra il letto con un libro in mano, la matita tra il libro e le dita, la luce della lampada alogena sul comodino piantata sul viso, gli occhiali su che ormai andavo via ancora con il sonno, lo sentivo che mi tirava, anzi mi spingeva, che non è proprio che occorre che spinga, fai conto di aver uno dietro che ha la mani appoggiate alla tua schiena, non è che spinga se non appena ma tu segui quel sospingere, si puo dire? che ti dice che devi andare in quell'angolo buio, non è che ti dice, ti sospinge e tu ci vai, chiudi gli occhi e ti lasci andare a quella specie di sonno delle 6 e 9 minuti e sai che hai la sveglia sul cellulare messa alle 6 e 48, e uno pensa perchè alle 6 e 48? perche non alle sei e 45 o le sei e 50? Fosse stato per me, quando ho scelto quell'ora avrei messo le sei e 45, che è un po prestino in effetti perchè vado al lavoro alle otto, poi avevo messo le 6 e 50 e ho pensato che dovevo fare le cose piu in fretta e non mi va proprio di avere fretta a quell'ora che devo aspettare che il mondo dentro di me si svegli e allora con le 6 e 48 mi sembrava di mediare tra le due esigenze. Poi ti sorprendi anche che uno fa dei pensieri cosi nella sua vita. Pensieri che gli vengono in mente e si mette qua alle 6 e 42 a scriverci su per dirlo in giro e far la sua bella figura da rintronato o parafrenico, come che mi diceva sempre una. Il caffè è venuto su intanto, dentro una moka da tre, lo bevo con un po di latte e fumo una cicca mentre scrivo e sento che non faccio in tempo a dire quel che volevo dire perchè tra poco saranno le sei e 48 e il cellulare sul comodino si metterà a suonare e io sono in cucina e devo andar su in camera a prenderlo. Quel che devo dire e lo dico subito è che ho assistito al fenomeno di come mi si scaricano i pensieri. Son giorni che non mi vengono parole,niente e, se non mi vengono non sto bene, mi avvilisco, mi deprimo, mi ingrugno (1).
(1) Ingrugno. Bella parola. Dovrò spiegarmela del come mi suona, dell'effetto che mi fà Ore 7 e 25
Rompia altares Di Luis Carlos Suarez neanche sò quel che dice ma neanche di te che come lui sei un suono potente, frattali di luce che stanno a ponente e mi si conficcano nelle vertebre come stiletto di sillabe a fiato che diventa rovente
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