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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
(E. Cioran) 

 

Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

Messaggi del 14/02/2012

Boris Ryzhy (1974-2001)

Post n°400 pubblicato il 14 Febbraio 2012 da simurgh2

Nel 1997 questo ragazzo russo degli Urali scrive questi versi, Nei 2001 a 27 anni si è impiccato nella sua casa.
Hei Boris...hei



ΜΑΥΡΟ ΠΡΟΒΑΤΟ - Boris Ryzhy                     Hei Boris...

 

E non morire mai

Una nave smaltata
L'oblò, il comodino, il letto.
Vivere è difficile e scomodo,
però è comodo morire.

Stò disteso e penso:
forse queste lenzuola bianche
hanno avvolto colui che oggi
se n'è andato all'altro mondo

Il rubinetto gocciola piano.
La vita scarmigliata come una puttana
appare dalla nebbia e vede
il letto, il comodino


Io cerco di sollevarmi un pò
Voglio guardarla negli occhi
Guardarla, mettermi a piangere
e non morire mai 

(
Boris Ryhzy)

In una poesia, scritta in una camera forse d’ospedale, la vita gli appare da una nebbia, e lui cerca di sollevarsi dal letto perché vuole guardarla negli occhi. «Guardarla, mettermi a piangere, / e non morire mai». Questo verso finale e sospeso, sussurrato ai suoi lettori prima di fare l’esatto contrario, ci fa sentire nudi. «Non morire mai»; è una frase quasi impronunciabile. Ma in qualche modo, in una pur minuscola misura, la nostra lettura ha esaudito il suo desiderio. Ciascun lettore, nel silenzio della sua stanza o nel fragore di un vagone del treno, ha desiderato la stessa cosa." (da Silvia AvalloneFu cosi' che divenni Anna Karenina "Corriere della Sera", 13/11/2011)

Boris Ryzhy Borisovich nasce a Chelyabinsk e cresce a Sverdlovsk, città industriale degli Urali. Il cupo regno delle miniere, dove suo padre fa l'ingegnere minerario. Terra popolata per mille anni da poliziotti e ladri in parti uguali. La leggenda dice sia cresciuto in mezzo ad ex detenuti, risse e bagordi. A 14 anni scrive poesie, ma nessuno lo sà. E' conosciuto come campione della sua citta di pugilato. Gli piace di piu quell'immagine di sè, piu di quella del poeta. A 18 si sposa. A venti ha un figlio. Si laurea e diventa un ricercatore geo fisico degno di menzioni accademiche. A 27 il richiamo dell'abisso scintillante che enuncia nei suoi versi. "Come una lastra di ghiaccio copre il granito"

“Da cinque anni ormai non sogni più
che scopi, ti svegli per la noia, vai verso
il gabinetto e – allo scopo di farti
la barba – infili il tuo proprio ritratto
nello specchio e indietreggi:
e questo chi sarebbe, chi è?
Magro, con la barba lunga. Sei tu!
Lo specchio di fronte, un labbro rotto,
i nervi a pezzi, ma sempre il bello,
l’altero e allegro Boris B. Ryžhj,
che cosa priva di gusto sarebbe, ora
tagliarsi le vene con un innocuo rasoio”
(
Poesia bestemmia, vv. 13-24)

Scriveva Jacques Chessex ne Il primo odore, (Gaffi, 2005, pag. 82) romanzo sulfureo quant’altri mai:

“Di tutti i suicidi possibili l’impiccagione è il più triste perché rivela un disprezzo di sé peggiore di qualsiasi altra morte. La pallottola nella tempia uccide un infrequentabile avversario. Ripara un torto. Nobilita il morto. Il fuoco lo santifica. L’acqua gli dà un nuovo battesimo. Ma ci si impicca perché ci si disprezza, vecchio straccio, oggetto di rifiuto”.
Il cadavere di Boris Ryzhy venne rinvenuto il 7 maggio 2001. Il poeta si era impiccato ricorrendo alla maniglia di una porta intorno alla quale aveva fatto scorrere la corda. Lasciava, a soli 26 anni, un figlio, Artjom (nato nel 1994) ed una moglie, Irina.

Bellissimo articolo
Touching from a distance: Ian Curtis e Boris Ryzhy


Qua il sito ufficiale. C'è un bellissimo video

http://www.borisryzhy.com/

 

 

 

 

Questa l'ho tradotta io con google

Meglio prendere il tram

 

Meglio prendere il tram, se si stà andando indietro nel tempo
con  il suo campanile, accanto a te un tizio ubriaco,
il ragazzo in una scuola sporca, la vecchia pazza ragazza
e, naturalmente, le foglie dei poppi che disegnano la sua scia
cinque o sei fermate di tram poi
si ride degli anni ottanta- (la perestroika? ndr)
fabbriche a sinistra, lavoro a destra
non importa a nessuno di ottenere le vostre sigarette
cosa c'è di sbagliato con te?
Di cosa si borbotta con scetticismo
e tutta questa polvere sollevata da Nabokov
Era il figlio del Barin, voi e io siamo gli avanzi
Vieni sorriso, ci sono lacrime sul tuo viso
Questa è la nostra fermata
Cartelloni pubblicitari, bandiere qua e la,
cielo blu, cravatte rosse,
i funerali di qualcuno, musicisti che suonano
accompagna la loro musica il tuo fischiettare
e quel bel suono ti fa galleggiare nell'aria
Giacca di pelle, mani in tasca
lungo quel percorso di interminabili separazioni
lungo quella strada di tristezza infinita
verso la casa dove sei nato
dove il tramonto si scioglie nella solitudine
sonno, la muta delle foglie cadute
per tornare come un soldato morto

 

Boris Ryzhy

Immagini di Ramon Trinca

 

 
 
 
 

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-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici 

 

Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)

 
 
 
 

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