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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

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Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)

 

Messaggi del 13/03/2012

L'ultimo scalo

Post n°412 pubblicato il 13 Marzo 2012 da simurgh2
 


Mi piace l'idea di prendere un libro nelle stazioni quando mi muovo in treno. L'altra volta ero alla stazione di Mestre per la coincidenza, cosi vado all'edicola. Ha un paio di espositori girevoli, pochi libri. Negli espositori girevoli anche cartoline, guide, cartine geografiche e altri strafanti. Mi colpisce un titolo letto sulla costa: "Il Grande Sertao" Un libro fondamentale della letteratura brasiliana. Indubbiamente bello, almeno fin dove son arrivato, quasi a meta (saranno 600 pagine). Poi mi ha stufato. Mi riprometto sempre di finirlo. Quello che mi colpiva era: ma chi li sceglie i libri per le edicole delle stazioni? Mettono roba che non va via? Ci passa cosi tanta gente che qualcuno che lo ami un libro pur lo trova, penseranno. Provo un forte fascino per quei libri sparuti e scelti chissà come. Poi, tra quei pochi me ne son preso due. Scelti come? Ecco, quel tempo dello scegliere è cosa che mi da gran gusto. Ne ho presi due, infine. Il primo è stato "L'ultimo scalo del Tramp Steamer", di Alvaro Mutis . Di Mutis non ho mai letto niente e volevo farlo. Questo è un libricino breve, un racconto, 100 pagine, giusto da treno. Poi mi ha colpito la copertina. Un faro. Un quadro di Edward Hopper : "Five A.M."
« La donna, come le piante, come le tempeste nelle selve, come il fragore delle acque, si nutre dei più oscuri disegni celesti. » 
"Dal baltico al Sud America, i vagabondaggi di un vascello fantasma e le tappe di un amore impossibile". Questo dice nella quarta di copertina. Per il mare, le balene, i vascelli. i moby dick son preso, di questi tempi. Anche per questo l'ho preso.  Poi lo apro e c'è questa frase di Mallarmè: "Sempre con la speranza di raggiungere il mare, viaggiavan senza pane, senza verghe ne urne, addentando l'aureo limone dell'ideale amaro". Queste sono state ragioni sufficienti a farmelo comprare quel libro di Mutis. Cosi, mi son detto, poi sono a posto anche con lui.
Poi c'era anche questa dedica che mi piaceva:" A G.G.M., questa storia che da tempo desideravo raccontargli - ma il fragore della vita non l'ha permesso." 
Bevendo uno spritz al bar della stazione, ho scritto la data, il posto e dove andavo e perchè. Poi l'ho letto in treno. Mi son preso su un po di quei tovagliolini che mettono sul dispenser sopra il banco e poi in treno ci ho scritto delle robe che vedevo durante il viaggio

Questo, come l'altro che ho preso, parla di storie d'amore con lui con molti anni piu di lei. Argomento che mi interessa. Spesso è l'ultimo scalo. 

 

 

 
 
 
 

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-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
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