Un blog creato da synthesis011 il 21/03/2008

Alètheia

Amicus Plato, sed magis amica veritas.

 
 
 
 
 
 

Marx"In momenti come questi i mediocri pensano esattamente il contrario dei grandi condottieri. Credono di rimediare il danno diminuendo le forze in campo, frazionandole, cercando un compromesso con le necessità reali; viceversa Temistocle, allorché Atene corse il rischio di essere distrutta, spinse gli Ateniesi ad abbandonarla e a fondare sul mare, su un elemento nuovo, una nuova Atene".

Karl Marx, "Sulla strategia di Temistocle durante la battaglia di Salamina".
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"La soppressione della proprietà privata rappresenta, dunque, la totale emancipazione di tutti i sensi e di tutte le prerogative umane".

Karl Marx, "Manoscritti economico-filosofici" del 1844.
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"La resistenza passiva deve avere alla sua base la resistenza attiva. Altrimenti essa assomiglia alla resistenza che un vitello oppone al suo macellatore".

Karl Marx, "Un decreto di Eichmann", in "Neue Rheinische Zeitung" n.147; 19 Novembre 1848.
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"I proprietari di capitale stimoleranno la classe operaia a comprare più e più merci costose, case e tecnologie, spingendoli a prendere più e più credito, finché i loro debiti non pagati condurranno alla bancarotta delle banche, le quali dovranno essere nazionalizzate, e lo stato dovrà prendere la strada che alla fine porterà al comunismo".

Karl Marx, "Il Capitale", 1867.
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MarxEngels"Se i democratici proporranno che si regolino i debiti dello stato, i proletari proclameranno che lo stato faccia bancarotta".

Karl Marx - Friedrich Engels, "Indirizzo del Comitato Centrale della Lega dei Comunisti del Marzo", 1850.
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Engels"L'imposta in quanto tale grava in modo diseguale sulle differenti classi del paese. Per i poveri è un onere insopportabile, mentre sui ricchi incide in modo insignificante. (...)
Non appena il paese sarà conquistato alla democrazia sociale, non passeranno pochi mesi, anzi poche settimane, e la bandiera rossa sventolerà dalle Tuileries all'Eliseo. Soltanto allora sarà possibile abbattere dalle fondamenta il vecchio e oppressivo sistema finanziario con un colpo solo che spazzi via il debito nazionale e introduca un sistema di imposte dirette e progressive e altre misure di carattere non meno energico".

Friedrich Engels, "Lettere dalla Francia - I", 1849.
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Le tre leggi della dialettica.

  1. "La legge della conversione della quantità in qualità e viceversa.
  2. La legge della compenetrazione degli opposti.
  3. La legge della negazione della negazione".

Friedrich Engels, "Dialettica della natura", 1883.

 
 
 
 
 
 
 

Lenin"...divenne evidente che il primitivismo era legato all'economismo, e che noi non ci saremmo sbarazzati della nostra ristrettezza, nel lavoro organizzativo, senza esserci prima liberati dell'economismo in generale (cioè della ristretta interpretazione della teoria marxista, della funzione della socialdemocrazia e dei suoi compiti politici)".

Vladimir Lenin, "Che fare?", 1902.
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"Il complemento naturale delle tendenze economiche e politiche del revisionismo è stato il suo atteggiamento verso l'obiettivo finale del movimento socialista. «Il fine non è nulla, il movimento è tutto», queste parole alate di Bernstein esprimono meglio di lunghe dissertazioni l'essenza del revisionismo".

Vladimir Lenin, "Marxismo e revisionismo", 1908.
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"Un uomo politico, che desideri essere utile al proletariato rivoluzionario, deve saper distinguere i casi concreti dei compromessi inammissibili, in cui si esprimono l'opportunismo e il tradimento, deve saper indirizzare tutta la forza della critica, tutta l'acutezza di una denuncia spietata e di una guerra implacabile contro questi compromessi concreti, impedendo agli espertissimi socialisti «affaristi» e ai gesuiti parlamentari di cavillare e di eludere la propria responsabilità con disquisizioni sui «compromessi in generale». (...) Ci sono compromessi e compromessi. Bisogna saper analizzare la situazione e le condizioni concrete di ciascun compromesso e di ogni diversa specie di compromesso".

Vladimir Lenin, "L'Estremismo, malattia infantile del Comunismo", 1920.
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"Penso, compagni, che l'autocritica ci è necessaria come l'aria, come l'acqua".

Josif Stalin, "Rapporto all'Assemblea dell'Attivo dell'Organizzazione di Mosca", 1928.
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"I dogmatici e i talmudisti considerano il marxismo, le singole conclusioni e formule del marxismo, come una collezione di dogmi
«mai» mutabili, nonostante i cambiamenti nelle condizioni di sviluppo della società. (...)
Il marxismo non conosce le conclusioni e le formule immutabili, obbligatorie per tutte le epoche, per tutti i periodi. Il marxismo è nemico di ogni dogmatismo".

Josif Stalin, "Lettera al compagno Kholopov", 1950.
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"La bandiera della indipendenza nazionale e della sovranità nazionale è stata gettata a mare: non vi è dubbio che questa bandiera toccherà a voi di risollevarla e portarla in avanti, a voi rappresentanti dei partiti comunisti e democratici, se volete essere i patrioti del vostro paese, se volete essere la forza dirigente della nazione. Non vi è nessun altro che la possa levare in alto".

Josif Stalin, "Discorso al XIX Congresso del PCUS", 1952.

 
 
 
 
 
 
 

Marx"Nei paesi semicoloniali, come la Cina, i rapporti fra la contraddizione principale e le contraddizioni secondarie presentano un quadro complesso.
Quando l’imperialismo scatena una guerra di aggressione contro un paese di questo tipo, le diverse classi di tale paese, eccetto un pugno di traditori, possono temporaneamente unirsi per condurre una guerra nazionale contro l’imperialismo. La contraddizione fra l’imperialismo e quel paese diventa allora la contraddizione principale. (...) E’ quindi necessario, nello studio di ogni processo, che sia complesso e contenga più di due contraddizioni, fare ogni sforzo per trovare la contraddizione principale.(...)...occorre distinguere la contraddizione principale e quelle secondarie, e stare attenti soprattutto ad afferrare la contraddizione principale".

Mao Tse Tung, "Sulla contraddizione", 1937.
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CheGuevara"Non si può avere fiducia nell'imperialismo, neanche un pochettino così: niente! All'insegna della bandiera delle Nazioni Unite, nel Congo fu assassinato Lumumba. Erano queste le Nazioni Unite che i nordamericani pretendevano ispezionassero il nostro territorio, le stesse Nazioni Unite!".

Ernesto Che Guevara, 1964.
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Brecht"Lode al Comunismo".

"E' ragionevole, chiunque lo capisce.
E' facile. Non sei uno sfruttatore, lo puoi intendere.
Va bene per te, informatene.
Gli idioti lo chiamano idiota e, i sudici, sudicio.
E' contro il sudiciume e contro l'idiozia.
Gli sfruttatori lo chiamano delitto.
Ma noi sappiamo: è la fine dei delitti.
Non è follia ma invece fine della follia.
Non è il caos ma l'ordine invece.
E' la semplicità che è difficile a farsi."

Bertolt Brecht, 1933.
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"Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico.
La voce che li comanda è la voce del loro nemico.
Chi parla del nemico è lui stesso il nemico."

Bertolt Brecht.
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"Il peggior analfabeta è l’analfabeta politico. Egli non sente, non parla, né s’interessa degli avvenimenti politici. Egli non sa che il costo della vita, il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina, dell’affitto, delle scarpe e delle medicine, dipendono dalle decisioni politiche. L’analfabeta politico è talmente somaro che si inorgoglisce e si gonfia il petto nel dire che odia la politica. Non sa, l’imbecille, che dalla sua ignoranza politica nasce la prostituta, il minore abbandonato, il rapinatore e il peggiore di tutti i banditi, che è il politico disonesto, il mafioso, il corrotto, il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali."

Bertolt Brecht.

 
 
 
 
 
 
 

Cossutta"...è ammissibile che l'Italia debba sottostare alla volontà sopraffatrice degli Stati Uniti, in un'alleanza militare che ha perso - semmai le ha avute - le caratteristiche di un'alleanza difensiva? (...) Va respinta la linea imperialistica degli Stati Uniti di ricercare a tutti i costi la supremazia strategica per imporre al mondo le proprie scelte e va smascherata la pretesa di tipo schiavistico..."

Armando Cossutta, "I ritardi e gli errori del PCI nella lotta per la pace - Intervento alla riunione del Comitato Centrale del PCI", Gennaio 1984.
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"...colpire lo stato sociale, in questa società attuale, vuol dire colpire lo stato in quanto tale. In questa realtà il concetto di stato moderno, democratico, coincide con il concetto di stato sociale".

Armando Cossutta, "L'attacco allo "stato sociale" è attacco allo stato democratico - Intervento al Convegno Nazionale sulla finanza locale a Viareggio", Settembre 1985.
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"Nei discorsi di troppi nipotini di Togliatti non c'è più traccia di pensiero marxista né vecchia né nuova; non c'è neanche il rigore del pensiero non marxista. C'è semplicemente il rigore della morte del pensiero".

Armando Cossutta, "Troppi nipotini di Togliatti dimenticano nonno Marx - Intervista di Teresa Bartoli su < Il Mattino >", Ottobre 1985.
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Jaffe"La resistenza irachena sta facendo lotta di classe. Similmente, la lotta palestinese (...) è una lotta di classe. Per quanto populista sia la lotta (...) queste sono lotte di classe perché sono dirette contro uno stato o potere di classe capitalista e coloniale straniero. Ai nostri tempi ogni lotta di liberazione nazionale del terzo mondo contro l’imperialismo è una lotta di classe di significato storico se conduce ad una sconfitta di un potere o stato del primo mondo. La maggior parte delle lotte di classe economiche nei paesi imperialisti non hanno la stessa rilevanza storica. Tuttavia, se si uniscono alla lotta di classe anti-imperialista, allora tali lotte di classe possono divenire storiche."

Hosea Jaffe, "Lotta di classe, colonialismo e ruolo dei coloni", 2005.
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"Il genocidio causato dalla distruzione globale del comunismo primitivo ad opera del colonialismo capitalistico fece 300 milioni di vittime, più o meno 100 milioni per ognuno dei continenti coinvolti: America, Africa e Asia. Nell'insieme, includendo i genocidi su scala tipicamente europea perpetrati dopo le conquiste a danno delle società, dei popoli e delle civiltà non europee, questa «accumulazione primitiva» affogò il «comunismo primitivo» nel suo stesso sangue attraverso il corrispettivo di un centinaio di olocausti nazisti".

Hosea Jaffe, "Era necessario il capitalismo?", 2010.

 
 
 
 
 
 
 

Amendola"Il fatto che la lotta degli arabi fosse diretta dal Grande Mufti di Gerusalemme, che rappresentava l'ala più reazionaria e fanatica del vecchio islamismo, non poteva trarci in inganno sul carattere nazionale ed antimperialista del movimento arabo".

Giorgio Amendola, "Una scelta di vita", 1976.
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laRochelle"Perché in Francia è stato inventato nel 1930-1932 l'antifascismo, mentre non c'era il fascismo? Mi ricordo dire a Bergery: «Io sono pronto a entrare nel tuo antifascismo perché è il solo modo di far nascere il fascismo.» (...)
Il fascismo non poteva essere una gran cosa che divenendo sempre più socialista (...) Il conservatorismo borghese ha pervertito il fascismo dall'interno, i marxisti avevano ragione: il fascismo non è stato alla fine che difesa borghese. (...)
Io credo al comunismo, io mi rendo conto tardi dell'insufficienza del fascismo. All'epoca, io non consideravo il fascismo che come una tappa verso il comunismo."

Pierre Drieu la Rochelle, "Journal", 1939-1945.
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"L'ideologia, come l'alitosi, è qualcosa che appartiene sempre agli altri."

Terry Eagleton, "Ideologia. Storia e critica di un'idea pericolosa", 2007.
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"Le barricate in piazza le fai per conto della borghesia
che crea falsi miti di progresso".

Franco Battiato, "Up Patriots to Arms", 1980.
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DAlema"Questo antiberlusconismo che sconfina in una sorta di sentimento
anti-italiano è l’approccio peggiore alla grande sfida politica che il paese ha di fronte."

Massimo D'Alema, intervento alla presentazione del libro di Biagio De Giovanni "A Destra tutta. Dove si è persa la Sinistra", 2009.
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Manzoni"In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti."

Ennio Flaiano.

 
 
 
 
 
 
 

Secchia"Avete tradito la Resistenza".

"Voi avete tradito la Resistenza con l'opera di divisione prima e di discriminazione poi tra i cittadini italiani. La Resistenza, voi lo sapete, non significò soltanto lotta e combattimento, ma significò innanzitutto unità, unità di tutti gli italiani contro la tirannia, unità di tutte le forze democratiche, di tutte le forze sane della nazione, per liberare la patria prima e poi per ricostruirla, per rinnovarla, per farla sorgere a nuova vita.
Noi oggi lottiamo - pensavano i partigiani - ma poi con la libertà tutti gli italiani avranno una patria, anche i lavoratori saranno parte della nazione, avranno gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini. (...)
Voi, quali rappresentanti della grande borghesia italiana, non avete alcun interesse a fare conoscere ed a celebrare la storia della Resistenza perché questa suona condanna e vergogna per le classi dominanti che hanno portato il paese alla rovina e si sono poi messe al servizio dello straniero."

Pietro Secchia, dal "Discorso al Senato nella seduta del 23 Febbraio 1954".
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Lukàcs"Il peggiore dei regimi comunisti è sempre meglio del migliore dei regimi capitalisti".

György Lukács, intervista a "New Left Review", Luglio-Agosto 1971.
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Sanguineti"Il socialismo reale, con tutto quello che si può obbiettare, me lo preferisco al socialismo irreale, sempre".

Edoardo Sanguineti.
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Malcolm X"La stampa è tanto potente nella creazione di immagini da poter far sembrare una vittima il criminale e mostrare la vittima come fosse il criminale. Questa è la stampa, una stampa irresponsabile. Se non stai attento, i giornali ti faranno odiare la gente che è oppressa e amare coloro che opprimono".

Malcolm X.
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Debord"9. Nel mondo realmente rovesciato, il vero è un momento del falso".
"21. Più la necessità viene ad essere socialmente sognata, più il sogno diviene necessario. Lo spettacolo è il cattivo sogno della moderna società incatenata, che non esprime in definitiva se non il proprio desiderio di dormire. Lo spettacolo è il guardiano di questo sonno".
"34. Lo spettacolo è il capitale a un tale grado di accumulazione da divenire immagine".

Guy Debord, "La società dello spettacolo", 1967.

 
 
 
 
 
 
 

Contro l'imperialismo USA
e gli imperialismi "occidentali"
subdominanti e allineati.
Rise up 
Contro il dominio del grande capitalismo speculativo e finanziario!
No alla schiavitù imposta dai mercati!
Libertà per i popoli!
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Libertà e indipendenza,
per l'Italia e per tutti i popoli,
dall'imperialismo USA e dagli imperialismi "occidentali" subdominanti e allineati!
Indipendenza italiana
No alla dittatura del grande capitalismo speculativo e finanziario!
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APPELLO

COMUNISTE E COMUNISTI: COMINCIAMO DA NOI.

Dopo il crollo della Sinistra Arcobaleno, ci rivolgiamo ai militanti e ai dirigenti del Pdci e del PRC e a tutte le comuniste/i ovunque collocati in Italia.

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UN APPELLO IN SOSTEGNO DELLA CINA.

Un’indegna campagna di demonizzazione della Repubblica Popolare Cinese è in corso

«Vietate le Olimpiadi ai cani e ai cinesi»

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Just Foreign Policy Iraqi Death Estimator
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Contro i lager USA!
Abu-Ghraib
Via gli USA da Guantanamo!
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Libertà per i cinque Cubani imprigionati dagli USA!
Libertà per i cinque Cubani!

 
 
 
 
 
 
 
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DISCORSO-AUTODIFESA PRONUNCIATO DAVANTI AL TRIBUNALE DI BERLINO. ERICH HONECKER.

Post n°61 pubblicato il 09 Novembre 2009 da synthesis011
 

DISCORSO-AUTODIFESA PRONUNCIATO DAVANTI AL TRIBUNALE DI BERLINO


Erich Honecker


Difendendomi dall’accusa manifestamente infondata di omicidio non intendo certo attribuire a questo Tribunale e a questo procedimento penale l’apparenza della legalita’. La difesa del resto non servirebbe a niente, anche perche’ non vivro’ abbastanza per ascoltare la vostra sentenza. La condanna che evidentemente mi volete infliggere non mi potra’ piu’ raggiungere. Ora tutti lo sanno. Basterebbe questo a dimostrare che il processo e’ una farsa. E’ una messa in scena politica.

Nessuno nelle regioni occidentali della Germania, compresa la citta’ di prima linea di Berlino Ovest, ha il diritto di portare sul banco degli accusati o addirittura condannare i miei compagni coimputati, me o qualsiasi altro cittadino della RDT, per azioni compiute nell’adempimento dei doveri emananti dallo Stato RDT.

Se parlo in questa sede, lo faccio solo per rendere testimonianza alle idee del socialismo e per un giudizio moralmente e politicamente corretto di quella Repubblica Democratica Tedesca che piu’ di cento stati avevano riconosciuto in termini di diritto internazionale. Questa Repubblica, che ora la RFT chiama Stato illegale e ingiusto, è stata membro del Consiglio di Sicurezza dell’ O.N.U., che per qualche tempo ha anche presieduto, e ha presieduto per un periodo la stessa l’Assemblea generale. Non mi aspetto certo da questo processo e da questo Tribunale un giudizio politicamente e moralmente corretto della RDT, ma colgo l’occasione di questa messa in scena politica per far conoscere ai miei concittadini la mia posizione.

La situazione in cui mi trovo con questo processo non è un fatto straordinario. Lo Stato di diritto tedesco ha già perseguitato e condannato Karl Marx, August Bebel, Karl Liebknecht e tanti altri socialisti e comunisti. Il terzo Reich, servendosi dei giudici ereditati dallo Stato di diritto di Weimar portò avanti quest’opera in molti processi, uno dei quali io stesso ho vissuto in qualità di imputato. Dopo la sconfitta del fascismo tedesco e dello Stato hitleriano, la RFT non ha avuto bisogno di cercarsi nuovi procuratori della repubblica e nuovi giudici per riprendere a perseguitare penalmente in massa i comunisti, togliendo loro il lavoro e il pane nei tribunali del lavoro, allontanandoli dagli impieghi pubblici tramite i tribunali amministrativi o perseguitandoli in altri modi. Ora capita a noi quello che ai nostri compagni della Germania occidentale era già capitato negli anni ‘50. Da circa 190 anni è sempre lo stesso arbitrio che si ripete. Lo Stato di diritto della Repubblica Federale Tedesca non è uno stato di diritto ma uno stato delle destre [gioco di parole in tedesco, N.d.T.].

Per questo processo, come per altri in cui altri cittadini della RDT vengono perseguitati per la loro contiguità col sistema di fronte ai tribunali penali o del lavoro, sociali o amministrativi, c’è un argomento principe che viene usato. Politici e giuristi sostengono: dobbiamo condannare i comunisti perchè non lo abbiamo fatto con i nazisti. Questa volta dobbiamo fare i conti con il nostro passato. A molti sembra un ragionamento ovvio, ma in realtà è totalmente falso. La verità è che la giustizia tedesco‑occidentale non poteva punire i nazisti perchè i giudici e i procuratori della repubblica non potevano punire se stessi. La verità è che questa giustizia della Germania Federale deve il suo attuale livello, comunque lo si voglia giudicare, ai nazisti di cui ha assunto l’eredità. La verità è che i comunisti e i cittadini della RDT vengono perseguitati oggi per le stesse ragioni per cui sono sempre stati perseguitati in Germania. Solo nei 40 anni di esistenza della RDT le cose sono andate in senso opposto. E’ con questo spiacevole inconveniente che bisogna ora fare i conti. Il tutto naturalmente nel pieno rispetto del diritto. La politica non c’entra assolutamente niente!

I giuristi più eminenti di questo paese, tanto dei partiti di maggioranza che della SPD, giurano che il nostro processo altro non è che un normale processo penale, non un processo politico, non una messa in scena. Vengono arrestati i membri di uno dei più alti organismi statali del paese confinante e si dice che però la politica non c’entra niente. Si contestano ai generali della contrapposta alleanza militare le decisioni prese, ma si sostiene che la politica non c’entra niente. Quelle stesse personalità che ieri venivano ricevute con tutti gli onori come ospiti di stato e interlocutori degli sforzi congiunti per impedire che potesse mai più scaturire una guerra dal suolo tedesco, vengono oggi etichettate come criminali. Ma anche questo non avrebbe niente a che fare con la politica.

Si mettono sotto accusa i comunisti, che da quando sono apparsi sulla scena politica sono sempre stati perseguitati, ma nella RFT oggi tutto ciò non avrebbe niente a che fare con la politica.

Per me e, credo, per chiunque non sia prevenuto, è evidente che questo processo è politico come solo può esserlo un processo contro la dirigenza politica e militare della RDT. Chi lo nega non sbaglia, chi lo nega mente. Mente per ingannare ancora una volta il popolo. Con questo processo si fa proprio ciò di cui noi veniamo accusati: ci si sbarazza degli avversari politici con i mezzi del diritto penale. Ma naturalmente tutto avviene secondo la legge.

Anche altre circostanze mostrano senza ombra di dubbio che con questo processo si perseguono fini politici. Come mai il cancelliere federale, come mai il signor Kinkel, già capo dei servizi segreti, poi ministro della giustizia e infine ministro degli esteri della RFT si sono tanto impegnati per riportarmi a qualsiasi costo in Germania e rinchiudermi nel carcere di Moabit dove sono già stato sotto Hitler? Come mai il cancelliere ha lasciato che io volassi a Mosca per poi far pressioni su Mosca e sul Cile perché mi consegnassero, contro ogni principio del diritto internazionale? Come mai i medici russi che avevano fatto la diagnosi giusta al primo esame l’hanno poi dovuta falsificare? Come mai io e i miei compagni, che di salute non stanno tanto meglio di me, veniamo trascinati di fronte al popolo come facevano anticamente gli imperatori romani con i loro avversari prigionieri?

Non so se tutto questo abbia una spiegazione razionale. Forse si conferma il detto antico che coloro che Dio vuole perdere prima li acceca. Una cosa comunque è chiara, ed è che tutti quegli uomini politici che un tempo mi chiedevano udienza ed erano felici di potermi a loro volta ricevere, non usciranno indenni da questo processo. Anche i bambini in Germania sapevano che degli uomini erano stati uccisi al muro e che tra i politici viventi il massimo responsabile del muro ero io, presidente del Consiglio Nazionale della Difesa (CND), segretario generale, presidente del Consiglio di Stato della RDT. Non ci sono perciò che due sole possibilità: la prima è che i signori politici della RFT abbiano coscientemente, liberamente e persino avidamente cercato di avere rapporti con un assassino. La seconda è che essi coscientemente e con soddisfazione lasciano adesso che un innocente venga incolpato di omicidio. Di queste due possibilità nessuna torna a loro onore. Una terza possibilità non c’è. Ma chi accetta un dilemma di questo genere e risulta perciò comunque, tanto in un caso come nell’altro, una persona priva di carattere, o è cieco oppure persegue altri fini che gli premono più del proprio onore.

Ammettiamo pure che nè’ il signor Kohl, nè il signor Kinkel, nè gli altri signori ministri e dirigenti di partito della Repubblica Federale Tedesca siano ciechi (cosa che non mi sento affatto di escludere). Rimane, come scopo politico di questo processo, la volontà di discreditare totalmente la RDT e con essa il socialismo in Germania. Il crollo della RDT e del socialismo in Germania e in Europa evidentemente ancora non gli basta. Devono eliminare tutto ciò che può far apparire questo periodo in cui gli operai e i contadini hanno governato in una luce diversa da quella della perversione e del delitto. La vittoria dell’economia di mercato (come chiamano oggi eufemisticamente il capitalismo) deve essere assoluta, e così la sconfitta del socialismo. Si vuole fare in modo, come diceva Hitler prima di Stalingrado, che quel nemico non si rialzi mai più. I capitalisti tedeschi in effetti hanno sempre avuto un’inclinazione per l’assoluto.

Questa finalità del processo, questa volontà di uccidere ancora una volta il socialismo già dato per morto, mostra quale sia il giudizio che il signor Kohl, il governo e anche l’opposizione della RFT danno della situazione. Il capitalismo ha vinto economicamente scavandosi la fossa, cosi come aveva fatto Hitler vincendo militarmente. In tutto il mondo il capitalismo è entrato in una crisi priva di sbocchi. Non gli è rimasta altra scelta che sprofondare in un caos ecologico e sociale oppure accettare la rinuncia alla proprietà privata dei mezzi di produzione e quindi il socialismo. Ambedue le alternative significano la sua fine. Ma per i potenti della Repubblica Federale Tedesca il pericolo più grave è chiaramente il socialismo. E questo processo deve servire a prevenirlo, così come deve servire a prevenirlo tutta la campagna contro la ormai scomparsa RDT, che deve essere marchiata come stato ingiusto e illegale.

Tutti i casi di morte per ragioni non naturali nel nostro paese ci hanno sempre colpito. Le uccisioni al muro non solo ci hanno colpito umanamente, ma ci hanno anche danneggiati politicamente. Più di ogni altro io porto dal maggio 1971 il peso della responsabilità politica del fatto che si è sparato, in base alle disposizioni sull’uso delle armi da fuoco, contro chi cercava di attraversare senza autorizzazione il confine tra la RDT e la RFT, tra il Patto di Varsavia e la NATO. E’ una pesante responsabilità, certo. Dirò più avanti perché me la sono assunta. Ma ora, in sede di definizione di quella che è la finalità politica di questo processo, non posso fare a meno di sottolineare anche il tipo di mezzi che vengono utilizzati per cercare di raggiungere il fine di diffamare la RDT. I mezzi utilizzati sono i morti al muro. Questi morti devono servire e servono a rendere appetibile ai media questo processo, come altri in precedenza. Tra i morti mancano però le guardie di confine della RDT assassinate. Abbiamo già visto, e soprattutto voi avete già visto, come le immagini dei morti siano state oggetto di mercato, senza rispetto per la pietà e la decenza. Questi sono i mezzi con cui si fa politica e si crea il giusto clima. Così si usano, anzi cosi si abusa dei morti nella lotta che i padroni conducono per mantenere la proprietà capitalistica. Perchè di questo e niente altro si tratta nella lotta contro il socialismo. I morti servono a mostrare quanto la RDT e il socialismo fossero inumani e anche a sviare l’attenzione dalla miseria del presente e dalle vittime dell’economia di mercato. Tutto ciò viene fatto democraticamente, legalmente, cristianamente, umanamente e per il bene del popolo tedesco.

Povera Germania!

E ora entriamo nel merito. I procuratori della città di prima linea ci accusano di omicidio come criminali comuni. Dato che personalmente non abbiamo ammazzato nessuna delle 68 persone la cui morte ci viene contestata nell’accusa, e dato che evidentemente non abbiamo nemmeno ordinato in precedenza che fossero uccisi, ne abbiamo in qualche modo provocato la loro morte, ecco che l’accusa, a pagina 9, mi contesta letteralmente:

« è... di aver ordinato, in qualità di segretario del Consiglio Nazionale della Difesa e responsabile dei problemi della sicurezza del CC della SED, di rafforzare le opere di confine intorno a Berlino (ovest) e gli sbarramenti di confine con la RFT per rendere impossibile il passaggio ».

Più avanti l’accusa mi contesta di aver partecipato in 17 sedute del CND dal 29/1l/1961 all’ 1/7/1983 alle decisioni di:

« costruire ulteriori sbarramenti di mine a strappo (dove la parola “ulteriori” fa capire che le forze armate sovietiche avevano già installato questi sbarramenti);

migliorare il sistema di sicurezza del confine e l’addestramento all’uso delle armi da parte delle guardie confinarie;

impedire gli sconfinamenti».

Mi si contesta inoltre di «aver dichiarato il 3/5 1974 che bisognava far ricorso senza scrupoli alle armi da fuoco» (cosa peraltro non vera) e infine di «aver votato a favore del progetto di legge confinaria entrato in vigore il 1° maggio l982».

Le accuse contro di me, o contro di noi, si riferiscono dunque a decreti del Consiglio Nazionale della Difesa, decreti di un organo costituzionale della RDT. Oggetto del procedimento è dunque la politica della RDT, sono le decisioni prese dal CND per difendere e preservare la RDT come Stato. Questo procedimento serve a criminalizzare questa politica. La RDT deve essere marchiata come Stato illegale e ingiusto e tutti coloro che l’hanno servita devono essere bollati come criminali. La persecuzione contro decine di migliaia ed eventualmente centinaia di migliaia di cittadini della RDT, di cui già parla la procura: questo è il vero scopo di questo procedimento, preparato da processi‑pilota contro guardie di confine e accompagnato da innumerevoli altri procedimenti giudiziari discriminatori dei cittadini della RDT, condotti di fronte a tribunali civili, sociali, del lavoro o amministrativi, nonché da moltissimi atti amministrativi. Non è in gioco dunque solamente la mia persona o quella degli alai imputati di questo processo. E’ in gioco molto di più. E’ in gioco il futuro della Germania e dell’Europa, anzi del mondo che, con la fine della guerra fredda e con la nuova mentalità, sembrava dovesse entrare in una fase tanto positiva. Qui non solo si prosegue la guerra fredda, ma si vogliono gettare le fondamenta di un’Europa dei ricchi. L’idea della giustizia sociale deve essere soffocata una volta per tutte. Bollarci come assassini serve a questo.

Io sono l’ultimo a oppormi a norme morali e legali che servano a giudicare e anche condannare gli uomini politici. Ma tre condizioni devono essere soddisfatte:

Le norme devono essere formulate esattamente in precedenza.

Esse devono valere allo stesso modo per tutti gli uomini politici.

La sentenza deve essere pronunciata da un tribunale al di sopra delle parti, un tribunale dunque che non deve essere composto né da amici né da nemici degli accusati.

Mi sembra che si tratti di condizioni ovvie, eppure nel mondo attuale non mi sembra che possano ancora essere soddisfatte. Se voi oggi sedete in giudizio contro di noi, lo fate come tribunale dei vincitori contro i vinti. Questo fatto é espressione dei rapporti di forza reali, ma non può pretendere validità giuridica né costituire un atto di giustizia.

Basterebbero questi argomenti a dimostrare l’illegalità dell’accusa. Ma poiché non ci sottraiamo al confronto neanche nel particolare, voglio dire io quel che l’accusa, o per malafede o per cecità, non dice.

Abbiamo già citato le parole con cui l’accusa inizia l’enumerazione cronologica dei fatti che ci vengono contestati:

« I1 12 agosto 1961 l’imputato Honecker, in qualità di segretario del CND e responsabile dei problemi della sicurezza del CC della SED ordinava di rafforzare le opere di confine intorno a Berlino (ovest) e gli sbarramenti di confine con la RFT per rendere impossibile il passaggio ».

Questo modo di vedere la storia è assai eloquente. Il responsabile dei problemi della sicurezza del CC della SED nel 1961 dava disposizioni su un fatto che poteva cambiare la storia del mondo! Qui si supera anche l’autoironia dei cittadini della RDT che chiamavano il loro paese «la più grande RDT del mondo». Va bene che oggi Enno von Löwenstein cerca di ingigantire la RDT per dare così più valore alla vittoria della RFT, ma neanche quest’ala destra del giornalismo politico tedesco riesce a fare della RDT una grande potenza mondiale. Questo rimane prerogativa dell’«autorità più obiettiva del mondo», la procura della repubblica. Ciascuno è padrone di rendersi ridicolo di fronte alla storia a proprio piacimento. Ma in ogni caso la costruzione del muro fu decisa a Mosca il 5/8/1961 in una riunione degli Stati del Patto di Varsavia. In quella alleanza tra i paesi socialisti la RDT era un membro importante, ma non la potenza guida. Questo il tribunale lo potrebbe dare per assodato senza bisogno di dimostrazione.

Dato che noi; come già ha detto Endash; di persona non abbiamo ammazzato nessuno, né abbiamo direttamente ordinato di ammazzare nessuno, l’azione omicida viene ravvisata nella costruzione del muro, nell’averlo tenuto in piedi e nell’imposizione del divieto di lasciare la RDT senza autorizzazione statale. E naturalmente questo non c’entrerebbe affatto con la politica. Così almeno sostiene la giurisprudenza tedesca. Ma non potrà sostenerlo di fronte alla storia o al raziocinio umano. Non farà altro che tradire ancora una volta le sue origini e mostrare di quale spirito sia figlia e dove stia andando la Germania.

Tutti noi che avevamo a quell’epoca responsabilità di governo nei paesi del Patto di Varsavia prendemmo quella decisione politica collettivamente. Non lo dico per scaricarmi dalle mie responsabilità attribuendole ad altri; lo dico soltanto perché così è stato e non altrimenti e io sono convinto che quella decisione di allora, del 1961, fosse giusta e tale sarebbe rimasta finché non fosse terminato lo scontro tra USA e URSS. Quella decisione politica e i convincimenti che la dettarono costituiscono appunto l’oggetto di questo processo. Bisogna essere ciechi o chiudere consapevolmente gli occhi davanti agli avvenimenti del passato per non riconoscere che questo è un processo politico dei vinti contro i vincitori, per non capire che esso significa deformare la storia per motivazioni di ordine politico. Voi ritenete che quella decisione politica fosse sbagliata e considerate me e i miei compagni responsabili penalmente per i morti ammazzati al muro. Ebbene io vi dico che la decisione che voi ritenete giusta avrebbe causato migliaia o milioni di morti. Di questo ero e sono tuttora convinto e credo ne siano convinti anche i miei compagni. è per questa convinzione politica che ci troviamo qui davanti a voi. E voi ci condannerete perché avete un’opinione politica diversa dalla nostra.

Come e perché si sia giunti alla costruzione del muro non sembra che interessi la pubblica accusa. Su questo l’accusa non spende una parola. Cause e circostanze vengono del tutto ignorate, la catena degli avvenimenti storici viene arbitrariamente spezzata. Erich Honecker ha costruito e tenuto in piedi il muro. Stop. Questa é la rappresentazione semplicistica che i giuristi tedeschi riescono a dare della storia. Quel che gli interessa é che i comunisti siano bollati da criminali e come tali condannati. I tedeschi in realtà sono perfettamente in grado di sapere come si è arrivati al muro e conoscere le ragioni per cui al muro si è sparato. Ma poiché l’accusa si comporta come se costruire muri e farvi ammazzare la gente fosse una caratteristica peculiare del socialismo e come se singoli «delinquenti» come me e i miei compagni ne portassero intera la responsabilità, mi vedo costretto, pur non essendo uno storico, a riassumere la storia che ha portato al muro.

Le sue origini si spingono lontano. Ci riportano alla formazione del capitalismo e del proletariato. Ma l’inizio immediato della tragedia dell’ultima fase della storia tedesca si situa nell’anno 1933. In quell’anno, com’è noto, molti tedeschi votarono in libere elezioni per il partito nazista e il presidente Hindenburg, che era stato eletto altrettanto liberamente nel 1932, investi democraticamente Adolf Hitler delle funzioni di capo del governo. Subito dopo i predecessori politici degli attuali partiti dominanti, con l’eccezione della SPD, votarono i pieni poteri, dando a Hitler poteri assoluti dittatoriali. Solo i comunisti prima di quelle elezioni avevano detto: «chi vota Hindenburg vota Hitler, chi vota Hitler vota per la guerra». Al momento del voto per i pieni poteri i deputati comunisti erano già stati allontanati dal Reichstag, molti comunisti erano stati arrestati o vivevano in clandestinità. Già allora la messa fuori legge dei comunisti fu il segnale della fine della democrazia in Germania.

Non appena Hitler fu messo a capo del governo, la Germania conobbe il suo primo miracolo economico. La disoccupazione era vinta; i titoli Volkswagen andavano bene e l’animo ardente del popolo portava a scacciare e assassinare gli ebrei. Il popolo tedesco in maggioranza era felice e contento.

Quando scoppiò la seconda guerra mondiale e le fanfare annunciavano le guerre lampo contro Polonia, Norvegia, Danimarca, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Francia, Jugoslavia, Grecia, l’entusiasmo non conobbe più confini. I cuori di quasi tutti i tedeschi battevano all’unisono con il loro cancelliere, il più grande duce di tutti i tempi. Nessuno immaginava che l’impero millenario sarebbe durato solo 12 anni.

Quando nel 1945 tutto fu ridotto in macerie, la Germania non si trovò padrona del mondo, come prediceva una ben nota canzone nazista, ma totalmente dominata dagli alleati. La Germania fu divisa in quattro zone. Non c’era assolutamente libertà di trasferirsi da una zona all’altra. Nemmeno per gli emigrati tedeschi che, come Gerhart Eisler, volevano ritornare in Germania dagli USA.

Negli USA c’erano piani (per esempio il piano Morgenthau) che prevedevano la divisione perpetua della Germania in vari stati. Proprio in risposta a questi piani Stalin pronunciò le famose parole: «Gli Hitler vengono e vanno, il popolo tedesco e lo Stato tedesco rimangono». Ma l’unità della Germania, che a quel tempo l’URSS voleva fosse mantenuta, non si realizzò. Per effetto della guerra fredda proclamata dagli USA nel 1947, la Germania; con l’accorpamento di due e poi di tre zone, con la riforma monetaria, infine con la costituzione nel maggio 1949 della RFT; fu divisa per un lungo periodo in due parti. Come si vede dalla successione temporale, questa divisione non fu opera dei comunisti, ma degli alleati occidentali e di Konrad Adenauer. La costituzione della RDT seguì in un secondo tempo e fu la conseguenza logica della costituzione della RFT. Ormai si erano formati due diversi Stati tedeschi. Ma la RFT non aveva nessuna intenzione di riconoscere la RDT e stabilire con essa rapporti pacifici. La RFT pretendeva anzi di essere l’unica rappresentante di tutta la Germania e di tutti i tedeschi. Con l’aiuto degli alleati proclamò un embargo economico e cercò per quella via di isolare la RDT economicamente e politicamente. Una politica di aggressione senza guerra: così si può definire la linea seguita dalla RFT nei confronti della RDT. Questa fu la forma che la guerra fredda assunse sul suolo tedesco.

Fu questa politica che portò al muro.

Fine prima parte - continua. (Per leggere la seconda parte, cliccare qui).

Tratto da: http://www.linearossage.it/ddr/autodifesa.htm

 
 
 
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Hegel"L'uomo che muore di fame ha il diritto assoluto di violare la proprietà di un altro; egli viola la proprietà di un altro solo in un contenuto limitato. Nel diritto del bisogno estremo (Notrecht) è inteso che non violi il diritto dell'altro in quanto diritto: l'interesse si rivolge solo a questo pezzettino di pane; egli non tratta l'altro come persona priva di diritti".

Georg Wilhelm Friedrich Hegel, "Filosofia del diritto", testo acroamatico, 1820.
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"La libertà polacca non era altro che la libertà dei baroni contro il monarca, libertà per cui la nazione era asservita ad assoluta servitù. Il popolo aveva, di conseguenza, lo stesso interesse dei re a combattere i baroni: e infatti è stato col conculcamento dei baroni che esso ha acquistato ovunque la libertà. Quando si parla di libertà, si deve sempre attentamente osservare se non siano in realtà interessi privati quelli di cui si tratta".

Georg Wilhelm Friedrich Hegel, "Lezioni sulla Filosofia della Storia".
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Losurdo"...nel Libro nero, i fatti...del comunismo vengono messi a confronto non con i comportamenti reali del mondo che esso vuole mettere in discussione (sui quali vige il silenzio più rigoroso) ma con le dichiarazioni di principio del liberalismo...E' evidente il carattere sofistico di una comparazione tra grandezze così eterogenee (da un lato la rappresentazione autoapologetica dei pensatori liberali, dall'altro i comportamenti reali in situazioni drammatiche dei dirigenti comunisti). Si potrebbe chiamarlo «sofisma di Talmon»...".

Domenico Losurdo, "Il peccato originale del Novecento", 1998.
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Geymonat"...la libertà è lotta...(...)
La tesi contraria...è sostenuta di fatto da coloro che, avendo lottato e vinto in un passato più o meno lontano, hanno tutto l'interesse che non si lotti più, onde vengano conservati i loro privilegi. (...)
E' sulla base di questa situazione parallela che qui abbiamo sostenuto l'inscindibile rapporto fra libertà e violenza.
Molte esaltazioni, per lo più retoriche, della nonviolenza intesa come bene indiscutibile, sono un segno di ignoranza più che un frutto di raffinata sensibilità e di alta civiltà".

Ludovico Geymonat, "La Libertà", 1987.
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Hemingway"Ogni essere umano che ami la libertà deve più ringraziamenti all'Armata Rossa di quanti ne possa pronunciare in tutta la sua vita!"

Ernest Hemingway.

 
 
 
 
 
 
 

Buffet"C’è una lotta di classe, è vero, ma è la mia classe, la classe ricca, che sta facendo la guerra, e stiamo vincendo".

 Warren Buffett, "Il Saggio di Omaha".
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Houellebecq"il sesso rappresenta un secondo sistema di differenziazione... indipendente dal denaro;
e... altrettanto spietato, se non di più. (...)
Come il liberalismo economico...il liberalismo sessuale produce fenomeni di depauperamento assoluto.(...)
Il liberalismo economico è l'estensione del dominio della lotta...
il liberalismo sessuale è l'estensione del dominio della lotta".

Michel Houellebecq, "Estensione del dominio della lotta", 1994.
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"Perché io sono per l'ultimo uomo.(...) La nostra società è dominata da troppi epigoni di Nietzsche, da troppi individui mediocri che si sognano come superuomini".

Michel Houellebecq, intervista di Fabio Gambero, "L'Espresso", Settembre 2005.
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Preve"...il Superuomo-Oltreuomo è una continua assenza, tanto più assente quanto più insistentemente evocato.(...) ...lo stesso Nietzsche non poteva non essere assalito dall'incubo di stare in realtà annunciando l'avvento dell'Ultimo Uomo, una figura che in termini presi da Freud potremmo definire il suo «rimosso»".

Costanzo Preve, "I secoli difficili", 1999.
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"Se si tenta di fare un bilancio ragionato e non distruttivo dell’esperienza dei partiti comunisti novecenteschi, ci si accorge che un difetto strategico, particolarmente presente nel vecchio PCI, è quello di aver messo la tattica davanti alla strategia, fino al punto che quest’ultima si è identificata totalmente con la prima, con gli esiti noti alla Occhetto, D’Alema, Veltroni e Penati. Se può interessare, questa è la critica esplicitamente rivolta al PCI da Lukács. Prego verificare".

Costanzo Preve, "Ancora e sempre sul Comunismo", 2011.
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"Oggi, anche se destra e sinistra non sono più categorie politiche credibili, resistono come risorse simboliche, come fenomeni inerziali di manipolazione, come target culturali residuali, non come parametri interpretativi delle decisioni in economia e in politica. Potrei dire che l’eccitazione oppositiva destra/sinistra è oggi un orgasmo simulato. L’uomo crede a questa simulazione perché è un animale simbolico, ha bisogno di un’identificazione fittizia, fantasmatica per dar senso a sé stesso. Pertanto io ritengo che la dicotomia destra/sinistra, ormai «defunta» in Paesi come Italia, Spagna, Francia, Germania - si badi, non in Bolivia, in Venezuela, nei paesi del Terzo Mondo - sia stata sostituta dalla dicotomia fra chi accetta o non accetta l’impero americano".

Costanzo Preve, Intervista Afterville, 20 Febbraio 2009.

 
 
 
 
 
 
 

Papariga"Guardiamo alle forze sociali, perché, quando si parla in termini di sinistra, destra, centro, oggi non vuol dire nulla.".

Aleka Papariga, "All'interno del sistema capitalista non esiste una via d'uscita dalla crisi favorevole ai popoli!", 6 Gennaio 2011.
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"...la via a senso unico indicata dalla UE è volta a meglio servire gli interessi dei grandi monopoli e accrescere lo sfruttamento dei lavoratori. Le soluzioni neoliberiste e antipopolari sono trappole sempre in agguato. L'esempio offerto dal governo Prodi ci insegna come queste soluzioni siano dolorose per la popolazione e come lascino le forze popolari completamente in balia dei manager del sistema politico e borghese. È sempre la stessa musica: dopo Prodi viene Berlusconi e viceversa".

Aleka Papariga, intervista al quotidiano "To Vima", 10 Febbraio 2008.
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Prodi"...si era arrivati perfino a parlare di
«ulivo mondiale».
La causa della sconfitta di questa grande stagione è da individuare nel fatto che, mentre in teoria il nuovo labour e l'ulivo mondiale erano una fucina di novità, nella prassi di governo di Tony Blair e i governi che ad esso si erano ispirati si limitavano ad imitare le precedenti politiche dei conservatori inseguendone i contenuti e accontentandosi di un nuovo linguaggio".

Romano Prodi, articolo su "Il Messaggero", 15 Agosto 2009.
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Gramsci"Il processo di sfacelo della piccola borghesia si inizia nell'ultimo decennio del secolo scorso. La piccola borghesia perde ogni importanza e scade da ogni funzione vitale nel campo della produzione, con lo sviluppo della grande industria e del capitale finanziario: essa diventa pura classe politica e si specializza nel «cretinismo parlamentare».
Questo fenomeno che occupa una gran parte della storia contemporanea italiana, prende diversi nomi nelle sue varie fasi: si chiama originalmente «avvento della sinistra al potere»...".

Antonio Gramsci, "Il Popolo delle Scimmie" ne "L'Ordine Nuovo", 2 Gennaio 1921.
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"Voi siete più parlamentari degli stessi parlamentari.(…)
Quando si parla degli errori tattici del Partito Comunista Francese e di quello Italiano non si tratta di piccole deficienze, della necessità di piccole correzioni, ma intendiamo accennare alla necessità di un deciso cambiamento della strategia e della tattica, di un radicale cambiamento di rotta rispetto al passato".

Andrej Ždanov, "Riunione Cominform di Szlarska Poręba, 22-28 settembre 1947".

 
 
 
 
 
 
 

Togliatti"I governi cosiddetti tecnici o amministrativi sono i peggiori governi politici che si possa immaginare. Il loro scopo è quello di fare il contrario di ciò che la sovranità popolare ha indicato, sono antipopolari e reazionari".

Palmiro Togliatti, "Discorso alla Camera dei Deputati", 1963.
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Theodorakis"La crisi non l'hanno provocata i lavoratori, l'ha provocata il grande capitale finanziario, che la sta anche utilizzando, e i politici al suo servizio (...) Non possono i banchieri e i detentori di capitale, che hanno provocato la crisi, non pagare neanche un Euro per i danni inflitti (...)
Come può essere proposto per la gestione della Banca Centrale Europea un uomo di Goldman Sachs... Che tipo di governo, che tipo di politici abbiamo in Europa? (...)
Resistete al totalitarismo dei mercati, che minaccia di dissolvere l'Europa rendendola terzo mondo, che mette un popolo europeo contro l'altro, che distrugge il nostro continente, suscitando il ritorno del fascismo".

Mikis Theodorakis, "Lettera aperta ai popoli di Grecia e d'Europa", Ottobre 2011.
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Enzensberger"Ai tempi del fascismo, non sapevo di vivere ai tempi del fascismo".



Hans Magnus Enzensberger.

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Ford"E' un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina".

Henry Ford.
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Agnelli"Per fare una politica di destra ci vuole un governo di sinistra".



Gianni Agnelli.
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Manzoni"Il forte si mesce col vinto nemico.
Col novo signore rimane l’antico.
Dividono i servi, dividon gli armenti."

Alessandro Manzoni, "Adelchi", 1822.
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Tomasi"Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi."


Giuseppe Tomasi di Lampedusa, "Il Gattopardo", 1954-1957.

 
 
 
 
 
 
 

Bordiga"Fin da molti anni addietro, noi affermammo senza esitazione che non si doveva ravvisare il nemico ed il pericolo numero uno nel fascismo o peggio ancora nell'uomo Mussolini, ma che il male più grave sarebbe stato rappresentato dall'antifascismo che il fascismo stesso, con le sue infamie e nefandezze, avrebbe provocato; antifascismo che avrebbe dato vita storica al velenoso mostro del grande blocco comprendente tutte le gradazioni dello sfruttamento capitalistico e dei suoi beneficiarii, dai grandi plutocrati, giù giù fino alle schiere ridicole dei mezzi-borghesi, intellettuali e laici."

Amadeo Bordiga, "Una Intervista ad Amadeo Bordiga", 1970.
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Attali"Non bisogna escludere, infatti, che questa crisi provochi un movimento di rivolta e di violenza politica senza precedenti, accompagnato da un ritorno all'odio di classe. Dopotutto, non sarebbe una formidabile conferma della validità dell'analisi di Marx, quella di un capitalismo che splende, mondiale e suicida? Questa crisi è anche l'occasione per comprendere come un piccolo gruppo di persone, senza produrre ricchezza, possa accaparrarsi nella più completa legalità e senza essere controllato da nessuno una gran parte della ricchezza prodotta. E anche per vedere come questo stesso gruppo, avendo rapinato qua e là - sotto forma di premi e bonus -, stia facendo pagare i suoi formidabili profitti ai contribuenti, salariati, consumatori, imprenditori e risparmiatori di tutto il mondo, obbligando gli stati a trovare in pochi giorni, per riempire i vuoti lasciati nelle loro casse, delle somme di denaro mille volte superiori a quelle che gli stessi governi rifiutano ogni giorno ostinatamente ai paesi più svantaggiati e ai morti di fame del resto del mondo. Certamente, questa confisca si attua in un modo legale, "onesto", non violento. E' del resto ciò che costituirà, agli occhi di alcuni, il principale motivo di una rivolta: se questo è legale, allora il sistema che permette tale aberrazione non ha più ragion d'essere!"

Jacques Attali, "La crisi e poi?", 2009.
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Walesa"E' necessario un comunismo per il XXI secolo. Altrimenti la stessa nostra civilità rischia di essere distrutta. Viviamo in un mondo, nel quale il 10% possiede tutte le ricchezze e il 90% vive in miseria. Mai ci sono state così tante guerre, che vengono giustificate con la necessità di esportare la democrazia. Ma, guarda caso, si interviene solo dove c'è il petrolio e delle vere dittature non gliene frega niente a nessuno... Mai avrei immaginato che, dopo aver passato tutta la vita a lottare contro il comunismo, sarei giunto alla conclusione che è necessario un comunismo rinnovato nella sue forme"..

Lech Walesa, "Wałęsa: Je čas na komunismus XXI. století", "Publica.cz", 2 Marzo 2011.

 
 
 
 
 
 
 

Mann"Collocare sul medesimo piano morale il comunismo russo e il nazifascismo, in quanto entrambi sarebbero totalitari, nel migliore dei casi è superficialità, nel peggiore è fascismo. Chi insiste su questa equiparazione può ben ritenersi un democratico, in verità e nel fondo del cuore è in realtà già fascista, e di certo solo in modo apparente e insincero combatterà il fascismo, mentre riserverà tutto il suo odio al comunismo.".

Thomas Mann.
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Blum"Gran parte della propaganda anticomunista ha denunciato aspramente il trattato tedesco-sovietico del 1939, ignorando però totalmente il fatto che i russi furono costretti a siglare quel patto dai continui rifiuti da parte delle potenze occidentali, in particolare gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, di unirsi a Mosca per affrontare la minaccia nazista, e del resto quelle stesse potenze si erano già rifiutate di accorrere in aiuto del governo spagnolo di ispirazione socialista assediato dai fascisti tedeschi, italiani e spagnoli".

 William Blum, "Il libro nero degli Stati Uniti", 2003.
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"...olocausto americano, (...) la negazione di questo olocausto è molto più radicata di quella dell'Olocausto nazista. Così forte e radicata è la mancanza di conoscenza dell'olocausto americano, (...) che coloro che lo negano non ne sono nemmeno consapevoli. Eppure, alcuni milioni di persone sono morte a causa di questo olocausto e molti altri milioni, a seguito degli interventi militari americani, sono stati condannati a vivere nella miseria e nella tortura, dalla Cina e dalla Grecia degli anni Quaranta, all'Afghanistan e all'Iraq degli anni Novanta."

 William Blum, "Il libro nero degli Stati Uniti", 2003.
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La Grassa"la sinistra, o se si vuole il centrosinistra, è un cancro ormai in metastasi nella società italiana. (...) per certi versi, quella che si indica come sinistra «radicale» è il peggio del peggio. (...)
Certi individui, senz’altro in buona fede, perseverano nell’errore di prospettiva per cui credono che la sinistra ci salva almeno dalla destra; anzi nemmeno da questa, ma soltanto «da Berlusconi». Un errore catastrofico, definitivo, che porterà alla sparizione di ogni forza effettivamente critica dell’attuale organizzazione sociale. L’infezione mortale proviene dalla sinistra; ci si sforzi di analizzare la situazione anche soltanto con lo strumento marxista non ancora «rivisitato» e non trasformato per adeguarlo ai tempi. La destra è semplicemente la risposta malata a questo cancro che è la sinistra; più precisamente, è l’immunodeficienza di un organismo che non riesce a contrastare i germi patogeni di sinistra che irrompono con sempre maggiore virulenza nel «corpo» della nostra società.".

Gianfranco La Grassa, "Dedicarsi all'analisi".

 
 
 
 
 
 
 

Del Noce"Una morale basata sull’esaltazione del piacere... un regno della donna (...) l’avanguardia prendeva coscienza di quella che doveva essere la sua vera posizione... e neppure giudicava errata la proposta comunista, ma soltanto inadeguata; il marxismo doveva essere completato moralmente con Sade e con Freud (...)
Passiamo ora alle forme più elevate della cultura laica. (...) Il programma era quello di una continuità illuministica tra liberalismo e comunismo, esigente una reciproca riforma. Ora, tale riforma importava che il liberalismo, per cessare di essere borghese, nel senso corrente, ritrovasse l’antitradizionalismo illuminista, accentuandolo in modo da evitare quegli aspetti per cui l’illuminismo aveva ceduto al romanticismo; ma in tale accentuazione era inevitabilmente inclusa l’abolizione dei divieti, o come oggi si usa dire, con espressione talmente abusata che non si vorrebbe ripeterla, tabù sessuali, quando anche i loro promotori non se lo proponessero. Se Gramsci pensava di procedere da Croce a Marx, la nuova borghesia illuminata intendeva invece andare da Marx a Diderot; ma ci si può fermare a Diderot, o non si deve invece, imboccata questa via, procedere verso Sade? (...)
La rivoluzione sessuale è effettivamente il punto d’arrivo dello «scientismo». (...)
Ciò praticamente significa che nella società successiva alla rivoluzione sessuale, le disuguaglianze economiche, pur nel benessere universale, possono continuare a sussistere; su questo punto la rivoluzione sessuale può benissimo accordarsi con le idee dei teorici della società del benessere. È noto come il vecchio radicalismo, espressione politica della vecchia borghesia, contrapponesse all’avanzata socialista il diversivo anticlericale; con perfetta analogia il nuovo radicalismo, espressione della borghesia nuova, è portato a contrapporre all’avanzata comunista il diversivo sessuale. (...)
Piuttosto che di pace dovremmo parlare di «violenza permanente»"

Augusto Del Noce, "L'Erotismo alla Conquista della Società", 1993.
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"Nonostante la perfetta lealtà intellettuale del suo autore, il gramscismo si rivela come una sorta di equivoca composizione di negativismo estremo e di conservatorismo; come versione rivoluzionaria dello storicismo comporta la negazione più radicale di ogni traccia di valori assoluti, permanenti, metastorici; quel che però non nega è la continuità «moderna» con la borghesia. L’esito del gramscismo e dell’eurocomunismo non può essere che quello di trasformare il comunismo in una componente della società borghese ormai completamente sconsacrata, o di agire per la sua definitiva dissacrazione corrispondente a quella che è l’intenzione profonda dello spirito borghese. Non stupisce perciò se il comunismo italiano appare oggi come la forza più adeguata a mantenere l'ordine in un mondo in cui qualsiasi religione è scomparsa; non soltanto la religione cattolica, ma ogni sua forma anche immanentistica e secolare; anche la fede nel comunismo. L'insoddisfazione sincera dei rivoluzionari autentici trova giustificazione. Certo, il comunismo gramsciano può riuscire, ma realizzando l'esatto opposto di quel che si proponeva."

Augusto Del Noce, "Il Suicidio della Rivoluzione", 1978.

 
 
 
 
 
 
 

Ieri e oggi.
LuxemburgLiebknechtMatteottiGobettiSacco e Vanzetti
SandinoGramsciKosmodemianskaiaSecondariDi Nanni
VelouchiotisGuAnyingBeloyannisRosenberg
AudinClaroLumumbaMatteiTorres
MossadeqQassimTaniaGuevaraSukarno
Vittime del totalitarismo capitalista imperialistico e oligarchico.

 
 
 
 
 
 
 

Ieri e oggi.
SchneiderCabralCaamanoSecchiaAllende
JaraBikoRomeroSandsDlimi
BishopSankaraCeausescuElenaHonecker
NajibullahHaniHabyarimana NtaryamiraRakicCorrie
CalipariMilosevicHusseinArrigoniGheddafi
Vittime del totalitarismo capitalista imperialistico e oligarchico.

 
 
 
 
 
 
 

Quale sarà la prossima vittima dell'imperialismo?
Who's next?
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NO alla base Dal Molin!
NO scudo stellare USA!
NO allo scudo stellare USA!
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Con Gaza!

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Stop precarietà!
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Giù le mani dalla Libia! Giù le mani dalla Siria!
Libia, Siria.
Hands off Libya! Hands off Syria! 
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US Deaths in Afghanistan: Obama vs Bush. Click here to learn more.
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NO
No NATO
NATO 

 
 
 
 
 
 
 

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