Skizopsycho

Cąpita, nella vita quotidiana,  di incontrare persone che si proclamano sostenitrici di libertą di pensiero, di parola, di espressione.
Vi č mai successo di avere un'opinione diversa dalla loro, anche in merito ad un'inezia? La chiusura č immediata e non ammette possibilitą di replica.
L'ho sempre chiamata 'mentalitą ad imbuto': la partenza č larga, ci passa ogni idea ('tutto č lecito'); l'arrivo č un pertugio, attraversabile solo da una minima parte di quel 'tutto'. Come a dire: Evviva la libertą di pensare, ma solo il mio modo di farlo č quello giusto.
Non ho mai sopportato la tendenza, la propensione e la volontą di 'ergersi a giudici o censori', soprattutto in chi offre (o dovrebbe offrire) strumenti di libera espressione.
E' corretto che ci siano regole da seguire e sono d'accordo con il principio di rimanere nei limiti del 'buon gusto' e di fare in modo che nessuno si senta offeso dai contenuti o dalla forma degli stessi.

Bene, io mi sento offesa:

dall'incapacitą di vedere satira e ironia per quello che realmente sono

dalle scelte dei BdG, fatti di copia/incolla, di culi di veline, di lingua italiana quantomeno scadente, di cuoricini trp duci, di contenuti inesistenti

da alcuni utenti, privi di ironia ed autoironia, che portano la loro qualifica (o millantata tale) di 'pubblica ufficialitą' all'interno di questo mondo virtuale, allo scopo di rendere pił efficaci le loro opinioni (ma sarebbe meglio dire minacce)

da chi confonde 'questa' con la vita reale e teme che un post, semplicemente ironico e palesemente frutto di fantasia, possa fargli perdere la faccia.

Vorrei chiarire, inoltre, che questi non sono giudizi, ma esternazioni del mio sentire odierno e che MAI negherei la libertą di espressione alle succitate categorie, anche se -ripeto- mi offendono.

Chiarificazione 1:
http://blog.libero.it/ArabeFelici