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un paese ci vuole per non essere soli (Cesare Pavese)

 

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Post N° 1103

Post n°1103 pubblicato il 13 Settembre 2008 da snoopy68


Sul sito curato da Jacopo Fo ho trovato questa analisi "storica" che mi è sembrata interessante

Spartaco, i Sioux, la resistenza africana

A Roma, nel 73 a.C., sotto la guida di Spartaco gli schiavi si ribellarono, tenendo testa all'esercito romano per due anni, ma alla fine furono sconfitti e 6000 di loro furono crocifissi lungo la Via Appia. Si trattava tuttavia di una denuncia senza precedenti del sistema fondato sulla schiavitù.

Negli Stati Uniti d’America ai tempi della “conquista del West”, alcune tribù opposero resistenza; avevano ottenuto cavalli dagli spagnoli e fucili da francesi e inglesi, e li usarono con scaltrezza, in particolare nel caso delle tribù Apache e Lakota (i Sioux): Ma la potenze di fuoco dei coloni fu inevitabilmente superiore e le tribù furono rimosse con la forza dalla loro patria ancestrale.
Nel 1830, per esempio, 50.000 Cherokee della Georgia furono
radunati in campi di prigionia e fatti marciare in inverno, fino a riserve preparate per loro in Oklahoma. Molti non sopravvissero al supplizio.


Le riserve erano state collocate in territori che i bianchi non volevano, e se gli indigeni ne uscivano venivano decimati dalle mitragliatrici dell’esercito. Alcuni opposero più resistenza di altri: i Lakota dichiararono guerra in difesa della loro patria sulle Colline Nere, in cui i coloni avevano scoperto l'oro. Essi distrussero un distaccamento della cavalleria statunitense guidato da Custer, ma subirono poi una reazione spietata e vennero sconfitti in modo conclusivo nella battaglia del Ginocchio Ferito (Wounded  Knee) nel 1890.
A questo punto, dei quattro milioni e mezzo di indigeni che avevano abitato il Nordamerica nel 1500, quelli superstiti erano meno di mezzo milione
.


E' piuttosto diffusa l’idea che i popoli africani non reagirono ai
colonizzatori europei. In realta' vi furono numerose rivolte anche molto consistenti; nel territorio dell'attuale Burkina
Faso, ad esempio, la rivolta dei Marka, Bwaba, Bobo, Samo e Gourounsi, nel 1915 - 1916, sollevò quasi 300.000 persone contro il reclutamento militare e le esazioni degli agenti dell'Amministrazione Coloniale, ma fu crudelmente repressa
tra l’aprile e il settembre 1916, e porto' alla divisione di Alto Senegal e Niger, un territorio troppo vasto per essere controllato efficacemente, e alla creazione della colonia dell'Alto Volta (oggi Burkina Faso).

Insomma, come sempre accade di fronte alla forza, il potere si riorganizza per continuare a esercitare indisturbato il suo controllo, ciò che può sorpenderlo e metterlo in scacco e' quanto e' mosso da una logica nuova, che non fa leva sulla forza fisica o militare, ma piuttosto sulla forza della coscienza.
Una forza che rifiuta l’ordine esistente e propone una visione radicalmente nuova.



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