Premesse
Ancora una volta si è dovuto assistere alla solita vergognosa crociata mediatica contro l’Inter, il solito fazioso, meschino e ipocrita attacco contro la squadra nerazzurra.
Qui, come sempre, cerco di far risaltare le continue contraddizioni che affliggono i giornalisti italiani. Proni al potere politico e a certe logiche di mercato, questi meschini elementi fanno anche leva su due importanti quanto decisivi fattori: primo fattore è la censura che possono attuare a causa dell’assenza di una qualsiasi voce dissidente dal monopolio che sono riusciti a creare; secondo fattore sul quale poter contare è la scarsa memoria che colpevolmente ha quella che può considerarsi una specie ormai avviata sulla via dell’estinzione, ovvero quella del tifoso obbiettivo.
Prima però di questo mio proposito, mi sia permesso di fare i complimenti all’Inter.
Sofferenza e orgoglio
Con l’orgoglio dei Campioni l’Inter è riuscita a rimediare ad una partita che sembrava compromessa. Con l’orgoglio e con, purtroppo, solo pochi sprazzi di bel gioco l’Inter è riuscita a rimontare una roma che, pur avendo giocato un ottimo primo tempo, ha avuto il demerito di non riuscire a chiudere la gara.
I soliti meschini attacchi mediatici
Non ho usato a caso quel termine… Orgoglio è quella parola che i giornalisti solitamente riservano ad altre squadre quando queste vincono o rimontano soffrendo, quando nelle loro gare si assiste ad episodi arbitrali dubbi a loro favore.
Qual è la tecnica adottata dall’abietta categoria dei giornalisti? Facciamo un esempio: la juve, il milan o la roma soffrono dannatamente per tutta la gara ma, alla fine, riescono comunque a portare a casa il risultato, magari, come scritto sopra, con un episodio
arbitrale dubbio a loro favore. Qual è il comportamento del giornalismo italiano? Nessun accenno (se non in decima pagina, oppure con un carattere leggibile solo da chi ha una vista di 20 decimi oppure appena sussurrato in tv) all’episodio arbitrale e grande enfasi, con termini da trionfo, riservata a una di quelle squadre che ha ottenuto il risultato favorevole.
Cosa accade invece quando la stessa cosa accade all’Inter? Succede che siamo costretti ad assistere ad una continua e sempre maggiore mortificazione della morale e dell’etica giornalistica che dovrebbe basarsi sull’imparzialità del giudizio. In questo caso leggiamo e vediamo enfatizzati gli episodi dubbi finiscono per essere favorevoli all’Inter con titoli espliciti come: “le mani sullo scudetto” oppure “regalo all’Inter”, questo giusto per citare solo gli ultimi.
Il contatto sembra proprio evidente ma, in ogni caso, se a caldo non si riesce ad emettere un giudizio definitivo e inappellabile, mi chiedo: come si possa pretendere che un arbitro prenda la decisione giusta (e per giusta ormai si intende CONTRO l’Inter) in una frazione di secondo; come si possa dunque parlare di regalo. (Per non parlare dell’intervento di Baptista su Cambiasso nell’azione dell’ 1-3. Tanti interventi uguali, a parti invertite, sono stati infatti fischiati.)
Desta comunque curiosità il “balletto” tra il ‘corriere dello sport’ e la ‘gazzetta dello sport’… spesso infatti si alternano nello sfornare titoli ingiuriosi nei confronti dell’Inter; una volta attacca il primo, quella successiva il secondo. Verrebbe quasi da pensare che possano avere timore…
Divertente e bizzarra come ipotesi… sì perché in fondo l’Inter, nelle sue fila, non ha né industriali di richiamo, né grandi editori, né tanto meno presidenti del Consiglio!
Al massimo l’Inter può “vantare” un presidente che non brilla per coraggio e che sembra essere suddito dei veri poteri forti, ovvero quelli esterni al mondo del calcio. Un presidente che non è stato mai in grado (oppure che non ha mai voluto) di prendere veramente posizione in difesa della squadra e dei suoi allenatori (specialmente del precedente, ovvero Roberto Mancini).
Lo schieramento che il mondo giornalistico ha preso contro l’Inter è ormai palese e conclamato, da ‘via Durini’ arrivano però flebili voci di protesta, quasi con il timore di poter arrecare disturbo.
La crociata contro Mario
Un timido risveglio forse c’è stato per la vicenda di Mario Balotelli.
L’indegno mondo della stampa ha infatti, con “ventennale” memoria, colpevolmente taciuto e censurato quello che è accaduto domenica sera allo stadio Giuseppe Meazza.
Quello che ci è stato detto è che Balotelli è stato un provocatore, che ha offeso i tifosi romanisti… Io sono seriamente preoccupato quando si modifica e distorce la verità…
Fortunatamente io ero allo stadio Meazza domenica sera, fortunatamente ho potuto vedere con i miei occhi e sentire con le mie orecchie.
Balotelli è stato oggetto di continui e reiterati insulti e ululati razzisti, solite manifestazione di becero razzismo, ovvero profonda ignoranza, inciviltà e mancanza di intelligenza.
L’anno scorso è stata giustamente squalificata la curva dell’Inter per uno striscione razzista durante la gara col Napoli. Ce la ricordiamo oppure no l’indignazione colossale che colpì l’Italia intera?
Con grande ipocrisia tutti si scagliarono contro gli ultras dell’Inter. Scrivo ipocrisia perché episodi come quello si registrano in molti stadi del nord senza che ci sia lo stesso risalto.
Ora, se mi è permesso, domenica e lunedì il fatto è stato molto più grave… Con Balotelli si è taciuto e censurato il grave episodio di razzismo che c’è stato. Grave ancora di più perché, invece di denunciare il caso, ci si è scagliati contro un ragazzo di 18 anni che ha “osato” reagire alla pesante cappa di intolleranza presente nel settore romanista.
Ho letto anche di giocatori e dirigenti della roma invocare la squalifica di Balotelli tacciandolo solo come provocatore… questi piccoli uomini dovrebbero solo vergognarsi.
Uguale comportamento ha ovviamente adottato la stampa.
Peccato, davvero peccato che si siano dimenticati di quanto successe appena un anno fa e sempre al Meazza per INTER – roma. Io mi ricordo di totti (in minuscolo perché anche lui è un piccolo uomo), io mi ricordo che dopo aver segnato andò sotto la curva degli ultras interisti per deriderli platealmente…

Bassi valori, alti valori
Razzismo, faziosità e ipocrisia allo stato puro… una triste storia.
Peccato che a tutte queste grandi “qualità” abbia aderito con entusiasmo l’allenatore della juve ranieri (la collezione dei piccoli uomini sembra non finire mai), il quale sembra perdere sempre l’occasione per tacere.
Io comunque negli occhi e nella memoria voglio conservare anche le immagini di una bellissima rimonta, voluta con determinazione e ottenuta con il cuore, la classe ed il carattere. Ottenuta da un gruppo internazionale di ragazzi che non conosce la triste dimensione del razzismo.
Forza Ragazzi!
Ale
Inviato da: tattoosupplies888
il 07/09/2010 alle 08:17
Inviato da: press10
il 01/06/2008 alle 02:29
Inviato da: Gempo
il 24/05/2008 alle 10:57
Inviato da: biscioneA.D
il 20/05/2008 alle 17:17
Inviato da: Gempo
il 03/05/2008 alle 16:53