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Quando un uomo dice di aver esaurito la vita, significa che la vita lo ha esaurito
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Esegesi di Facebook
Post n°187 pubblicato il 27 Settembre 2008 da Lilly_84
Un giovane moderno si balocca con poco. Questa massima, che certo non fa onore alla mia generazione, è la spiegazione plausibile per il dilagare di certi prodotti telematici ormai noti ai più. Anche io, che nel mio confino di saccenza e alterigia pensavo di essere l'unica mosca bianca esistente, sono stata risucchiata in tale vortice.
Il mondo sempre più globalizzato sembra, paradossalmente, portare a sempre più folle lontananza tra le persone: se una volta bastava trovarsi nella stessa balera danzante per scambiare due parole, oggi ci serve bypassare le facce, i rossori, gli sguardi con il costoso monitor del nostro nuovo pc super accessoriato, cullare questa conoscenza con il sottofondo del successo musicale del momento e coperti dal nick più idiota che ci è venuto in mente. Parlo del dilagare di Facebook, a cui perlatro sono anche io iscritta e che devo anche ringraziare infondo - ma vabbè se ne riparlerà di questa cosa se sarà; ma l'argomento potrebbe anche essere esteso a Msn, a My Space e a qualsiasi altra diavoleria della rete, tanto il concetto è lo stesso. Come nasce un tomento? Beh gli albori sono sempre gli stessi: "Ma come non sei iscritto????" "Ma come, non ce l'hai?" e tu resisti per quel tanto che ti permette di essere additato come anticonformista salvo poi soccombere dalla curiosità....ma che l'è stà roba, la voglio pure io! rivendicando quel diritto al cosumismo che tutti hanno. Come si mantiene un tormento? Il meccanismo, ideato per gente semianalfabeta e quindi molto semplice, ti incolla come carta moschicida alla sedia del tuo pc per ore e ore a vagliare la quantità ultra di foto in tuo possesso per cercare quella in cui si è rimasti meno peggio del solito - perchè "che faccio, sembro la solita sfigatella in un ambito così importante? No no, adesso faccio un po' di foto stile Naomi così vedrai tutti come saranno colpiti dal mio charme!!!!" (sigh!) Dopo attenta selezione è il momento di girare per la rete in cerca delle persone a te più care: "Ma come non c'è, ma mi ha detto che c'era!", "Ehi ma guarda quello, quanto tempo!", "Ma c'è anche tizia...ah no, con lei ho litigato nella vita reale per cui anche qui siamo in lite...giusto?" (traslare le categorie emotive dal reale al virtuale è sempre la scelta migliore...e meno male: almeno resta ancora qualche barlume di intelligenza!.... ancora....). Come prolifica un tormento? Il momento della vetrina è il peggiore: atteggiati alla Naomi in ricerca disperata dell'amico storico da contattare. In ansiosa ricerca dei cognomi che non ti ricordi, confinato nel tuo limbo di amnesia, disperato dalla vista della tua lista amici lunga come un telegramma, aneli compagnia fino a che la prima buonanima ti grazia. E da lì comincia tutto: chat, bacheche, gente che ti contatta ma manco ti conosce giusto per simpatia, gente che vorresti contattare ma ti piglia male perchè non sai nemmeno se si ricorda di te, amici delle elementari, amici dell'Università, attori del cinema, sportivi: ci sono tutti su Facebook!!!!! Sto ultimando il messaggio in lingua inglese da mandare a Clive per diventare sua amica (e me lo immagino come sia davvero Clive, ma che faccio???? non provo l'emozione di vedere il suo nome nella mia lista amici???? ma figuriamoci!) ma mi fermo a riflettere: alcuni li vedo spesso, altri abitano a 20 metri da casa mia ma è servito un monitor per riallacciare i rapporti.... Forse siamo tutti più virtuali, forse siamo tutti decisamente pazzi. ... o magari più semplicemente, più soli e impacciati nel mondo. |
Inviato da: ladymiss00
il 28/11/2012 alle 19:28
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