Creato da storie il 03/01/2009

FONDALI

Libri, Cinema, SerieTv e Politica

 

« Istantanee di una pedalataBiancaneve è Fantasy »

Super Mario Bros

Foto di storie

Ci sono date nella storia che ciascuno di noi è obbligato a ricordare. Alcune generiche segnano i grandi smottamenti della storia occidentale:  12 ottobre 1492 scoperta dell’America, 14 luglio 1789 presa della Bastiglia, 6 giugno 1944 Sbarco in Normandia…

Altre più modestamente ricordano la formazione della nostra nazione e i suoi momenti più traumatici: dal 1861 (unità d’Italia) al 1992 (strage di Capaci).

Io vorrei ricordare due date molto recenti che rappresentano due bandierine da posizionare nello scacchiere della storia italiana e da riportare nei libri di scuola: 12 novembre 2011 e 28 giugno 2012.

12 novembre 2011. Il crack di borsa e spread mette l’Italia in ginocchio. Chi fino allora negava la crisi è messo di fronte ai fatti: dimettersi o portare l’Italia alla rovina? Qualcuno s’impunta, il parto è difficile, lungo, una sorta di agonia. Il paese dopo 20 anni di speranze frustrate è pronto ad accettare un qualsiasi cambiamento che sia nel segno della serietà, della presa in carico di responsabilità concrete. Berlusconi se ne va dal Quirinale in mezzo ai fischi della folla. Una folla esultante per tutta la notte segue le auto blu dell’ex premier fin sotto casa sua. Quella stessa casa che più di ogni altra cosa ha dato luce alle cronache che vedevano passare di lì femmine dall’ambizione smisurata accompagnate dal proprio impresario.

28 giugno 2012. Non è passato un anno, ma pare passato un secolo. "Nani e ballerine" di craxiana memoria sembrano sepolti dalla sabbia. Non più un politico inutile a tener banco nei telegiornali. Il ciclone del MoVimento 5 stelle, con sobrietà di metodo, sta facendo sfacelo di funghetti avvelenati confezionati dai media “tradizionali” neanche fosse Mario Bros. Ma i due Mario che fanno la storia in questa torrida giornata di fine giugno sono Monti e Balotelli, e lo fanno per più di una ragione.

Mario Monti batte la cancelliera tedesca Merkel 1-0. Ossessionato dal debito pubblico italiano ormai fuori controllo e dalla fame dei mercati finanziari che se ne fregano di storia, cultura, risorse, potenzialità ma guardano ai numeri, in qualsiasi parte del mondo si trovino col segno più davanti (e non è questo il nostro caso, le ragioni già le conosciamo, inutile infierire), il nostro premier-tecnico studia un piano per incastrare la tedesca in una tenaglia fatta da Italia-Spagna con l’appoggio esterno di quel gran comunista francese di Hollande. In pratica si escogita un programma che tutti sono obbligati a sottoscrivere e che in qualche modo “tuteli” i paesi meno virtuosi dalla bancarotta senza dover passare dall’incudine della Troika (quella sorta di governo-ombra che ha obbligato la Grecia a tagliare anche pane e latte). Una vittoria che non solo segna la credibilità riconquistata dal nostro paese dopo decenni di cucù e risatine, ci riporta ai fasti della creazione dell’Euro, se non addirittura alla fondazione del MEC in quel di Roma nel 1957. Insomma, roba non da poco, e per dire come eravamo messi! Il NODO, al di là dello scudo che in qualche modo dice al mondo: “guarda, caro speculatore finanziario internazionale, che se vuoi scommettere contro l’Italia stai scommettendo contro tutta l’Europa”, rimane quello della politica interna, pur sempre rappresentata da  facce inette e interessate che hanno fatto danni a loro insaputa. La vittoria di Monti potrebbe innescare una perdita elettorale per la Merkel in patria e forse un allineamento alla corrente sinistroide della Francia (con echi dall’America di Obama, visto il suo recente rispolvero sul tema della sanità pubblica).  Quel che sarà di noi nel 2013 è tutto da vedere, anche se il M5S non fa che crescere nei sondaggi pescando in quel 40% di schifati del partitismo.

Mario Balotelli è invece l’icona della rivalsa “culturale” dell’Italia più popolare. Conoscevo poco il calciatore, essendo io notoriamente uno poco attento allo sport da tv, sapevo un po’ della sua nomea, del suo colore di pelle e degli insulti che un certo popolo da stadio veteroleghista gli rivolgeva. Quando l’ho visto mettere in porta il pallone in quel modo ho gridato al fenomeno. Quando l’ho visto abbracciare la madre adottiva ho pensato al genio. Una madre non più giovanissima, una donna che probabilmente ha portato il figlio agli allenamenti, ha fatto sacrifici e ha sognato insieme a lui. Insomma, la sintesi di un certo mondo sociale, molto diffuso ma poco pubblicizzato, in un’immagine che resterà nella memoria. E questo è il vero successo storico che ricorderemo: il nostro paese che esce in una volta sola, in una data simbolo, dal provicialismo. Un premier che ci riporta (provvisoriamente) ai fasti da grande potenza europea, un figlio del Ghana che adottato da una famiglia del bresciano diventa simbolo di un’Italia vincente.

Questo stavamo aspettando per rialzarci, questo abbiamo ottenuto. Non  sarà importante vincere la finale europea, le medaglie dopo due settimane si dimenticano, è stato importante però che tutto il paese abbia gioito e pianto per questo: un’infusione di fiducia che non è stata studiata a tavolino, è stata una combinazione di eventi, ma talmente alchimistica da non dover essere per forza fine a se stessa!

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

ULTIME VISITE AL BLOG

storieFilmmaker70tinaglilucajuly640hotel.tassilorenzo2203robertopedretti15semplicementeromydaunfioredaniela.g0giulio.sacchettiAfroditemagicaphoenix0100claudia.sognoslavkoradic
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963