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Passato Remoto, Futuro Prossimo?

Quando una gita domenicale è fonte di riflessioni...

Si sa che siamo il paese delle rovine, ma non ci rendiamo conto di quanto possano essere rovine sfruttabili!

Con gli amici "grillini", che scopro sempre di più ricchi di risorse (e infatti molti se ne vanno all'estero, in questo caso l'amico che ci ha portati in gita e fa l'archeologo è appena approdato in Australia...), ci siamo arrampicati sul monte Tuscolo, a pochi km da Frascati, e lì ho ri-scoperto lo stato d'abbandono e di disinteresse che noi abbiamo per le nostre rovine.

Rovine fisiche e morali, mi viene da dire a questo punto. Il sito è di un effetto senza pari. Si domina dall'alto Roma fino al mare e le valli dei Castelli Romani, il tutto lasciato in stato di degrado impressionante, non tanto per le immondizie che grazieaddio almeno qui non attecchiscono (le preferiamo vicino a casa, ma questa è un'altra storia...), quanto per l'infestazione di erbacce e rovi, laddove tuttavia pare che le mani dell'archeologo e le guide di buona volontà facciano il loro lavoro.

L'antichissima città di Tuscolo è di origine latina, parliamo del 1500 avanti Cristo! Prima della Guerra di Troia! E ad oggi rimangono tracce di strade, mura e addirittura un teatro (ma di origine romana). Un sopralluogo affascinante, ma non percepibile ad occhio nudo, ci vuole qualcuno che ti indichi, che sappia, una guida anche scritta, un percorso segnalato. Niente.

Mi è venuta subito alla mente Tuscania, e la mia lettera al Corriere di qualche anno fa. Una lettera che portò alcuni tuscanesi a scrivermi e a indicarmi come le cose che "denunciavo" fossero così sentite e condivise.

Sarebbe forse un dettaglio trascurabile il fatto che un paio di siti storico-artistici-archeologici (nel calderone dei beni culturali nostrani) siano oggi dimenticati, eppure il "grillino archeologo" me ne ha segnalati nel Lazio degli altri.

Sono andato sul web e ho visto le foto:

Vulci

Castro

Cencelle

Saranno di sicuro le mete delle mie prossime gite, e relazionerò con foto e video, questa specie d'avventura: partire con poche indicazioni e farsi incantare da tracce di Storia che appaiono come dal nulla.

Da farne una battaglia politica e culturale forse, certo è che le rovine all'estero le preservano, ci fanno lo sbigliettamento, le tutelano come una sorta di copyright che ne garantisca un'entrata economica anche solo per sostenerne la manutenzione.

La mia idea rattoppata dopo la gita domenicale era quella di una sorta di "turista ficcanaso": il tedesco o l'inglese o l'americano che come Goethe ha voglia di scoprire l'Italia nelle sue radici più profonde si paga il sopralluogo archeologico finanziando in qualche modo scavi e consolidamenti. Lui guarda, l'archeologo lavora.

Resta il fatto che una vera Rivoluzione Italiana non potrà prescindere dal fare in modo che la nostra vera ricchezza, il patrimonio storico, porti benessere e non il solito precariato, che poi fa dire ai giovani di buona volontà: io quasi quasi ci provo in Australia!...

 
 
 
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