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AMICI PER SEMPRE

Post n°52 pubblicato il 20 Marzo 2012 da luvif
 

- Anna ed io Camminavamo sottobraccio nella sera, da un'ombra all'altra dei lampioni scherzavamo e ci raccontavamo storie. Quanto era bella, sedici anni appena.

 La stavo accompagnando nella sua briosa ricerca di un paio di calze a rete. Eravamo all'antivigilia di capodanno dell'ottantuno. Diceva che voleva far colpo su un tale quella notte; ma ben sapevo io per chi erano quelle calze. Da anni   rompeva l'anima col suo torace piatto come un'asse, senza il minimo abbozzo di quei piccoli seni che invece da qualche tempo si notavano sotto  l’onnipresente poncho multicolore. Finalmente poteva celebrare la sua femminilità senza più sentirsi una bambina.

Io come un qualunque bulletto di borgata, idealista e anche un pò qualunquista, facevo di tutto per declamare le mie idee riguardo al ballo e alla disco di quegli anni, preferendo musiche più impegnative come i Pink Floid o qualche canzone di Venditti, però accidenti quando lei entrava in pista i miei convincimenti sparivano tutti  e rimaneva solo il rammarico di essere negato nella danza, persino quella del mattone... e a me come incantato non rimaneva altro che guardarla danzare,leggera come una farfalla, sempre ben attento a che qualcuno non allungasse troppo le mani, a turbare la sua gioia, per esser li, a divertirsi, sentendosi al sicuro perchè tutti quei ragazzi sconosciuti, a me mi conoscevano bene, e sapevano cosa stringeva la mia mano sempre infilata nella tasca del giubbotto di similpelle nera.

 Dio come profumavano i suoi capelli lunghi, e la sua voce ancora oggi nel rievocarla, calda e sensuale, un brivido mi sale lungo la schiena.  Quella nota di allegria quando mi chiamava per una sigaretta o un sorso del mio whisky and Coca. Oppure se mettevano un lento, lei subito correva a tirarmi in pista, tenendoci teneramente stretti uno all'altro e il ciclopico sforzo che dovevo fare per ignorare i suoi seni che mi pungevano il petto. Si, perchè il nostro era un rapporto speciale, eravamo amici.

  La nostra differenza di sesso era solo un piccolo inconveniente, niente di più, che ben presto imparammo a tenere a bada, come una bella e selvaggia tigre a suon di frustate. Capirai, c'erano in giro tempeste ormonali tali da far impallidire un Tornado...   

Quanto tempo è trascorso da quella notte? Ventisette anni suonati. Sono quattordici anni che non ho sue notizie.

Senza averla mai dimenticata. Non si può dimenticare una donna come lei. Non dopo averla tenuta fra le braccia, l’ultima volta che ci incontrammo andammo a cena fuori, in un localino tutto chiasso e musica rock, mangiammo da schifo e pagammo molto per una pizza grumosa nella città eterna ma che vuoi eravamo finiti in un locale di periferia.

 Parlammo per tutta la sera delle nostre disavventure, soprattutto del suo ex marito e del nuovo amico venuto fuori non so come da uno sperduto paesino fuori Roma, vicino di casa di sua sorella. Era molto eccitata nel raccontarmi come la faceva sentire viva e ancora bella nonostante tutte le sofferenze passate.

 Ne sapevo molto io, infatti, l’avevo anche accompagnata con la mia auto a sposarsi appena sei anni prima. Debbo dire che quella serata finì prima di essere iniziata.

Al momento e anche nei giorni a venire non ci feci molto caso, perchè distratto da tutto ciò che mi stava capitando, ma la mia amica, e io in quell’occasione, non ci riconoscemmo, vestivamo infatti panni non nostri. Volevamo fare i vissuti e un po’ lo eravamo pure, ma invece eravamo solo degli illusi che recitavano una parte, proprio come in un film di terz’ordine e per giunta dal tema pure squallido. I cocci d’una vita frantumata dal divorzio.

 Ci sarebbero voluti infatti gli anni a venire per capire appieno l’entità del danno subito e quella volta fummo proprio vicini a rovinare tutto.

Per un attimo corremmo il rischio di finire a letto insieme, non più attratti dal nostro sentirci belli e puri, ma da una mera necessità di non provare seppur per qualche attimo quel gelo pungente che avevamo nel cuore. Lo capii nell’istante in cui scese dall’auto e andò via piena di stizza trascinandosi  per un braccio il figlioletto semiaddormentato.

 Se avrei fatto il gesto di richiamarla, sarebbe corsa, smarrita e in cerca di comprensione; solo riuscii a mantener fede alla nostra promessa di quella notte di tanti anni prima:

 - Promettiamo che mai ci approfitteremo della nostra debolezza, che sempre rispetteremo la nostra amicizia .-

 E’ quello che feci. Perciò se dovremmo rincontrarci ancora,  potremmo specchiarci  nel candore dei nostri sguardi, Senza arrossire per il ricordo di qualche momento indecente.

Noi però potremmo ancora narrarci le nostre storie d’amore, della vita che male che và,  ha ripreso a scorrere. Perché siamo amici per sempre, fin dal lontano 1979. 

 

 
 
 
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DISTRAZIONE, IL RACCONTO A QUATTRO MANI

NASCE "DISTRAZIONE" IL RACCONTO A QUATTRO MANI, DALLA GENIALE INVENTIVA DI LOSCRIGNO10 E LUVIF.

SEGUITE GLI SVILUPPI E CERCATE DI CAPIRE QUALE DEI DUE ARTISTI DI VOLTA IN VOLTA INTERVIENE A DARE VITA AGLI INTRECCI DELLA TRAMA.

QUANDO VEDRETE RISTAGNARE L'OPERA, PUO' ESSERE CHE GLI AUTORI ACCETTINO SUGGERIMENTI, MA NON E' DETTO...

 

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PRIMA RECENZIONE A PICCOLE PERLE

 
ScarpetteRosse.60 il 14/03/09 alle 17:24 via WEB
Bel libro, molto scorrevole. Quando lo inizi hai voglia di leggere tutte le storie, in ognuna ti pare di trovarti dentro e di viverla. Davvero bravo al mio amicone Nicoletta

 

IL BLOG SI RINNOVA

I° chiedo scusa per la moderazione; tranne le frasi offensive, pubblicherò tutte le risposte.

II° Via via sto eliminando quei post che mi sembrano superflui o non in tema con tutto il resto.

III° Non nascondo a nessuno che lo scopo di questo blog è di far conoscere a più gente possibile il mio libro "PICCOLE PERLE". Quale padre non è orgoglioso di mostrare al mondo intero il proprio figliolo?

IV° I post pubblicati su questo blog sono  l'aperitivo offerto dalla casa.

buona permanenza a tutti.

 

 

 

 

 
 
 

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