Lego technics

Frontalieri: quelli che pagano 2 volte i contributi salariali

Eh già... Mi son dovuto un momento ricredere pure io. Pur comprendendo la natura della circolare n.o 48 emessa dall' Agenzia delle entrate in questo mese di novembre, che elargisce una sorte di minisanatoria a cui dovranno sottostare i lavoratori frontalieri. L' azione dell' agenzia, infatti, ha emesso una circolare con la quale si precisano "chiarimenti" sulla posizione di chi lavora per imprese multinazionali, ma anche frontalieri, in poche parole chiunque abbia all' estero un deposito o conto corrente ai fini dell' accredito dello stipendio o degli altri emolumenti derivati dalla propria attività lavorativa. Una bella pensata che dà subito spazio al pensiero del semplice lavoratore di mandare a quel paese il "bel paese" per questa presa di posizione. In particolare per i frontalieri, proprio perchè si vedono costretti a "sanare" i contributi pagati all' estero, trattenute giustificate anche da servizi che garantiscono la continuità e l' informazione lavorativa estremamente efficienti, in ragione del fisco, che si giustifica dichiarando la decisione essenzialmente per "non penalizzare" lavoratori dipendenti come i frontalieri, che "si caratterizzano per la carenza della volontà di porre in essere comportamenti illeciti finalizzati all' occultamento di disponibilità finanziarie all' estero."

Io, personalmente, non ho parole. Lo stato italiano non ha nemmeno la minima idea dell' organizzazione estera per quanto riguarda contributi e servizi pubblici erogati al servizio dei lavoratori, siano essi cittadini residenti che stranieri con permesso di lavoro, o addirittura di soggiorno. Un gesto del fisco che fa storcere moltissimo il naso soprattutto ai lavoratori frontalieri, in quanto si vedono - come ripeto - costretti a pagare prima un' ammenda per il 2008, e poi a dichiarare il reddito percepito all' estero anche in Italia per pagare ancora contributi sul proprio reddito senza aver minimamente lavorato in Italia, cosa che - a mio giudizio - sarebbe giusto provvedere immediatamente a revocare, in quanto l' Italia per i lavoratori frontalieri (e non per come dice la circolare, anche per i dipendenti di multinazionali) non predispone nessun servizio pubblico o sindacato che interagisca all' estero per sostenere e regolare l' azione lavorativa di persone all' estero.

Trovo quindi questa farsa un vero e proprio danno all' economia locale e nazionale, in quanto spinge - per quanti pochi ne abbiano la possibilità - a valutare l' opzione di mantenere la residenza e pagare 2 volte le stesse cose, oppure cambiare residenza trasferendosi completamente nello stato estero, in questo caso particolare parlo proprio della Svizzera, dato che sono circa 55 mila i frontalieri che giornalmente varcano i confini italo-svizzeri.

Ovviamente, chi è residente nel verbano capirà al meglio questa situazione, anche perchè già vede la precarietà molto elevata di moltissime famiglie della zona e di quei pochi piccoli negozietti che si vedono sempre più costretti a tirare la cinghia per mantenere un' attività che stanno assorbendo gli svariati supermercati costruiti senza pudore e ponderazione nelle nostre zone... Voglio far notare che nel paese Mesenzana, in provincia di Varese, abbiamo ben 3 supermercati nel raggio di 50 metri, cosa che a Milano per ora non ho ancora visto, e soprattutto non c' è popolazione a sufficienza che riesca a far lavorare questi centri così grandi come li hanno costruiti, che soprattutto vanno a danneggiare l' economia di altre attività locali al 90% molto più piccole, senza dare la possibilità di integrare la loro attività con le nuove che si impongono con prezzi assurdi ed assistenze scadenti, per non dire di peggio...