Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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« Caro automobilista delle...Don Ciotti »

Calderoli aggredito nella sua cucina da un extracomunitario

Post n°320 pubblicato il 20 Agosto 2014 da hieronimusb

E' con malcelato rogoglio che il senatore della Repubblica Italiana Roberto Calderoli racconta dell'aggressione subita nella sua casa sui colli bergamaschi ad opera di un subdolo avversario che è riuscito a penetrare fino nella sua cucina.

"Quando l'ho visto ho subito capito che non era dei nostri", racconta l'esponente leghista, "non aveva la camicia verde d'ordinanza!",
Poi continua, "Anche la razza mi sembrava strana, almeno il trota ha braccia e gambe anche se nell'espressione i due si somigliano"

Non poteva nemmeno essere Salvini con una nuova felpa , doveva essere per forza un nemico, tra il verde della pelle spuntava del nero ed ecco che ho capito che doveva essere un extracomunitario mandato dalla Kienge ad aggredirmi nella mia casa

"Vade retro negher! " Gli ho intimato l'altolà in stretto dialetto bergamasco, ma quello ha fatto orecchie da mercante, anzi puntava diretto verso la pentola della cassoela che cuoce continuamente per poter officiare i sacri riti padani.

Un serpente, un vero serpente, tanto che ho immaginato potesse essere Bobo Maroni in uno dei suoi più riusciti travestimenti, il sospetto mi era venuto perchè non aveva il collo, ma poi ho pensato che anche Bobo non avrebbe osato dissacrare la cassoela.

Era il maligno che voleva ghermirmi, sicuramente mandato dal padre della Kyenge, una macumba, un rito voodoo per togliermi di mezzo, ma io non ho avuto pura, ho alzato il sacro mestolo e ho fatto un esorcismo benedicendolo con la cassoela e prendendolo a barottate con il bastone della polenta.
Alla fine si è arreso e posso mostrarvi orgogliosamente il suo scalpo, che vengano, che vengano, troveranno polenta per i loro denti.

Il nostro cronista è però riuscito a parlare con il sedicente aggressore e la versione dei fatti discorda leggermente da quella del padre del porcellum.

"Cosa vuole che le dica ", dice il serpente in un fiato di voce, "Sono un biacco, nome scientifico Hierophis viridiflavus, e non è colpa mia se il biologo che mi ha catalogato si faceva le pere, altrimenti mi avrebbe trovato un nome più decente.
Sono un biscione, ma meno pericoloso di Canale 5 infatti non trasmetto telenovelas, ma al massimo do la caccia a lucertole, topi, ratti, la mia arma migliore è la fuga, mi faccio i fatti miei ed avrei continuato se non avessi trovato questo energumeno in bermuda e barba da fare che si è messo a darmi la caccia.
Le giuro, non so se sono morto per la puzza di cavolo o per lo spavento nel vedere quest'omone urlante e spiritato , (ma si abbronza dentro al microonde per avere quel colorito? )
Ma lo sa che sono una specie protetta? Uno di quelli che contribuisce a mantenere l'equilibrio biologico impedendo che ratti e parassiti vari prolifichino?
Ma lo sa che fanno meno danni cento di noi liberi nelle campagne che un solo parlamentare durante il suo mandato?
La prego mi riabiliti, mi renda giustizia"

C'è ancora da riportare il commento del padre della Kyenge tirato in ballo da Calderoli.
Dopo essersi fatto mostrare la fotografia, dopo essersi fatto spiegare chi è il serpente e chi il senatore, vedendo quell'uomo in camicia fuori dalle braghe, barba lunga e faccia ... ha esclamato "Ma davvero secondo voi sarei io il selvaggio?

 
 
 
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Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRò

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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