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Post n°99 pubblicato il 18 Maggio 2007 da nenicchia
Apro gli occhi e trovo il sole. Sento lo sterno schiacciato dall'ansia. Capita...Caffè, sigaretta, devo fare presto, presto presto. Il tempo è poco, le azioni sono dilatate ed il pensiero corre veloce. Ho perso tutta la mattinata per sciogliere vecchi nodi del passato. Niente di piacevole, niente che faccia sorridere. Finisco e corro... Voglio organizzare presto i miei colori, voglio tornare ai miei colori. Non torno per pranzo, ma prendo J. da scuola, lo bacio, raccomandazioni...Cinque ore di lavoro intenso. Poi finalmente il risultato c'è. Torno a casa. Faccio vedere quello che sono riuscita a fare. Sono soddisfatta. Sorrisi. Voglio stare bene, voglio stare bene. Li porto da un amichetto... Giochi, risate, chiacchiere. "Bimbi andiamo sono le 8!" "Bzbzbzbzbzbz..." "NAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA" "BIMBIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII, ho detto andiamo!" Mi fermo a comprare le sigarette... "Mamma VOGLIO una cosa..." "J. voglio non esiste!" Entro nel tabacchino, un cesto di caramelle,colorate, invitanti, come loro... LE PRENDO! Non ho neanche il tempo di parlare. "M...UFFA!" "J. che c'è?" "C'è che tu non ce le compri mai le caramelle e invece papà sì. Lui ogni volta che si ferma al tabacchino le compra. Tu non sei ATTENTA, tu le caramelle le compri solo quando vuoi tu, papà invece no, papà ci fa contenti sempre!" Ho il sangue gelato, non scorre, non scorre più. Infiniti tormenti, dubbi, paure. Vorrei dire sempre sì, vorrei dare sfogo al mio edonismo, vorrei provare il piacere dei loro sorrisi, vorrei essere quella dei giochi, delle caramelle, delle passeggiate, dei regali, vorrei non dover gridare, piangere disperarmi, vorrei che capissero quanto li amo, vorrei che sapessero come mi torturo per ogni rifiuto, per ogni negazione, per ogni rigido silenzio... E invece sto zitta. Prendo due caramelle e le distribuisco. Non guardo i loro occhi, che si incrociano tra loro. "Psss, psss J., la mamma ce le ha comprate le caramelle...e adesso cosa le dici?" "Mamma, perdonami, scusami, io non sapevo, io non poteeeeeevo sapere. Scusa Mamma, scusami... Io non volevo, non volevo davvero, perdonami!" Mi sforzo di non vomitare le lacrime. Resto calma. "J. mi dici questo perchè le caramelle le ho comprate, ma se non lo avessi fatto allora sarei stata cattiva. Vorrei solo che capissi che dire di sì è la cosa più facile..." Il silenzio resta fermo nella macchina. Guardo la strada davanti a me. Voglio arrivare a casa. "Pronto Serena, che hai?" "Niente ..." "Amore io mi fermo a prendere le pizze per i bimbi, poi vado a casa a mangiare con loro." Lo fa spesso, io mai...quasi mai. Ma sì, lo faccio anch'io! "Bimbi, vi va se stasera compriamo le pizze e le mangiamo insieme?" "MADAVVEROOOOOOOOOO?" "Sì, davvero...." Ci fermiamo in pizzeria. "Mamma..." "Dimmi P." "A me mi dispiace quando litighi con J.. Quando litighi con lui, io non capisco proprio niente...mi sento il CERVELLO SCOMODATO!" "?" "?" "Scusa P. ma che cosa vuol dire che ti senti il cervello scomodato?" "Il cervello scomodato vuol dire...scomodato, come quando sei in ginocchio, che non sai, che ti fa male. E allora io non capisco, non capisco, non capisco... E allora dico perchè, perchè, perchè... e allora penso, penso penso e poi capisco e allora poi sto male!" Per loro un milione di milioni di miliardimilioni di caramelle! |
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CHECCO MIO
"Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando lo guarda. E lui si dice: Ma se la pecora mangia il fiore, e' come se per lui tutto a un tratto, tutte le stelle si spegnessero! E non e' importante questo!" Non pote' proseguire. Scoppio' bruscamente in singhiozzi. Era caduta la notte. Avevo abbandonato i miei utensili. Me ne infischiavo del mio martello, del mio bullone, della sete e della morte. Su di una stella, un pianeta, il mio, la Terra, c'era un piccolo principe da consolare! Lo presi in braccio. Lo cullai. Gli dicevo: "Il fiore che tu ami non e' in pericolo ... Disegnero' una museruola per la tua pecora... e una corazza per il tuo fiore... Io... " Non sapevo bene che cosa dirgli. Mi sentivo molto maldestro. Non sapevo bene come toccarlo, come raggiungerlo... Il paese delle lacrime e' cosi' misterioso.
Qualcosa di rosso
Per sentire scorrere nelle mie vene
Il sangue di tutti gli uomini
Qualcosa di rosso
Per non smettere di amare la mia ombra
Qualcosa di rosso
Per lacerare le bende che annodano la mia coscienza
Qualcosa di rosso
Per cancellare le trasparenze invalicabili
Qualcosa di rosso
Perché i nostri sussurri diventino un canto universale
Qualcosa di rosso
Per riempire di colore le solitudini di Eroi inermi
Qualcosa di rosso
Perché non ci siano più Eroi.
Capone Mercedes
Prendi di me quello che non ti spaventa
che non ti fa soffrire.
Prendi i rimpianti che non hanno prezzo
quelli con il conto pagato.
Prendimi per i baci, le carezze.
Prendimi per le lacrime che non bagnano
per le urla del desiderio
e per quelle del piacere.
Prendi di me quello che non hai avuto.
Prendi il cuore
prendi l'anima
prendi il caldo della pelle.
Prendi il fuoco
la luce
il buio delle lenzuola.
Prendi la mia gioia
prendi il mio sorriso
il suono delle parole.
Prendi i momenti rubati.
Prendi solo quello che ti fa bene...
Lascia la paura del dolore
la sofferenza
la solitudine.
Lascia la contraddizione e il dubbio.
Lascia l'incertezza.
Lascia l'amarezza.
Lascia l'umido degli occhi
il rimpianto del se e non quello del ma.
Lascia la mia fragilità
la mia forza
l'incomprensione
la durezza
la crudità.
Lascia la mia semplice verità
la vita diversa
l'insolita quotidianità.
Lascia l'incerto
lascia di me quello che non avrai
che non vuoi.
Lascia il rischio
le camicie non stirate
la polvere sul pavimento.
Lascia il mio tremore
le mie angoscie
il mio futuro
Lascia il vorrei ma non posso
il potrei ma non voglio.
Lascia i silenzi.
Lascia i rumori
le urla dei miei figli.
L'odore intenso tra le mie gambe.
Lasciami il flusso del desiderio.
Lascia tutto quello che ti fa male...
Ma alla fine di tutto non mentire.
Mai.
Mai.
Non farlo con me e non farlo con te.
Puoi prendere o lasciare
ma non puoi non scegliere.