Creato da nenicchia il 18/11/2006

sullapelle

tra le pieghe della terra

 

« caldo...adesso sono pronta »

delirio

Post n°340 pubblicato il 15 Aprile 2009 da nenicchia

telefono

-Pronto...
 Prontoooo
 Prontoooooooooooooooo

Cazzo, non è pronto!
Metto giù. Ho sentito uno squillo, un suono, un trillo, una vibrazione ed ho risposto. Rispondo sempre agli squilli, mi piace comunicare. Non capisco chi non risponde ai numeri che non conosce, ai numeri privati, a quelli sconosciuti. Io rispondo sempre.

A domanda rispondo: Pronto? Sì pronta, sono pronta.
Sono pronta a rispondere, a parlare, ad ascoltare, a chiarire, a vivere.
Sono sempre dall'altra parte io, che poi non so se sia la parte giusta, visto che si tratta dell'altra, ma non importa intanto ci sono.

Marco presenza, nego l'assenza, cerco l'essenza uso l'utenza.

Conto i neuroni sparsi tra le onde elettromagnetiche, che poi che minchia magneticheranno tra i miei timpani rotti.

Sei sempre al telefono tu
Sempre con quel coso attaccato all'orecchio

E dove vuoi che lo attacchi quel coso?
Ho provato a poggiarlo sul piede, ma mi è risultato difficile camminare, allora ho provato nel naso, ma è troppo grande anche per le mie narici taurine, allora l'ho sistemato sotto il culo, ma se non mi siedo non lo sento (e l'alternativa risulterebbe scomoda mentre procedo nel mio cammino!) allora niente, mi tocca proprio tenerlo attaccato all'orecchio quel coso.
E poi squilla, suona, trilla e vibra e che cosa dovrei fare io?
Non so fingere io, non so fingere un orgasmo, figuriamoci se posso fingere di non sentire un richiamo.
Ho la protesi al cervello, ce l'ho anche ai denti, ma di quella nessuno si lamenta!!!!!!

Non lo so, magari potrei provare con un piccione viaggiatore, ma secondo me il becco mi darebbe fastidio al padiglione o con i segnali di fumo, ma poi mi romperebbero i coglioni con queste storie del fumo che uccide.
Non c'è niente da fare, mi tocca rispondere al TELEFONO col TELEFONO per forza!
A meno che...
A meno che non ci fosse un tempo per ogni cosa. Un tempo per parlare, uno per amare, uno per chiamare ed uno per rispondere.
E non soltanto un concentratissimo, unico, inesorabile, strafottutissimo tempo per vivere.

Scusate, ho le batterie scariche. Mi tocca infilare lo spinotto nell'apposito buco e volontariamente ricaricare il mio delirio cellulare!

-Pronto?
-No, non sono pronta!
Che fai, mi aspetti?

 

Tranquilli prima o poi tornerò... normale!

forse...

 
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nenicchia
nenicchia il 20/04/09 alle 16:00 via WEB
e ogni volta mi lascio guardare... sono qui!
 
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CHECCO MIO

 

COLORE INTERO


Profumo in odore di pelle
punta dal raggio
intingo le ciglia
rimarco l'impronta
di noi
fine osmosi

di colore intero

 

immagine



"Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando lo guarda. E lui si dice: Ma se la pecora mangia il fiore, e' come se per lui tutto a un tratto, tutte le stelle si spegnessero! E non e' importante questo!" Non pote' proseguire. Scoppio' bruscamente in singhiozzi. Era caduta la notte. Avevo abbandonato i miei utensili. Me ne infischiavo del mio martello, del mio bullone, della sete e della morte. Su di una stella, un pianeta, il mio, la Terra, c'era un piccolo principe da consolare! Lo presi in braccio. Lo cullai. Gli dicevo: "Il fiore che tu ami non e' in pericolo ... Disegnero' una museruola per la tua pecora... e una corazza per il tuo fiore... Io... " Non sapevo bene che cosa dirgli. Mi sentivo molto maldestro. Non sapevo bene come toccarlo, come raggiungerlo... Il paese delle lacrime e' cosi' misterioso. 
 

QUALCOSA DI ROSSO

Qualcosa di rosso
Per sentire scorrere nelle mie vene
Il sangue di tutti gli uomini

Qualcosa di rosso
Per non smettere di amare la mia ombra

Qualcosa di rosso
Per lacerare le bende che annodano la mia coscienza

 
Qualcosa di rosso
Per cancellare le trasparenze invalicabili

Qualcosa di rosso
Perché i nostri sussurri diventino un canto universale 

Qualcosa di rosso
Per riempire di colore le solitudini di Eroi inermi

Qualcosa di rosso
Perché non ci siano più Eroi.

Capone Mercedes

 

Prendi di me quello che non ti spaventa
che non ti fa soffrire.
Prendi i rimpianti che non hanno prezzo
quelli con il conto pagato.
Prendimi per i baci, le carezze.
Prendimi per le lacrime che non bagnano
per le urla del desiderio
e per quelle del piacere.
Prendi di me quello che non hai avuto.
Prendi il cuore
prendi l'anima
prendi il caldo della pelle.
Prendi il fuoco
la luce
il buio delle lenzuola.
Prendi la mia gioia
prendi il mio sorriso
il suono delle parole.
Prendi i momenti rubati.
Prendi solo quello che ti fa bene...

Lascia la paura del dolore
la sofferenza
la solitudine.
Lascia la contraddizione e il dubbio.
Lascia l'incertezza.
Lascia l'amarezza.
Lascia l'umido degli occhi
il rimpianto del se e non quello del ma.
Lascia la mia fragilità
la mia forza
l'incomprensione
la durezza
la crudità.
Lascia la mia semplice verità
la vita diversa
l'insolita quotidianità.
Lascia l'incerto
lascia di me quello che non avrai
che non vuoi.
Lascia il rischio
le camicie non stirate
la polvere sul pavimento.
Lascia il mio tremore
le mie angoscie
il mio futuro
Lascia il vorrei ma non posso
il potrei ma non voglio.
Lascia i silenzi.
Lascia i rumori
le urla dei miei figli.
L'odore intenso tra le mie gambe.
Lasciami il flusso del desiderio.
Lascia tutto quello che ti fa male...

Ma alla fine di tutto non mentire.
Mai.
Mai.
Non farlo con me e non farlo con te.
Puoi prendere o lasciare
ma non puoi non scegliere.


 

INTéRIEUR

immagine

Di sicuro, ci sarà sempre chi guarderà solo la tecnica e si chiederà «come», mentre altri di natura più curiosa si chiederanno «perché» (Man Ray)
 
 
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