A VOLTE..RIFLETTO

ALITALIA CHE VA, NEW ALITALIA CHE VIENE…

            Celebrato col gran fragore mediatico tipico di questo Governo assai fumogeno l’accordo quadro su Alitalia è stato sottoscritto dai sindacati confederali, che rappresentano per lo più il personale di terra di Alitalia.

            Il personale di volo, piloti ed assistenti, rappresentati dalla altre sigle sono rimasti fuori a guardare, in attesa, consci che , a loro verrà dato per forza di più, sempre che la munifica cordata  dei 16 disinteressati investitori italiani non voglia dotarsi, come suggerito gentilmente su Libero, di solo personale di volo straniero ,alla faccia della Italianità sbandierata dal Premier,  ma badando bene visti i tempi, di evitare etnie “a rischio”.

            Nel piano industriale suddetto la nuova società nascente ,  New Alitalia appunto, composta da 12.500 dipendenti (selezionati dai membri della cordata stessa ) verrà dotata di un ricco capitale iniziale da un miliardo di euro e prevede già il pareggio operativo nel giro di due anni. I nuovi 16 proprietari si impegnano a mantenere le loro azioni per 5 anni ed in caso di quotazione in borsa promettono di mantenere il 51 % del pacchetto di controllo in mano italiana.

            In realtà questa “nuova società” sorgerà sulle ceneri di due gruppi distinti, per l’occasione riuniti, tanto per fare qualche favore nel “giro”. Difatti ad Alitalia verrà unita anche AirOne, la società di voli low-cost di proprietà di Carlo Toto ( uno dei 16 disinteressati ).

L’Air One ha una rete di voli sovrapposta a quella di Alitalia e si porta dietro un bel patrio-nio di oltre un miliardo di euro in debito suo.  Ed il primo beneficio strategico che apporta alla New Alitalia  è quello di sistemare i problemi del signore suddetto ( il che ci lascia da spiegare solo gli interessi in gioco per gli altri 15 o meglio 12 visto che Benetton e Gavio hanno già avuto il loro con le nuove concessioni autostradali ).

            Oltre al suo debito da colmare AirOne butta nel mucchio anche 3.000 dipendenti che uniti ai 18.000 di Alitalia portano il totale degli esuberi previsti ad oltre 8.000 persone.

E queste che fine faranno ?  

            Alcuni troveranno casa nelle società di collaborazioni esterne il cui apporto di personale è già stato stimato in circa 2.750 addetti. Gli altri si avvieranno alla mobilità, peraltro già iniziata per gli equipaggi delle rotte soppresse, andando a pesare sul conto del nostro debito pubblico.

            A carico dell’Italia insomma…

            Che però ne avrà un notevole vantaggio rispetto al piano Air France fatto abortire dal buon Premier in assetto di campagna elettorale. Tale piano prevedeva ben 2,120 esuberi in Alitalia ( di AirOne non c’era traccia ovviamente ) ed il mantenimento di 3.300 lavoratori in AZ Servizi Fintecna la tranche tecnica già scorporata dalla compagnia per mano di Cimoli ( nominato dal Premier nel suo Governo del 2001 ). Il  che avrebbe implicato un 160 milioni di euro spesi in meno per le casse dello Stato.

            Per ciò che attiene agli assetti finanziari i 16 hanno versato solo 160.000 euro a fronte del miliardo previsto che finirà poi comunque nella New Alitalia di loro proprietà,  mentre il debito pregresso, che con Air One in groppa salirà ulteriormente, rimarrà in Alitalia per oltre un miliardo e mezzo di euro che rimarranno a carico dello Stato, dei creditori e degli azionisti come pure il prestito ponte di Gennaio pari ad altri 300.000 euro che non ci saranno restituiti.

            Air France avrebbe versato un miliardo entro giugno 2008 e si sarebbe accollata il buco di 1,4 miliardi di euro e non avrebbe chiesto alcun prestito. A Giugno al posto dei soldi soci ed obbligazionisti  si sono invece ritrovati il blocco della CONSOB che ha trasformato il loro investimento in carta straccia…

            Ma la Flotta aerea della nuova società verrà del tutto ammodernata con l’acquisizione di 60 nuovi aerei e il mantenimento di un parco velivoli adatto ai voli a lungo raggio tutti in leasing . Le attività di cargo e manutenzione verranno mantenute esterne con l’apertura di nuove società partecipate dalla New Alitalia.

            Sostanzialmente verranno vendute a società ad hoc ( chissà poi mai di chi saranno ) le eccellenze tecniche e gli spazi cargo della vecchia Alitalia che la nuova dovrà pagare al prezzo stabilito a chi di cui sopra…

Poi  si ridurranno i velivoli a soli 139, contro i 238 totali di Air One+ Alitalia. L’assetto proposto da Air France ne prevedeva 137 sui 175 della sola Alitalia. Air One quindi centra solo perché Toto ha un ordinativo di 60 nuovi A320 in leasing (sui cui canoni lucrerà) mentre i 100 aerei dismessi verranno venduti riducendo così od addirittura azzerando il reale apporto di capitale dei 16 investitori. Inoltre la cordata ( tipo cappio per intendersi ) ha proposto l’acquisto di tutto il buono di Alitalia e cioè slot internazionali, marchio, rete di vendita e gli  aerei migliori (una capitalizzazione pari a quasi 2 miliardi di euro) per la generosa cifra di 300,000 euro ed una uguale cifra verrà data a Toto per la sua Air One disastrata ( 200 milioni di debito nei soli primi sei mesi del 2008 ).  

Alla faccia dell’imprenditorialità disinteressata…