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Come nel 1992, una 'Caporetto' finanziaria
Post n°74 pubblicato il 09 Novembre 2011 da fantasista76
Ricordate la crisi della lira del 1992? I telegiornali di quei giorni titolavano sempre con una notizia del tipo:”Nuovo record del marco sulla lira, sfondata quota mille”, vale a dire che per 1 marco erano necessarie più di mille lire. Allora esisteva lo SME (Sistema monetario europeo) e delle parità centrali prestabilite tra le varie valute europea. Esistevano inoltre delle percentuali di fluttuazione al rialzo o al ribasso rispetto alla parità centrale. La lira sfondò quella al ribasso rispetto al marco, finchè venne presa la decisione di togliere la lira dallo SME e di lasciare il cambio con il marco libero di fluttuare liberamente. Mutatis mutandis la storia si sta ripetendo. Questo ormai famoso differenziale o ‘spread’ tra btp italiani e bund tedeschi sta battendo ormai ogni record (oggi ha superato i 500 punti) e il rendimento dei btp ha raggiunto il 7%. Questo significa una cosa soltanto, se non verrano presi provvedimenti a questo punto urgentissimi: l’incapacità del Tesoro italiano di finanziarsi e di conseguenza di pagare i propri debiti. Lo stato italiano rischia seriamente il default. Queste ‘dimissioni rimandate’ del presidente del consiglio sono un segnale molto negativo, i mercati vogliono certezze.
Tornando al 1992, ricordo che l’allora presidente del consiglio Amato istituì una nuova tassa, l’isi che sarebbe poi divenuta successivamente ici, per tamponare l’emorragia finanziaria del tesoro. Ora nel 2011 non resta altra scelta, a mio avviso, di approvare di corsa una patrimoniale che vada a colmare il deficit dello stato.
Altra osservazione: i limiti alla circolazione del denaro contante più che una misura atta a contrastare l’evasione fiscale sembra piuttosto una precauzione ad evitare la corsa allo sportello da parte dei sempre più preoccupati risparmiatori. E’ ormai chiaro che il vero malato dell’Unione siamo noi e speriamo che tutti adesso se ne rendano davvero conto. Serve coraggio per compiere scelte impopolari ma assolutamente necessarie per evitare un tracollo storico, una caporetto finanziaria delle conseguenze imprevedibili. Cliccate qui sotto:
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